“Partitono in due ed erano abbastanza…“, la colonna sonora di Alternativa Popolare, del segretario Stefano Bandecchi e del suo capolista Riccardo Corridore, risuona come un anno e mezzo fa nella notte ternana. Oggi come allora erano in due. Abbastanza per tentare una nuova avventura. Stavolta la marcia per arrivare a Roma, che aveva avuto la sua prima tappa a Palazzo Spada, deve fare una forte virata verso nord. Direzione Perugia. Direzione Regione Umbria.
“Bomba o non bomba…” la cantano tutti. Sono circa 400 i ternani che affollano uno dei ristoranti storici della città, “Lu Somaru“. Porta bene l’asinello che campeggia sopra la porta di ingresso della grande taverna nel quartiere di Cardeto. Qui Bandecchi ricevette i ternani per raccontargli che voleva diventare sindaco di Terni, dopo essere stato presidente della Ternana. Qui Bandecchi festeggiò dopo aver conquistato la poltrona di primo cittadino. Un sindaco atipico, imprenditore e segretario nazionale di partito. Stavolta, però, l’impresa è diversa. Il vulcanico Bandecchi fa il gregario. Un ruolo inusuale. E si mette al servizio di Riccardo Corridore, per tirargli la volata verso Palazzo Cesaroni. Sarebbe un risultato incredibile per un partito rimesso in pista dal sindaco di Terni da appena due anni.
La gente di Alternativa Popolare si mobilita in una regione sonnacchiosa. In cui capita di incontrare anche gente che non si è accorta nemmeno che a novembre si vota. Il popolo di Bandecchi e Corridore, invece, è vivo. E aspetta “Bomba o non bomba” per ricominciare a cantare e sostenere i suoi candidati.
Bandecchi e Corridore fanno appello al popolo di Alternativa Popolare: “Chiedete il voto, mobilitatevi per i nostri ideali”
L’arrivo del sindaco di Terni e segretario nazionale di AP è una specie di bagno di entusiasmo. Bandiere, fumogeni e cori. “Portaci in Regione, Corridore, portaci in Regione“. Bandecchi stringe mani e riceve abbracci. Non ci sono i volti che si vedono intorno ai palazzi della politica, nelle occasioni di confronto partitico o nei comizi. I militanti di Alternativa Popolare sono famiglie intere, sedute al tavolo del ristorante. Sono operai e commercianti. Sono professionisti e persone attive nelle associazioni. Si sono mobilitati per sentire Bandecchi e Riccardo Corridore. E per smentire, ancora una volta come fu per le Amministrative ternane, che le elezioni si vincono col traino di partitoni nazionali o schierando facce da talk show televisivo.
“Noi siamo qui perché vogliamo portare il cambiamento – dice una signora sulla porta del ristorante, mentre Bandecchi si fa largo tra due ali di folla -. Nessuno ci ascoltava. Con Bandecchi e Corridore abbiamo voce e contiamo come cittadini“.
“Ce la faremo…“, comincia a canticchiare.
Il capolista di AP e il segretario stringono mani e guadagnano il centro della sala. C’è da fare un gran lavoro per mettere tutti a sedere. Erano partiti con una prenotazione per 250 persone. E si sono ritrovati con una maxi-cena elettorale da 400 persone. E altre, arrivate all’ultimo minuto, sono rimaste in piedi.
“Dovete sporcarvi le mani – dice Stefano Bandecchi prendendo il microfono -. Umiliarvi anche un po’ come faccio io, per chiedere il voto. Non è facile fare l’attivista politico. Non è facile chiedere agli altri di votarti o di far votare una persona di fiducia. Io sono un uomo che ha sempre lavorato per costruire, facendolo in modo diverso dagli altri. Per questo quando chiedo di darci fiducia lo dico col sorriso sulle labbra e facendo una battuta. A una signora ho detto che siamo gli unici veri. Non siamo falsi come gli altri. Lo testimoniano le foto dei nostri manifesti. Guardate come siamo brutti…“.
L’autoironia di Bandecchi scatena le risate della gente. Lo scrosciante applauso testimonia l’empatia che il segretario di AP è capace di sviluppare. E tutto è pronto per il discorso di Corridore.
Il capolista di AP porta le istanze di Terni e dell’intera regione nel programma di Donatella Tesei
Il vicesindaco di Terni mostra una targa con i nomi di chi, due anni fa proprio nel mese di novembre, si trovò con la compagnia di “Bomba o non bomba“, formata da Bandecchi e Corridore.
“Sono i nomi di chi ha iniziato questa lunga marcia – afferma Riccardo Corridore -. Ma poi se ne sono aggiunti tanti altri. E noi li consideriamo tutti degni alla pari di contribuire a costruire questa grande avventura. Anche coloro che si sono aggiunti dopo. Anche quelli che lo faranno adesso, perché a Terni stiamo facendo la storia della città. E adesso vogliamo fare la storia dell’Umbria, portando nel programma di Donatella Tesei le istanze dei territori dell’Umbria del Sud. Ma anche quei miglioramenti che sono richiesti da tutte le città, da tutti i borghi. Noi abbiamo un metodo: ascoltiamo le persone, comprendiamo i loro problemi. Poi analizziamo come affrontarli. E infine decidiamo come risolverli. È la ricetta del succesos di AP a Terni. Ed è un modello che vogliamo portare in Umbria“.
Sventola il suo depliant, Corridore. Lì sopra c’è un decalogo di impegni e proposte. Che vanno dalla sanità, col nuovo ospedale di Terni, alle infrastrutture. In mezzo una collana di progetti e iniziative da realizzare per far crescere l’Umbria. Alternativa Popolare è molto forte a Terni, qui gioca in casa. Punta a raccogliere consensi e consolidare la sua posizione di partito innovativo. Portando un contributo decisivo alla vittoria del centrodestra. Una scelta di campo fatta sulla base di un accordo nazionale, che ha portato AP al tavolo del governo nazionale.
“È questa la nuova grande sfida per il popolo di Alternativa Popolare – conclude Corridore -. Quella di portare al voto quante più persone possibile, per garantire continuità per il cambiamento. Sembra un un gioco di parole, ma in una regione che è stata governata per 49 anni dalla sinistra, altri cinque anni di governo Tesei, con una forte componente innovativa portata da Riccardo Corridore e da AP, sono fondamentali per rimettersi a correre. Vogliamo creare ricchezza, occupazione, far diventare l’Umbria sempre più attrattiva. E lo vogliamo fare ottenendo una forte legittimazione popolare“.
È la grande sfida di Alternativa Popolare. Che abbracciato e galvanizzato il suo popolo, da stamattina è di nuovo in piazza. A parlare con le persone, a cercare di intonare un’altra volta “Bomba o non bomba…“.