Con un gesto simbolico, la stretta di mano tra Stefano Bandecchi e Luca Coletto ha posto fine a una vicenda giudiziaria che per mesi ha animato la scena politica umbra. Il sindaco di Terni e l’ex assessore regionale alla sanità hanno siglato la pace, chiudendo un capitolo di tensioni nato da accuse di diffamazione.
Il processo, che vedeva imputato Bandecchi per dichiarazioni rilasciate durante una conferenza stampa del novembre 2022, si è concluso oggi giovedì 9 gennaio presso il tribunale di Terni. La giudice Simona Tordelli ha preso atto del ritiro della querela da parte di Coletto, dichiarando ufficialmente terminata la vicenda. “Ringrazio Coletto, oggi l’ho incontrato per la prima volta e se ci fossimo visti prima, forse ci saremmo capiti meglio. È una brava persona e mi sta pure simpatico”, ha dichiarato Bandecchi a udienza finita. Dal canto suo Coletto ha sottolineato che si è trattato di un “accordo fra gentiluomini” che che “non è stata versata alcuna somma”. Ma soprattutto l’ex assessore alla Sanità ha ribadito come entrambi ora lavorino “dalla stessa parte”, in riferimento alla recente alleanza politica.
Le dichiarazioni di Bandecchi contro Coletto che hanno dato il via alla vicenda
La querela contro Bandecchi aveva origine dalle dichiarazioni fatte il 14 novembre 2022 durante la conferenza stampa in cui annunciava la sua candidatura a sindaco di Terni. All’epoca presidente della Ternana Calcio, Bandecchi aveva criticato duramente la bocciatura del progetto stadio-clinica da parte della Regione Umbria. Per farlo aveva usato parole che, secondo la procura, avevano un chiaro destinatario: Luca Coletto, allora assessore regionale al welfare e alla salute. Nel mirino c’era la gestione della conferenza di servizi che aveva espresso parere negativo al progetto nonostante “25 pareri positivi e uno negativo”, come dichiarato da Bandecchi.
“Matteo Salvini mi conosce, però di fatto non può mettermi gli uomini che non hanno la più pallida idea di che cosa stanno facendo”, aveva affermato Bandecchi. Aggiungendo anche alcuni commenti che la procura ha ritenuto lesivi della reputazione di Coletto. Come riportato dal Corriere dell’Umbria in un articolo del 4 dicembre, le parole del sindaco erano state diffuse anche tramite un video pubblicato su YouTube e trasmesso su Ontv. Questo è un elemento chiave dell’inchiesta condotta dal pm Barbara Mazzullo.
Tensioni risolte, ci sarà collaborazione?
La situazione si era complicata a febbraio 2024, quando la procura di Terni aveva deciso di citare direttamente a giudizio Bandecchi saltando la fase preliminare. La prima udienza, svoltasi il 4 dicembre 2024, aveva segnato un punto di svolta. Le parti, rappresentate dagli avvocati Carlo Pacelli e Giorgio Panebianco per Bandecchi e Giovanni Maccagnani per Coletto, avevano manifestato l’intenzione di raggiungere un accordo. Questo è stato sancito ufficialmente con una lettera di scuse inviata da Bandecchi a Coletto e una stretta di mano simbolica avvenuta nella giornata di oggi.
L’accordo non ha solo chiuso un processo, ma ha anche segnato un nuovo capitolo nella relazione tra i due protagonisti che ora si trovano politicamente alleati. L’ingresso del partito di Bandecchi, Alternativa Popolare, nella coalizione di centrodestra ha giocato un ruolo determinante nell’avvicinamento.
Per il sindaco di Terni questa chiusura non è solo un sollievo personale ma anche un segnale positivo per la sua carriera politica. Specialmente ora che si è ufficialmente candidato come Presidente della Provincia di Terni. Allo stesso modo, l’ex assessore regionale Coletto ha dimostrato una volontà di dialogo che contribuisce a rafforzare l’unità della coalizione di centrodestra. Sul piano politico e umano, entrambi sembrano aver voltato pagina. Lasciando alle spalle una vicenda che, pur nata in un clima di scontro, si è conclusa con un gesto di riconciliazione.