31 May, 2025 - 07:30

Terni, firmato il protocollo tra Prefettura e Ufficio scolastico contro le droghe e Bandecchi commuove gli studenti col dramma del fratello

Terni, firmato il protocollo tra Prefettura e Ufficio scolastico contro le droghe e Bandecchi commuove gli studenti col dramma del fratello

Emozione e riflessione profonda hanno caratterizzato l’incontro formativo che si è tenuto alla Biblioteca Comunale di Terni, dove studenti delle scuole secondarie di primo grado hanno ascoltato il racconto del sindaco di Terni Stefano Bandecchi. Un intervento fuori dagli schemi, diretto, personale, incentrato su un dolore privato trasformato in messaggio pubblico.

Nel giorno in cui la Prefettura di Terni e l’Ufficio Scolastico Regionale siglano un importante protocollo per contrastare le dipendenze e il disagio giovanile, il primo cittadino ha scelto di parlare “con il linguaggio della verità”, come lui stesso ha detto.

Mio fratello si è suicidato perché faceva uso di droghe e di alcol. Era schiavo, non libero. Schiavo di persone che lo spingevano a fare cose allucinanti per avere ciò che lo faceva stare bene solo per poco”, ha raccontato Bandecchi agli studenti, in un silenzio assoluto.
Io ero il primo di quattro fratelli. Ora siamo rimasti in tre. Non trovammo nessuno che ci aiutasse. Nessuna istituzione veniva a parlarci. Oggi voi avete un’occasione che io e la mia famiglia non abbiamo avuto”.

Il sindaco ha poi invitato i ragazzi a considerare le figure istituzionali presenti - forze dell’ordine, Prefetto, insegnanti - come punti di riferimento: “Quelle persone in divisa, che spesso vedete come nemiche, sono i vostri zii, i vostri nonni, i vostri amici. Se avete un problema e andate da loro, vi ascolteranno. Anche se hanno fretta, anche se devono andare in bagno. Voi siete più importanti del loro bisogno fisiologico”.

Bandecchi ha insistito sull’importanza della rete di protezione costruita dalle istituzioni: “Questa firma, quella che oggi hanno fatto il Prefetto e la dirigente scolastica, vale più di un trattato di pace tra Israele e Gaza. Perché riguarda voi, la vostra vita, il vostro futuro”.

Il Prefetto Orlando: “Un’alleanza concreta per contrastare il disagio. Presto nuovi eventi sulla violenza di genere”

Durante l’incontro, è stato formalizzato il “Protocollo d’intesa per l’educazione alla legalità, alla cittadinanza e alla Costituzione”, sottoscritto dal Prefetto di Terni, Antonietta Orlando, e dalla dirigente dell’Ufficio IV - Ufficio Scolastico Regionale dell’Umbria, Gilda Giancipoli.

L’accordo punta a rafforzare l’azione educativa nelle scuole attraverso la prevenzione di fenomeni come il consumo di sostanze, bullismo, cyberbullismo, dispersione scolastica, disagio psico-sociale e violenza di genere.
Questo protocollo - ha dichiarato il Prefetto Orlandoformalizza una collaborazione concreta tra la Prefettura e il mondo della scuola. Una sinergia che si fonda sulla responsabilità condivisa di costruire un ambiente sicuro per i giovani, orientato ai valori costituzionali e al rispetto della persona”.
Con questo atto - ha proseguito - mettiamo in rete risorse ed energie. È un patto educativo tra istituzioni e scuola, al servizio della crescita dei ragazzi. La prossima iniziativa sarà organizzata nel mese di novembre, in collaborazione con il Tribunale di Terni, e sarà dedicata alla violenza economica contro le donne. Il contrasto alla violenza di genere, come previsto dal Piano Integrato del Ministero dell’Interno, è uno degli obiettivi annuali delle Prefetture”.
Il Prefetto ha poi sottolineato l'importanza della presenza delle istituzioni accanto ai giovani: “Essere oggi qui, in ascolto, significa assumersi la responsabilità di costruire una società più giusta, consapevole e protettiva. È nostro dovere intercettare i segnali di disagio e agire in anticipo”.

Educare, prevenire, ascoltare: a Terni un modello operativo per il contrasto alle dipendenze

L’incontro ha visto la partecipazione attiva degli studenti, che hanno potuto confrontarsi anche con i testimoni diretti della Comunità Incontro ETS di Amelia, struttura storica impegnata nel recupero e nella riabilitazione dalle dipendenze. Le storie personali narrate hanno arricchito il momento formativo con una dimensione umana, lontana dalle formule teoriche e più vicina all’esperienza concreta.

Le dipendenze non sono solo un fatto medico, sono un fatto sociale”, ha sottolineato uno degli operatori. “Per questo serve un lavoro corale, che parta dalla scuola, coinvolga le famiglie e si allarghi al territorio”.
Il messaggio emerso è stato chiaro: prevenzione significa relazione, conoscenza, accesso a figure adulte affidabili. “Il compito della scuola non è solo trasmettere nozioni - ha detto la dirigente Giancipoli - ma anche educare alla responsabilità, alla solidarietà e alla legalità. Solo così possiamo costruire una comunità che non lascia indietro i più fragili”.

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Federico Zacaglioni
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