Stefano Bandecchi fa ricorso contro la decisione di escludere Alternativa Popolare dalle elezioni europee per la circoscrizione del centro. A dirlo è stato Bandecchi in persona, segretario nazionale del partito, che si è detto anche non sorpreso tant’è che: “Il ricorso lo abbiamo presentato mezz’ora dopo, eravamo già pronti perché immaginavamo che qualcuno non avrebbe letto la nota del Viminale, che è chiarissima”.

Bandecchi ricorso per le europee: “Italia è paese delle banane”

Stefano Bandecchi, in merito alla decisione di fare ricorso, ha detto all’ANSA: “La sera del 29 aprile ministero dell’Interno ha mandato una comunicazione, affermando senza alcun dubbio che la lista del Partito popolare europeo con il simbolo di Ap va accettata perché conforme alla legge”.

Quindi: “La Corte d’appello di Napoli l’ha letta e citata nella decisione con cui ha accettato le nostre liste, Roma no e sembra che anche la Corte di Venezia, competente per il nord-est sia orientata sul ‘no’ alla lista di Ap. In ciascun caso ricorreremo in Cassazione. l’Italia si conferma il ‘paese delle banane’ dove regna la confusione. Esistono ‘cinque Italie in una’ – sottolinea – in cui ciascun giudice decide per conto proprio”.

Cosa è successo

Come mai questo ricorso? L’ufficio elettorale della Corte d’Appello di Roma, guidato da Tommaso Picazio, ha escluso Alternativa Popolare dalle elezioni europee del 2024 nella circoscrizione centrale.  La causa principale di questa esclusione è stata l’inadempimento del partito a soddisfare alcuni criteri essenziali richiesti per la partecipazione.

Specificamente, Alternativa Popolare non è riuscita a ottenere il numero di firme necessarie per avallare la propria candidatura, un elemento chiave per la validazione delle liste elettorali e determinante per l’esclusione del partito. Inoltre – secondo la decisione presa – non ci sarebbero gli estremi necessari mostrare un legame diretto con alcun membro del Parlamento o europarlamentare eletto in Italia.

Tale collegamento è requisito aggiuntivo per assicurare la coerenza e la legittimità della rappresentanza nelle istituzioni europee, garantendo che i partiti in lizza abbiano una reale connessione con le forze politiche europee stabilite e riconosciute. Un collegamento che però la corte d’appello di Napoli ha evidentemente ravveduto.

Si attende l’esito dei ricorsi

La polemica di Stefano Bandecchi – che non ci sta e sta facendo valere le sue ragioni – è stata portata anche sui social dove ha detto in un video: “La nota del Viminale è chiarissima perché afferma che il Ppe è un gruppo europeo che presenta la sua lista in Italia, dove ci sono già persone elette nel Ppe ed il voto è relativo alle elezioni europee”

“In ogni caso – ha poi aggiunto – attendiamo l’esito dei ricorsi e saremo certamente presenti in Calabria, Puglia, Campania, Basilicata, Abruzzo e Molise. Comunque vada, ci stanno facendo un favore”.

Bandecchi: “Napoli sono più intelligenti”

Sempre Bandecchi ha poi aggiunto: “Ad Alternativa Popolare sta succedendo di tutto. A Napoli, ed in tutto il Sud, le liste sono state accettate ma non a Roma. Forse nemmeno a Venezia. A Napoli dicono che la lista ha diritto all’esonero (della raccolta firme utile a validare il contrassegno, ndr)”.

Infine, il Segretario smonta anche i dubbi relativi alla affiliazione con il Partito Popolare Europeo. Le sue parole:Il nostro partito è tra i fondatori del Partito Popolare Europeo. A Napoli, che sono intelligenti, lo hanno capito. In Italia la democrazia non sa più che strada scegliere. Nel Sud si potrà votare per Alternativa Popolare ma nel Lazio no”.