Il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, ha partecipato alla seduta della III commissione consiliare del Comune, affrontando il tema dell’accordo di programma per Acciai Speciali Terni (AST). Durante l’incontro, al quale era presente anche l’assessore regionale allo Sviluppo economico Francesco De Rebotti, Bandecchi ha evidenziato l’importanza di ridurre l’inquinamento che colpisce la città.

Bandecchi parla dell’accordo Ast, un’intesa che guarda all’ambiente

Bandecchi ha dichiarato che l’accordo è stato definito con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’aria per la comunità ternana. Ha precisato che il costo dell’energia non è la questione principale, trattandosi di una problematica su scala nazionale.

“Ringrazio la giunta regionale e l’assessore per la rapidità con cui hanno affrontato questa situazione. Questo approccio dimostra serietà e volontà di costruire un rapporto solido con Terni”, ha dichiarato il sindaco.

Il lavoro presso il ministero ha avuto come fulcro gli interventi legati all’ecologia, senza entrare nei dettagli produttivi o industriali legati all’energia. Secondo Bandecchi, è fondamentale che Comune e Regione ribadiscano ad AST il diritto dei cittadini a respirare un’aria migliore. “Non possiamo continuare a tollerare una situazione così pesante per la salute pubblica”, ha aggiunto.

Firma dell’accordo e prospettive future

Francesco De Rebotti, intervenendo sul tema, ha sottolineato l’urgenza di formalizzare l’accordo. La necessità di affrontare in tempi stretti i dettagli tecnici relativi al costo dell’energia è al centro delle prossime riunioni previste per la settimana prossima. “Abbiamo stabilito date ormai definitive per uscire dall’impasse che ha bloccato la firma fino ad oggi. Mi auguro che questi approfondimenti portino risultati concreti per il bene della comunità, dell’azienda e dei lavoratori”, ha dichiarato De Rebotti.

L’assessore ha poi richiamato l’attenzione sulle interlocuzioni in corso con il governo, segnalando l’importanza di rispettare i tempi contingentati fissati entro fine gennaio per garantire serietà e concretezza. Quanto alla questione energetica, De Rebotti ha rimarcato la necessità di pianificare una soluzione sostenibile anche per il periodo transitorio, in vista del rinnovo delle concessioni idroelettriche previsto nel 2029.

La posizione del sindaco

Bandecchi ha ricordato che l’accordo di programma era stato già raggiunto ad ottobre, ma non è ancora stato firmato. Ha ribadito che la questione centrale è la salute dei cittadini, non i costi energetici, e ha ringraziato la giunta regionale per il supporto dimostrato. “Oggi, Comune e Regione devono far presente ad AST che la cittadinanza non accetterà più un’aria irrespirabile. Se non interveniamo con decisione, stiamo concedendo un vantaggio che non ha senso”, ha dichiarato.

Il sindaco ha concluso richiamando Arvedi alla responsabilità: “Non è possibile che un’azienda venga agevolata a discapito di altre. Arvedi, a Cremona, non ha chiesto trattamenti di favore. Lo stesso deve valere per Terni”.

Gli antefatti, piccolo recap della situazione

La vicenda dell’Accordo di Programma per Acciai Speciali Terni (AST) ha attraversato una serie di sviluppi significativi fino a gennaio 2025. Nonostante l’intesa fosse stata delineata già nell’ottobre precedente, la formalizzazione è stata ritardata a causa di questioni irrisolte, principalmente legate al costo dell’energia e agli investimenti necessari per il rilancio della produzione di acciai speciali nello stabilimento ternano.

Il 30 dicembre 2024, un incontro presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha visto la partecipazione del ministro Adolfo Urso, del sottosegretario Fausta Bergamotto, di rappresentanti ministeriali, dell’assessore regionale allo sviluppo economico Francesco De Rebotti, del sindaco di Terni Stefano Bandecchi, di esponenti di Arvedi e delle organizzazioni sindacali.

In questa sede, è stato definito un cronoprogramma con l’obiettivo di firmare l’Accordo di Programma entro febbraio 2025. Tuttavia, permangono incertezze riguardo agli investimenti pubblici e privati, in particolare a causa del rinvio della produzione di acciaio magnetico. Inoltre, la soluzione transitoria per il costo dell’energia è prevista solo per gli anni 2027-2028, sollevando preoccupazioni tra le parti sociali.