25 Jul, 2025 - 17:20

Terni, Bandecchi e Ferranti all’attacco: “Regione ferma su sanità e sviluppo, stadio-clinica ostacolati”

Terni, Bandecchi e Ferranti all’attacco: “Regione ferma su sanità e sviluppo, stadio-clinica ostacolati”

Sanità ferma, sviluppo bloccato, città umiliata. Le accuse di Stefano Bandecchi, sindaco di Terni, presidente della Provincia e leader di Alternativa Popolare, sono atti di accusa politici contro la Regione. Accanto a lui, Francesco Ferranti, vicepresidente di Palzzo Bazzani e capogruppo di Forza Italia, che parla di “giunta regionale incapace e scollegata dal territorio”.

Nel mirino c’è Palazzo Donini e chi lo guida, la presidente Stefania Proietti, accusata di aver trasformato la sanità umbra in un terreno di annunci e rinvii. Il caso simbolo resta l’ospedale di Terni, con un progetto che torna all'anno zero e ancora senza un piano finanziario definito. Ma la vera miccia è un’altra: il progetto stadio-clinica, nato per iniziativa privata di Bandecchi quand’era imprenditore e patron della Ternana, oggi seguito da lui stesso nelle vesti di primo cittadino. 

Bandecchi: “Regione inadeguata, la clinica privata costerà 8 volte meno dell'ospedale di Narni”

Il giudizio politico di Bandecchi è tranchant. Dopo aver spiegato che a Terni si giocano due partite rilevanti, su stadio-clinica e sul futuro della Ternana, parte con le comparazioni. “Vi do i numeri, così ci capiamo - esordisce Bandecchi, alternando ironia e dichiarazioni al vetriolo -. La clinica prevista nel project financing dello stadio, costerà 35 milioni, con 200 posti letto, di cui 85 convenzionati, 40 privati autorizzati e 100 di day hospital e sei sale operatorie e un layout all'avanguardia. L’ospedale Narni-Amelia costerà 240 milioni per 140 posti e solo due sale operatorie. Vi sembra un modello gestionale efficiente?”.

Il sindaco non nasconde il fastidio per l’inerzia regionale sull’ospedale Santa Maria di Terni: “L'ospedale va fatto. Stop. Non me ne frega nulla che quelli della Regione vengano a Terni in un bar e dicano che servono 550 milioni. Se non sanno fare un project, non sanno trovare soldi pubblici, non sanno trattare con il governo o con l’Europa, che cambino mestiere”.

Il bersaglio è la giunta Proietti e il suo attendismo sul tema sanitario per il sud dell'Umbria. “Io parlo ogni giorno con la Regione e il risultato è desolante. Credetemi, da quando sono dentro alla politica ho capito che i dirigenti in generale sono persone per bene. Non è vero che nell'amministrazione pubblica non si fa nulla, le persone che lavorano sono qualificate. Poi ci si scontra coi politici di professione. La battaglia da fare è quella di conquistare spazio e cambiare bandiera”.

Ferranti: “Territorio ignorato. Così si nega un futuro all’Umbria del Sud”

Toni più istituzionali, ma stesso disegno d’accusa per Ferranti, che parla di “umiliazione politica e amministrativa” nei confronti di Terni. La Regione ignora il secondo centro dell’Umbria. Organizza incontri pubblici alla chetichella in uno spiazzo privato, senza coinvolgere istituzioni, sindacati o ordini. È un modo di fare sconcertante”.

Nel suo elenco, Ferranti denuncia la mancanza di un cronoprogramma realistico per l’ospedale ternano, l’assenza di sostegno al progetto stadio-clinica - “che la giunta precedente aveva già autorizzato nel 2023” - e il silenzio sulla questione dei treni veloci destinati ai pendolari umbri.

Sul versante dello sviluppo il vicepresidente della Provincia chiede maggiore attenzione a turismo e agricoltura. “Si lascia che imprese propongano impianti ovunque, anche in aree pregiate. È il caos. E intanto il territorio viene destinato a fanghi, biodigestori, impianti impattanti”.

Una provincia senza ospedale vero, senza presidi efficienti e con i reparti che chiudono, come la pneumologia a Terni, il pronto soccorso ridotto al minimo e quello di Narni che chiude alle 20 per carenza di personale. È lo scenario che Ferranti definisce “da allarme rosso”.

“Serve unità tra sindaci, enti locali, forze politiche. O continueremo a perdere treni, investimenti e centralità - conclude Ferranti - Se ognuno, come il sindaco di Narni Lucarelli e l'assessore regionale De Rebotti, continuerà a perorare solo i propri piccoli interessi di bottega, la provincia di Terni non vedrà né il nuovo ospedale di Terni, né quello di supporto di Narni-Amelia". L’obiettivo, secondo entrambi, non è la polemica permanente ma una rottura netta con quella che definiscono "l’approssimazione della giunta regionale". Anche a costo di forzare i toni e rompere equilibri.

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Federico Zacaglioni
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