Un’operazione coordinata delle forze dell’ordine ha portato allo smantellamento di una banda criminale specializzata nelle truffe agli anziani. Dieci le persone arrestate, accusate di aver orchestrato una serie di truffe, estorsioni e rapine ai danni di persone fragili e sole in diverse regioni. La banda, con base a Napoli nei quartieri di Vasto e Arenaccia, operava su scala nazionale, colpendo in particolare in regioni come l’Umbria, il Lazio e la Campania. I componenti agivano fingendosi parenti delle vittime per ottenere denaro e gioielli. A Terni la banda ha orchestrato diverse truffe agli anziani, approfittando della loro vulnerabilità e preoccupazione.

Le indagini e il modus operandi della banda

Le indagini, avviate a seguito di numerose denunce, hanno rivelato un sofisticato schema di inganni. Il modus operandi della banda, infatti, era raffinato e ben strutturato, con un pattern ben preciso. I truffatori si spacciavano per parenti delle vittime, spesso fingendo di essere in gravi difficoltà economiche o legali. Con una telefonata avvertivano la vittima di un pericolo imminente per un suo familiare, pericolo che poteva essere evitato solo attraverso il pagamento di una somma di denaro o la consegna di gioielli. Subito dopo, un “esattore” si recava presso l’abitazione della vittima per ritirare il denaro o i preziosi richiesti. Gli indagati si spacciavano anche per direttori di uffici postali, corrieri o amici dei familiari.

Con questo stratagemma, riuscivano a ottenere ingenti somme di denaro e oggetti di valore da anziani soli e vulnerabili. Le indagini hanno appurato che le telefonate partivano da Napoli, mentre i complici si spostavano nelle diverse città italiane per riscuotere il denaro. Le truffe in questione sono state condotte principalmente a Roma. Ma hanno coinvolto anche diverse città campane come Napoli, Avellino e Salerno, oltre a province italiane come Lucca, Terni, Latina e Lecce.

Le ordinanze di custodia cautelare sono eseguite dagli investigatori della squadra mobile della questura di Roma e del III distretto Fidene-Serpentara, con il sostegno della squadra mobile di Napoli.

Episodi recenti di truffe ad anziani in Umbria

Nel mese di marzo 2024, a Terni, una donna anziana è stata vittima di una truffa su WhatsApp, convincendosi che suo figlio all’estero fosse in difficoltà economiche. Ingannata, la donna ha trasferito 33.000 euro a degli sconosciuti. Grazie all’intervento della Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica di Terni e della Procura della Repubblica di Rieti, i truffatori sono stati identificati e denunciati, recuperando parte del denaro. La truffa è partita da un messaggio falso che sembrava provenire dal figlio della vittima, che chiedeva un aiuto urgente.

Ancora a Terni e sempre nel mese di marzo, un’altra anziana signora di 83 anni è stata ingannata da un falso avvocato che l’ha convinta a consegnare gioielli per un valore di 50.000 euro. Il racconto è sempre lo stesso: un incidente che vede coinvolti i suoi nipoti. In quell’occasione la polizia stradale di Caserta ha intercettato i truffatori sulla A1, recuperando i gioielli e arrestando due uomini grazie alla perquisizione del veicolo. La collaborazione con la questura di Terni ha permesso di rintracciare la vittima, che ha riconosciuto i gioielli e identificato uno dei fermati.

A Gubbio, invece, nel mese di maggio un anziano veniva truffato da un falso avvocato che ha inscenato un incidente stradale in cui sarebbe stato coinvolto il figlio della vittima. L’anziano in questione, preoccupato, ha portato monili d’oro (di poco valore) all’appuntamento con il truffatore, che si è impossessato dei gioielli e si è dileguato. Solo a questo punto l’uomo realizzava di essere vittima di un inganno chiamando i Carabinieri di Gubbio per denunciare l’accaduto.

L’ultima truffa è quella di Perugia di pochi giorni fa quando una donna anziana ha ricevuto una telefonata da un uomo che si spacciava per un appartenente alle forze dell’ordine. L’uomo chiedeva 4.200 euro per un avvocato per suo figlio, coinvolto in un incidente. Sospettando una truffa, la donna contattava prontamente la polizia. La squadra mobile ha tempestivamente monitorato l’abitazione e ha intercettato due sospetti, bloccandoli e arrestandoli per tentata truffa aggravata in concorso.