Dal 4 al 10 febbraio 2025 si rinnova l’appuntamento con le Giornate di Raccolta del Farmaco. L’iniziativa giunge quest’anno alla sua 25ª edizione e invita i cittadini a donare medicinali da banco destinati alle persone in difficoltà economica. Saranno oltre 5.800 le farmacie aderenti in tutta Italia, facilmente riconoscibili grazie alla locandina esposta, mentre i volontari del Banco Farmaceutico saranno presenti in modo particolare sabato 8 febbraio per sensibilizzare la popolazione e raccogliere le donazioni. L’elenco completo delle farmacie coinvolte è disponibile sul sito ufficiale.

In Umbria la raccolta coinvolgerà circa 100 farmacie per rispondere alla crescente richiesta di medicinali. Le 52 associazioni benefiche del territorio hanno infatti bisogno di oltre 21.000 confezioni di farmaci per aiutare chi non può permettersi le cure. Nel 2024, grazie alla generosità dei cittadini, sono state raccolte 7.874 confezioni per un valore di 66.769 euro, che hanno supportato 4.033 persone in difficoltà. Numeri importanti per un’iniziativa che mette al primo posto la solidarietà e si conferma come una delle più importanti sul territorio.

Un aiuto concreto per chi non può permettersi le cure

La povertà sanitaria rappresenta un problema crescente non solo in Umbria ma in tutta Italia. Sono oltre 436.000 le persone che dipendono da realtà benefiche per accedere ai farmaci essenziali. Solo lo scorso anno le Giornate di Raccolta del Farmaco hanno permesso di raccogliere 588.013 confezioni, per un valore economico di oltre 5 milioni di euro. Il fabbisogno reale stimato, però, supera il milione di confezioni e dimostra quanto sia urgente continuare a sostenere questa iniziativa. Il Banco Farmaceutico conferma la sua presenza anche nel 2025 e dal 4 al 10 febbraio si troverà presso le 100 farmacie aderenti all’iniziativa.

I farmaci più richiesti sono antinfluenzali, medicinali pediatrici, analgesici, antifebbrili, antistaminici, prodotti per la tosse e disturbi gastrointestinali. Ma non mancano anche i farmaci ginecologici e i disinfettanti. La donazione di questi medicinali rappresenta un atto di solidarietà fondamentale per migliaia di famiglie che non possono permettersi cure adeguate.

Donare un farmaco è essenziale per migliaia di famiglie che si trovano in gravi difficoltà, perché contribuisce a restituire loro speranza e la possibilità di curarsi”, ha detto Papa Francesco durante l’VIII Giornata Mondiale della Povertà. “È un gesto semplice che ci fa partecipare della vita di chi ha bisogno, ricordandoci ciò che ci rende davvero umani. I poveri hanno ancora molto da insegnare, perché in una cultura che ha messo al primo posto la ricchezza e spesso sacrifica la dignità delle persone sull’altare dei beni materiali, loro remano contro corrente evidenziando che l’essenziale per la vita è ben altro”.

Le Giornate di Raccolta del Farmaco nascono su questo presupposto” – afferma il presidente Sergio Daniotti – “e lo traducono in azione. Fare del bene ci fa riscoprire la bellezza della gratuità e ci fa comprendere come attraverso gesti concreti di condivisione e solidarietà possiamo costruire una società più giusta e fraterna”.

La rete solidale dietro il Banco Farmaceutico 2025

L’iniziativa si svolge sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, con il patrocinio dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e la collaborazione di numerosi enti e associazioni. Tra queste spiccano Cdo Opere Sociali, Federfarma, Fofi, Federchimica Assosalute ed Egualia. Partner istituzionale dell’evento è anche quest’anno Intesa Sanpaolo, mentre il progetto beneficia del contributo di aziende farmaceutiche di rilievo come IBSA Italy, Teva Italia, EG STADA Group, DHL Supply Chain Italia, DOC Generici, Piam Farmaceutici, Krka Farmaceutici e Zentiva Italia.

Fondamentale è inoltre il supporto mediatico di RAI per la Sostenibilità – ESG, Mediafriends, La7, Sky per il Sociale, Warner Bros. Discovery e Pubblicità Progresso. Il successo delle Giornate di Raccolta del Farmaco si deve soprattutto all’impegno di oltre 20.000 farmacisti, tra titolari e collaboratori, che non solo ospitano l’iniziativa ma contribuiscono anche con erogazioni liberali. La macchina organizzativa è resa possibile grazie alla dedizione di oltre 25.000 volontari, che operano su tutto il territorio nazionale.

La farmacia: un presidio di salute e solidarietà

Le farmacie aderiscono con convinzione alle Giornate di Raccolta del Farmaco, confermando così ai cittadini la propria vicinanza e l’impegno costante al miglioramento della vita collettiva”, ha dichiarato Marco Cossolo, presidente di Federfarma Nazionale. “Ogni giorno in farmacia veniamo a contatto con le tristi realtà di persone costrette a fare rinunce che peggiorano il proprio stato di salute o quello dei familiari. La povertà sanitaria, che causa disuguaglianza nel diritto alla salute, tende ad aumentare in Italia e nel mondo a causa di situazioni contingenti: dall’emergenza pandemica all’inasprimento della crisi internazionale, con il conseguente aumento del caro- vita”.

Anche la Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani ha ribadito il suo impegno per la riuscita della raccolta. “La FOFI rinnova il pieno sostegno al Banco Farmaceutico per le Giornate di Raccolta del Farmaco 2025 che, nella cornice dell’anno giubilare, assumono un significato ancor più profondo di testimonianza dei valori del dono e della solidarietà nei confronti di chi ha bisogno”. Queste le parole di Andrea Mandelli, presidente della Federazione. “La grande mobilitazione dei colleghi che saranno impegnati nella raccolta dei medicinali da destinare alle fasce di popolazione più indigenti testimonia l’impegno quotidiano dei farmacisti per garantire la tutela della salute dei cittadini ed essere vicini alle proprie comunità”.

Le Giornate di Raccolta del Farmaco 2025 non sono, quindi, solo un’opportunità per aiutare chi è in difficoltà. Ma rappresentano un vero e proprio movimento di solidarietà che coinvolge tutta la comunità: cittadini, volontari, farmacisti e aziende. Partecipare significa contribuire a costruire una società più giusta e attenta ai bisogni di tutti, perché la salute è un diritto, non un privilegio.