Di Tommaso Franchi e Vanessa Piccioni
E’ uno Stefano Bandecchi a tutto tondo quello che, alla vigilia di Pasqua, sceglie i microfoni di Tag24 Umbria per rispondere all’articolo de Il Foglio “E’ Alfano il consigliere principe di Bandecchi, il sindaco tycoon”. Un’analisi che coinvolge vari aspetti della politica odierna, del linguaggio giornalistico e del profilo estero, con l’escalation che tiene sempre più serrati i ranghi del triplice confronto Russia, Nato e Unione Europea.
Il sindaco di Terni parte proprio analizzando le questioni collegate all’interno dell’articolo, sottolineando la crescita di Alternativa Popolare anche per il modo in cui il partito viene attenzionato dalla stampa: “L’articolo del Foglio mi sembra un articolo dettagliato e pieno di informazioni esatte. Trovo che il giornalista del Foglio sia molto ben informato e questa cosa mi fa capire che in questo momento c’è tanta attenzione verso Alternativa Popolare”. Così Bandecchi sull’articolo de Il Foglio.
“Intanto – prosegue il segretario nazionale di Alternativa Popolare – prendiamo per buono che noi parteciperemo alle elezioni europee. Prendiamo per buono, come dice Il Foglio, che abbiamo un’organizzazione che arriva da lontano e che abbiamo evidentemente uno spirito nuovo perché giustamente Il Foglio dice “stanno al centro, sono popolari ma sono anche populisti” e allora io dico forse siamo sicuramente quelli giusti, quelli che fanno capire che pur essendo un partito popolare e pur essendo dei centristi siamo anche gente capace di fare e di fare con dinamismo, non siamo sicuramente persone che possono essere accomunate al comunismo o comunque con idee di sinistra, ma non possiamo neanche essere accomunati al fascismo o comunque con idee di una destra sociale che non ci appartiene”.
Non solo Il Foglio: Bandecchi sulla questione economica
Sulla questione economica, quali sono gli aspetti che Alternativa Popolare valuta per il benessere del Paese?
“Siamo liberali e come i bravi liberali noi combattiamo per la libertà e combattiamo perché l’economia sia la principessa di una nazione, perché una nazione che non ha un traino economico forte è sempre, sarà sempre una nazione debole. Un’economia forte garantisce un’autonomia, una difesa, una sanità, un’istruzione altrettanto forte”.
Sullo spirito liberale?
“Noi oggi dobbiamo essere realisti, abbiamo perso completamente quello spirito liberale che si è interrotto purtroppo con il fascismo e che mai più è tornato. quindi Il Foglio ha individuato bene il nostro spirito, ha elencato bene la nostra organizzazione, si dovrebbe documentare di più per capire che noi non siamo di passaggio, ma siamo solo appena arrivati e quando arriveremo noi ci resteremo”.
La stampa, ultimamente, ha alzato l’asticella dell’attenzione non solo verso Alternativa Popolare ma anche verso di lei. Come giudica questa strategia comunicativa?
“Ci sono delle cose che pensavo proprio stamattina. Ormai non c’è più nemmeno un giornale dell’Umbria che sia un vero giornale liberale, sono tutti giornali di parte. Ho visto che non c’è nessuno tra coloro che ci fanno opposizione, che non abbia ormai uno spazio su un giornale per scrivere articoli, ho visto che tutti i tagli di ogni articolo, cominciando dai titoli e per qualsiasi giornale, sia giornali telematici, sia giornali cartacei, vedo che tutti si affrettano a parlare dei passi indietro di Bandecchi, delle figuracce di Bandecchi, dei problemi di Bandecchi. La loro ossessione è chiaramente la nostra forza, noi ci nutriamo dell’ossessione degli altri”.
Bandecchi, proseguendo nella risposta, analizza anche la questione campagna elettorale: “Durante la campagna elettorale noi abbiamo dominato e fatto strada. Ancora oggi noi stiamo facendo strada. Il fatto che tutti siano ossessionati nei nostri confronti dimostra e fa capire anche ai cittadini che sono molto più intelligenti dei quattro giornalisti che scrivono questi articoli e dei tre editori che evidentemente sono un po’ scarsi di fantasia, fanno capire esattamente al popolo che noi siamo un problema per le istituzioni costituite di oggi, di destra e di sinistra”.
Verso le elezioni europee, Bandecchi: “Puntiamo al 4%”
Il segretario nazionale di Alternativa Popolare ha anche prospettato un bilancio verso le elezioni europee: “Siccome il popolo ha bisogno di avere qualcuno che lo guidi realmente verso una mentalità liberale, io credo che il popolo ci guarderà con attenzione, più parleranno male di noi, più ci spingeranno verso quel 4% che oggi ci serve e ci potrebbe servire per superare lo scoglio delle elezioni europee”.
Non sembra sia un tema che sia analizzato sui giornali di oggi
“C’è tutta una serie di cose mostruose che mi obbligano a stare in silenzio, perché sinceramente questi si fanno male parlando da soli”.
Dopo Il Foglio Bandecchi su acciaio: “Per noi grandissima risorsa”
Parlando di attualità, le chiediamo un commento sulla questione acciaio e su come secondo lei l’Italia dovrebbe gestirlo
“Ormai il ferro vecchio non si deve più mandare in Turchia come invece si sta facendo o, addirittura peggio, nei paesi arabi. Cioè noi dobbiamo tenercelo e tenercelo stretto, perché il ferro che c’è nel mondo è quello e oltre quello non si può andare. Per noi è una grandissima risorsa. Allo stesso tempo noi siamo persone equilibrate, intelligenti e chiaramente vogliamo utilizzare le nuove tecnologie per disinquinare l’ambiente che abbiamo intorno. Oggi sappiamo come lavorare, per esempio, i fanghi, rendendoli inerti e recuperando dai fanghi tutti quei minerali interessanti e utili. Sappiamo come utilizzare e sappiamo come fare anche discariche che non sono mai state fatte a Terni, molto utili. Poi se la ci vogliono parlare di fatto”
“Sull’accordo di programma per la discarica non lo firmeremo se non ci sarà un occhio di riguardo verso tutte le imprese del terreno e verso tutte le imprese, perché comunque noi abbiamo detto che a parità di costo bisognerà tutelare le persone e i lavoratori”.
Sulla centrale idroelettrica vicino Piediluco?
“Nel ’29 scade il contratto che l’Enel ha per gestire la centrale idroelettrica a Galleto. Noi pensiamo sia giusto passare gestione nell’autonomia del comune perché è quello che succede in altri comuni e in altre città e al nord vogliamo gestire per il 70% quella centrale“.