Prima il sindaco Bandecchi, poi il segretario politico ternano di AP, Francesco Castaldi, infine la solidarietà e l’appoggio sui social di tutta la giunta al vicesindaco di Terni, Riccardo Corridore. La vicenda è quella legata a una polemica innescata da articoli di stampa incentrati su una vettura in uso al vicesindaco Riccardo Corridore ed utilizzata per il trasporto della zia di 89 anni, in condizioni di invalidità e benefici garantiti dalla legge 104.

La vettura in questione è stata fotografata nel parcheggio del Comune e in ZTL. E le foto sono state pubblicate nella cronaca locale de “Il Messaggero“. Accostando la presenza dell’auto in centro alla vicinanza con la sede di Alternativa Popolare. Circostanza smentita, nei giorni scorsi, sui social dal vicesindaco. Che ha annunciato querele. E dai suoi uffici fanno sapere che, nei pressi dell’area di sosta in cui è stata immortalata la Mercedes, è attivo un polimbulatorio, laboratorio di analisi e diagnostica. Che sarebbe stato la meta dei transiti in centro di Corridore. Così come – viene evidenziato – l’auto non si trovava in divieto di sosta, come asserito nell’inchiesta.

La polemica giornalistica, però, nel frattempo si è trasformata in un caso politico. Approdato in consiglio comunale con le dichiarazioni fatte ieri, alla fine dell’assemblea dal sindaco Stefano Bandecchi.

Il sindaco Bandecchi difende il suo vice e l’uso “legittimo e in regola” dell’auto e annuncia una commissione d’inchiesta

Bandecchi ha ricostruito la vicenda, intervenendo al termine del consiglio con la formula della comunicazione. E ha difeso il suo vicesindaco e braccio destro.

Come tanti altri cittadini italiani – ha spiegato – la zia di Corridore, per le sue condizioni di salute, usufruisce della 104 e l’unico parente che può assisterla è il nipote, il vicesindaco. Non gli sono state scattate foto che attestano un utilizzo illegittimo del mezzo. Pongo una domanda, il vicesindaco ha commesso un reato acquistando una macchina intestata alla zia che deve portare in giro per fare delle visite o per fare commissioni per conto della zia?  La risposta è no, perché la legge permette di utilizzare l’auto anche quando non c’è a bordo il parente. Si tratta di un attacco personale gravissimo. Ci vuole una commissione istituita dal Comune che appuri chi ha fatto la foto, perché è necessario un permesso dalla pubblica autorità per farla. Se invece si tratta di una foto passata da qualcuno, allora è un altro conto“.

Il sindaco Bandecchi, nella sua difesa di Corridore (AP) ha chiamato in causa il consigliere forzista Ferranti, che via social aveva annunciato un’interrogazione sul tema. Ma che ieri in consiglio non era presente.

Non si confonda la politica con gli attacchi personali – ha concluso Bandecchi -. La commissione porterà al sindaco i risultati, dato che ho già visto quattro, cinque articoli sul presunto reato che il vicesindaco avrebbe commesso. Se quelle foto le avesse scattate e portate a un giornale una persona qualsiasi, faccio un esempio il consigliere Ferranti, c’è da chiedersi se il giornale pubblica tutte le foto che gli passano. Se c’è tutta la documentazione bene, sennò noi dovremmo fare ben altro. Questa vicenda ha fatto saltare qualunque tipo di accordo politico che si potesse fare in questa regione”. 

E oggi Bandecchi è tornato sulla vicenda con un video su Instagram, che pubblichiamo integralmente, nel quale ribadisce appoggio e sostegno a Corridore.

Alternativa Popolare si schiera con il vicesindaco Corridore. L’intervento del coordinatore Francesco Castaldi

Anche Francesco Castaldi, segretario politico di Terni di Alternativa Popolare, solleva il problema politico innescato dalle reazioni agli articoli di stampa. Il dibattito sui social ha infatti assunto un profilo legato alla campagna elettorale per le prossime regionali. E l’uscita di Bandecchi in consiglio ha dato alla vicenda una prospettiva diversa.

Plaudo all’intervento del sindaco Bandecchi – afferma Castaldi (AP)che ha rigettato con fermezza la logica delle aggressioni personali a Corridore. E per converso ha istituito una apposita Commissione speciale di inchiesta, che avrà modo di chiarire in tempi rapidissimi le responsabilità di chi ha fatto e prodotto la fotografia con metodi da apprendista stregone. Di chi eventualmente in spregio alle più elementari norme di diritto, ha avuto accesso ad Albi riservati. Di chi ha posto in essere la gravissima violazione della privacy in danno del vice sindaco con rischi evidenti per ogni cittadino. Se dovessero essere confermate le nostre ragioni, come sono convinto, si determinerebbero presupposti di diritto di inaudita gravità sia sul piano civilistico che penale”.

Il coordinatore provinciale di AP esorta le altre forze politiche a un rigettare quella che qualifica come “un’aggressione di carattere giustizialista e condotta col metodo del dossieraggio, di cultura del sospetto“. Con la conseguenza di inquinare il dibattito politico democratico.

Ci auguriamo che le altre forze politiche di Terni e quelle della Regione Umbria – dice Castaldi – , rigettino questi metodi, che appartengono a un passato che speravamo di esserci lasciati alle spalle, in nome del confronto civile e democratico e del rispetto di sane relazioni istituzionali. Diversamente ci troveremo di fronte a un clamoroso tradimento dell’elettorato. Si tratta di metodi che in passato hanno prodotto già disgrazie sul piano politico e personale e che non appartengono alla cultura e all’azione di Alternativa Popolare. Si tratta di una insopportabile ingerenza nella sfera privata del cittadino e vicesindaco Corridore. Nonché di un maldestro tentativo di screditare uno degli amministratori più impegnati nel rilancio della città. I cui validi risultati sono sotto gli occhi di tutti e pertanto, incontrovertibili“.

Il giallo dell’interrogazione di Ferranti (Forza Italia), chiamato in causa da Bandecchi, e la replica del vicesindaco Corridore e di AP

Infine, sempre per restare nell’alveo della polemica politica, c’è il giallo dell’interrogazione sulla vicenda del consigliere forzista Francesco Ferranti. Prima l’ha annunciata via social con un post su Facebook, promettendone la presentazione alla ripresa dell’attività consiliare. Poi per impegni personali non ha partecipato al consiglio e dell’interrogazione si è persa traccia. Così, tra lo stesso Ferranti e Corridore è scoppiata una polemica a distanza via video rilanciati anche questi sui social sulla mancata presentazione del documento. E oggi, a distanza di 24 ore dal botta e risposta, è arrivata la risposta di Corridore. Anche questa pubblicata sul web. “Ferranti mi ha accusato di non conoscere il regolamento del consiglio comunale – ha scritto il vicesindaco -. Ma da una ricerca fatta al protocollo, non ha depositato alcun documento. Ancora una volta è stato smentito“.
Macchè, ribatte Ferranti, “si è trattato solo di un problema informatico e comunque non esistono termini per presentare un atto“.

E così sulla vicenda si inserisce ancora il segretario politico ternano di AP, Francesco Castaldi. Che attacca il forzista Ferranti per aver cavalcato politicamente la polemica sull’auto della zia del vicesindaco.

Seppur sforzandomi di trovare profili di ilarità – conclude – resto basito di fronte alle posizioni assunte da qualche esponente politico appartenente a forze che, nel corso dei decenni, hanno fatto del garantismo, del rispetto della privacy e del rifiuto di regolamenti di conti fatti con le armi dei dossier e del pettegolezzo, la propria bandiera. E questo il primo segnale di un possibile tradimento del mandato elettorale e della ideologia di appartenenza per motivi strettamente personali e lontani dalla logica del fare e della tutela degli interessi legittimi? Direi di sì“.

Infine, interviene anche il coordinatore dei Giovani di AP, Cristian Crispo. Anche lui per rigettare “qualsiasi insinuazione di un uso improprio del veicolo, priva di fondamento e che mira esclusivamente a danneggiare la figura di Riccardo Corridore”.
Secondo Crispo l’attacco arriva, non a caso, a ridosso delle imminenti elezioni regionali umbre. “Evidentemente i promotori di tali illazioni diffamanti – conclude -, provenienti da recenti e cocenti sconfitte elettorali, ma soprattutto consapevoli della loro inconsistenza ed inadeguatezza politica attuale, tentano deliberatamente di destabilizzare il clima politico locale, attraverso basse manovre di uno stile politico che noi stiamo debellando“.