06 May, 2025 - 19:20

La lunga giornata di Bandecchi: dall'empatia per gli ultimi al cartellino rosso de La Zanzara

La lunga giornata di Bandecchi: dall'empatia per gli ultimi al cartellino rosso de La Zanzara

Dai podcast online il suo intervento è sparito. Ma la partecipazione di Stefano Bandecchi, sindaco e presidente della Provincia di Terni, a La Zanzara ha comunque sollevato un vespaio di polemiche. Già, perché dell'uscita del segretario nazionale di Alternativa Popolare alla popolare trasmissione radiofonica di Radio24 condotta da Giuseppe Cruciani e David Parenzo, ha cominciato a occuparsi anche la polemista Selvaggia Lucarelli sui suoi profili social. 

Bandecchi, lo annuncia lui stesso su Instagram, è stato cacciato dalla trasmissione.
Motivo? Il suo intervento sulla polemica legata alla lite tra una ristoratrice napoletana e un gruppo di turisti israeliani, poi cacciati dal locale, è stato giudicato troppo "pesante" persino dalla trasmissione più trash dell'etere radiofonico.
E pensare che la giornata del sindaco di Terni era cominciata in tutt'altro modo. Con un intervento morigerato in consiglio comunale su Umbria Jazz con l'arci-avversario Marco Cecconi di Fratelli d'Italia (quello della rissa del 2022, che potrebbe costargli un processo) e con una lunga, empatica e personalmente struggente partecipazione al dibattito sul recente suicidio nel carcere di Terni di un uomo affetto da problemi psichici e da dipendenze. Insomma, una lunga giornata sull'ottovolante anche per un amministratore e manager senza mezze misure ma dai mille risvolti umani come Stefano Bandecchi. 

La frase choc a La Zanzara che gli è costata il cartellino rosso contro la ristoratrice napoletana

La frase che gli è costata il cartellino rosso, e la polemica con Selvaggia Lucarelli, è arrivata dopo una lunga premessa dei due conduttori sulla vicenda di Napoli. Dove un gruppo di turisti israeliani e la ristoratrice de La Taverna Santa Chiara avevano battibeccato a colpi di accuse di antisemitismo da una parte e giustificazione del genocidio di Gaza dall'altra. 
"Sono d'accordo con Parenzo (che aveva letto alcuni post della ristoratrice sulla strage dei coloni israeliani,ndr)- aveva esclamato Bandecchi in trasmissione -. Se questa signora dice cose così gravi pochi giorni la strage perpetrata da Hamas, meriterebbe che entrassero in casa sua e facessero la stessa cosa".

Apriti cielo. Cruciani e Parenzo, che fino a pochi minuti prima avevano attaccato la signora napoletana anche con aggettivi che definire forti è un eufemismo, hanno preso le distanze dal Bandecchi-pensiero. Fino a mostrargli il cartellino rosso. 

Un episodio subito raccolto da Selvaggia Lucarelli su X, che a dire il vero più che con Bandecchi se l'è presa con i due conduttori del trash-show. 

E lui? Stefano Bandecchi? Fa spallucce. E pubblica tutto su Instagram con tanto di didascalia provocatoria. "Voglio far vedere a tutti la medaglia d'oro che ho preso. Mi toccherà andare a vivere in un paese civile - dice davanti allo smartphone -. Ormai sono troppo cattvo pure la Zanzara. Buttato fuori pure da loro, sono diventati anche lì troppo buonisti e la mia normalità fa male. Dimenticavo, ma Selvaggia Lucarelli che ogni tanto si ricorda della mia esistenza, non potrebbe anche dimenticarmi del tutto?".

L'intervento del sindaco in consiglio comunale a tutela dei detenuti con problemi psichici e di dipendenza

In mattinata Bandecchi era intervenuto nel dibattito in consiglio comunale legato a un atto di indirizzo del Partito Democratico sulla situazione di sovraffollamento e disagio del carcere di Terni. E il suo lungo, accorato appello era stato di tutt'altro tenore rispetto a quello divisivo e controverso della trasmissione radiofonica. 

Annunciando di votare l'atto di indirizzo presentato dal PD, anche se erano volate polemiche importanti con la presidente Proietti per la mancata risposta della Regione alla lettera dell'assessore Viviana Altamura che chiedeva l'intervento della ASL per il detenuto poi suicidatosi, Bandecchi aveva toccato i tasti dell'emozione per sottolineare come il carcere non sia la risposta al disagio. 

"Usciamo dall'ideologia - aveva detto il sindaco Bandecchi appellandosi al consiglio comunale - perché come Governo e Comune, ma soprattutto con la Regione che la delega ai servizi socio-sanitari possiamo aiutare il nostro istituto penitenziario. Oltre 250 persone che lì sono detenute non sono in grado oggi di poter avere nessuna riabilitazione, perché hanno un problema di carattere socio-sanitario molto grave. Nelle nostre carceri spesso ci sono più persone che hanno problemi psicologici, sociali e sanitari piuttosto che problemi di carattere penale. Questo fa sì che la situazione sia esplosiva e drammatica in tutta Italia, come d'altronde anche a Terni. A Terni abbiamo 120 persone che non dovrebbero stare in galera, ma in strutture adeguate al disagio".

Bandecchi aveva ricordato il suicidio del ternano che il primo maggio si è tolto la vita in carcere. E ha ribadito che doveva essere assistito dai servizi sociali e sanitari regionali, come aveva richiesto il Comune. E lo aveva accomunato al suo dramma personale e familiare. Quello di un fratello che si è impiccato per colpa della droga e dell'alcol. E così aveva mosso i sentimenti profondi del consiglio comunale chiedendo a tutti di fare la propria parte.

"Queste persone - aveva concluso - hanno bisogno di essere collocate in un ambiente familiare, in una situazione di cura, non della squallida galera. Impegniamoci affinché vengano creati gli ambienti per poter curare il disagio psichico, sociale e delle dipendenze". 

 

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Federico Zacaglioni
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