05 Oct, 2025 - 09:45

Terni, Bandecchi e Corridore contro il “clima d’odio”: dopo il manichino appeso fuori da Palazzo Spada accuse alla sinistra

Terni, Bandecchi e Corridore contro il “clima d’odio”: dopo il manichino appeso fuori da Palazzo Spada accuse alla sinistra

"Avete fatto una sciocchezza enorme, una vera follia". Così il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, ha commentato in un video pubblicato sui social il ritrovamento del manichino appeso a testa in giù davanti a Palazzo Spada, a poche ore dalla manifestazione di protesta contro di lui.
Nel filmato, diffuso nella notte, Bandecchi si è rivolto duramente a chi considera responsabile del gesto: "Avete scatenato la Digos e attirato su di voi la condanna di mezzo mondo. Mi avete fatto arrabbiare davvero. D’ora in avanti chiunque si dichiari di sinistra dovrà assumersi la responsabilità di questo gesto".

Bandecchi: “Avete fatto una figura pessima, gesto da altri tempi"

Nel video, Bandecchi non ha risparmiato parole dure: "Siete rimasti al periodo fascista. Vi siete comportati come persone prive di senno. Mi meraviglio di alcuni sindaci e di certe istituzioni che ieri erano presenti alla manifestazione e che, di fatto, hanno contribuito a creare il clima che ha portato a questo episodio".

Il sindaco ha poi aggiunto: "Avete fatto arrabbiare tutti, ora la gente vi giudicherà. Di una solidarietà ipocrita non so che farmene. Chi predica valori democratici e poi li tradisce in questo modo dimostra solo incoerenza".

Con toni accesi ma diretti, Bandecchi ha proseguito: "Siete rimasti indietro, al secolo scorso. Questa città non ha bisogno di odio, ma di idee e lavoro. E invece state fomentando solo rabbia".

L’episodio del manichino, che riportava un cartello con il nome del sindaco, ha scosso profondamente la città e suscitato la condanna di gran parte del mondo politico. La Digos ha avviato accertamenti per individuare gli autori del gesto, giudicato da più parti come una provocazione inaccettabile e offensiva per le istituzioni.

Corridore: “Un attacco sistematico al sindaco, l’odio parte dalla sinistra"

A difesa del primo cittadino è intervenuto il vice sindaco di Terni e segretario nazionale di Dimensione Bandecchi, Riccardo Corridore, che in una lunga nota ha tracciato un quadro preoccupato della situazione: "Sono giorni che rimango in silenzio per riflettere, perché spesso osservare è la via migliore per avere una visione lucida dei fatti. Quello contro Stefano Bandecchi è un attacco organizzato e continuo: prima le aggressioni fisiche, poi le manifestazioni di piazza e ora il manichino appeso a testa in giù che evoca ricordi mussoliniani".

Corridore ha ricordato i recenti episodi di tensione: "Lunedì scorso ci sono stati sputi e pugni ai danni di chi cercava di proteggere il sindaco. Poi le manifestazioni di piazza, che hanno superato ogni limite del confronto civile. E ora un gesto che rievoca i tempi più bui della nostra storia".

Il dirigente del partito identitario bandecchiano ha poi spiegato: "Bandecchi usa toni diretti, talvolta sopra le righe, e quando ha esagerato ha chiesto scusa pubblicamente. Ma agisce sempre alla luce del sole. Chi invece si definisce di sinistra opera in modo subdolo, fomenta odio sociale, imbratta muri e infine compie gesti che incitano alla violenza".

L’attacco politico è netto: "PD, AVS, M5S, PSI, PRC, CGIL e le associazioni coinvolte hanno contribuito a creare il clima che ha portato a questi atti. Sono loro i veri responsabili morali di ciò che è accaduto. A Terni non si amministrava così bene dai tempi di Ciaurro, e questo dà fastidio. La sinistra, non avendo argomenti, attacca la persona".

Gambini: “Atto che va oltre ogni limite, serve tornare al rispetto"

Anche Maria Elena Gambini, portavoce del sindaco alla Provincia di Terni, ha condannato duramente quanto accaduto: "Quello che è accaduto ai danni del sindaco Bandecchi è un atto che va oltre ogni limite. Un manichino appeso, insulti, minacce: questa non è protesta, è solo odio travestito da politica".

Ha poi aggiunto: "Si può non condividere le sue idee o i suoi modi – è parte della democrazia – ma chi trasforma il dissenso in violenza perde ogni ragione e ogni credibilità. Chi predica tolleranza e poi si comporta così dimostra solo ipocrisia".

Infine, un appello al senso civico: "Davanti a un gesto del genere tutti dovrebbero esprimere solidarietà, a prescindere dalle differenze politiche. Tacere significa essere complici. Serve tornare al rispetto e all’umanità. Nessuna rabbia giustifica la violenza. Mai".

AUTORE
foto autore
Federico Zacaglioni
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE