Stefano Bandecchi irrompe nella scena ambientale di Acciai Speciali Terni. Accompagnato dalla polizia locale, il sindaco ha messo piede negli stabilimenti di viale Brin per un sopralluogo senza preavviso. L’aria di tregua con l’azienda è ufficialmente evaporata. Dal 10 febbraio 2025, la municipalità ha deciso di intensificare i controlli ambientali quotidiani, senza più delegare ad altri il compito di sorvegliare emissioni e polveri.
Lunedì mattina, Bandecchi ha calcato il suolo dell’acciaieria con la determinazione di chi non si accontenta delle rassicurazioni di facciata. Accompagnato dal capo del personale Giovanni Scordo, ha puntato dritto sulla famigerata rampa scorie. “La polvere non deve alzarsi”, ha tuonato sui social nel pomeriggio.
Bandecchi, controlli più serrati sulle emissioni
“Sono venuto per una visita di cortesia”, ha detto Bandecchi all’ANSA con il tono di chi fa il giro di controllo in un fortino assediato. “Ci sono cose che non vanno e questa è solo la prima puntata di una lunga serie, perché da troppo tempo nessuno passava di qui a controllare”.
Non si accontenta di una toccata e fuga: il sindaco ha già messo in agenda blitz anche notturni per verificare se l’aria resta pesante pure quando i riflettori si spengono. Il Comitato Prisciano-Terni est applaude, ma senza dimenticare che la città ha già pagato pegno per errori passati. Nel quartiere, la soddisfazione è mescolata all’amarezza di chi da mesi segnala problemi senza essere ascoltato.
Bandecchi e la rottura con la dirigenza Ast
Il braccio di ferro tra il Comune e l’acciaieria ha raggiunto temperature incandescenti dopo che l’amministratore delegato Dimitri Menecali ha fatto sapere che senza una soluzione per il nodo energia, la firma dell’accordo di programma resta un miraggio.
L’aria si è fatta ancora più tesa dopo che il comitato Prisciano ha diffuso un video che mostra un quartiere soffocato dalle polveri e un aumento degli sforamenti di PM10 del 73% rispetto all’anno precedente. Per il comitato non c’è più tempo da perdere, le istituzioni devono smettere di fare calcoli e intervenire con decisione.
Bandecchi, nel frattempo, ha rincarato la dose, puntando il dito contro il livello di nichel nell’aria, ormai fuori dai parametri europei. “Per 27 giorni siamo andati oltre i limiti. La polvere non deve alzarsi e non accetterò altri ritardi: governo, regione e azienda devono fare la loro parte”. Se non arrivano soluzioni rapide, il sindaco ha già fatto capire che non esiterà a mettere sul tavolo misure drastiche.
La politica interviene su Ast
I neo consiglieri regionali del Partito Democratico, Francesco Filipponi e Maria Grazia Proietti, insistono sul ruolo strategico di Ast per l’economia locale, un motore industriale che non può incepparsi. “Acciai Speciali Terni è una colonna portante per il lavoro e la produzione di questa regione, servono decisioni responsabili per non mettere a rischio i lavoratori”, hanno dichiarato in una nota.
Il Partito Democratico segue con nervi tesi la trattativa per l’accordo di programma, mentre l’assessore regionale allo sviluppo economico, Francesco De Rebotti, ha chiesto un confronto serrato con Ast, ministero dell’Ambiente e ministero delle Imprese e del Made in Italy. “Non si può giocare sulla pelle dei lavoratori”, hanno incalzato Filipponi e Proietti, chiedendo una soluzione concreta che garantisca un futuro solido.
Intanto, il comitato Prisciano avverte: serve un cambio di passo. Per loro, Terni non può più permettersi mezze misure sulla questione ambientale. “Abbiamo letto con attenzione le dichiarazioni dell’amministratore delegato e dei politici, ma la fermezza non deve vacillare. Questa città ha bisogno di azioni reali, non di parole al vento”, è l’appello lanciato dai residenti, stanchi di battaglie infinite senza risultati tangibili.