Giornata internazionale dei bambini scomparsi: ogni anno spariscono dall’Umbria almeno 120 minori, la maggior parte dei quali vengono fortunatamente ritrovati. Il dato proviene dal report del commissario straordinario del Governo per le persone scomparse e dai numeri forniti dalle Prefetture umbre. Nella provincia di Perugia, rispetto al 2023, è stato fornito un numero complessivo degli scomparsi (208), meno della metà dei quali sono minori. Nel 2023, nella provincia di Terni, invece, sono stati segnalati 41 minori scomparsi, dei quali 6 italiani e 35 stranieri non accompagnati. I 6 casi di minori italiani sono stati tutti risolti nelle prime ore di ricerca, con il ritrovamento o il rientro spontaneo. Gli altri episodi, correlati al fenomeno migratorio, riguardano essenzialmente ragazzi che si allontanano dalle strutture di accoglienza, soprattutto per raggiungere familiari anche in altri Paesi europei.

Bambini scomparsi: una drammatica emergenza. Ecco come comportarsi

In occasione della ricorrenza, è stato pubblicato il video-tutorial sul fenomeno, realizzato con il contributo del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri e già disponibile sul sito del Commissario Straordinario.

Nel corso degli ultimi anni ci sono stati notevoli sviluppi delle procedure e degli strumenti condivisi per combattere il fenomeno dei minori scomparsi. Come quelli relativi alle attività di ricerca più immediate, previste dai piani provinciali di ogni Prefettura e legate alla tracciatura delle telecomunicazioni. Inoltre, nelle prime 48 ore – spesso decisive – vengono messe in campo dotazioni specifiche di strutture operative. Forze di Polizia, Vigili del Fuoco, Croce Rossa Italiana e Associazioni di Volontariato.

Dalle esperienze maturate emerge ancora una volta l’importanza di una immediata denuncia alle Forze di Polizia di ogni scomparsa da parte di familiari, tutori o di chiunque ne venga a conoscenza. Ciò per consentire il tempestivo avvio delle operazioni di ritrovamento. Per questo è stato istituito un numero unico europeo 116.000, attivo 24 ore su 24, per la segnalazione delle scomparse sul territorio nazionale. Gli operatori del servizio, gestito dal Ministero dell’Interno tramite l’associazione Telefono Azzurro, raccolgono i dati rilevanti e li trasmettono alle Forze di Polizia competenti per territorio. Il 116.000 può essere interessato anche in caso di ritrovamento o l’avvistamento di un ragazzo scomparso.
Le Prefetture, inoltre, per estendere le attività di ricerca anche in ambito internazionale, possono provvedere a inserire immagini e informazioni sul minore nel sito it.globalmissingkids.org – affidato alla Direzione Centrale Anticrimine del Ministero dell’Interno -, diffondendo altresì i dati presso gli sportelli ATM della rete Euronet.

Polizia di Stato in piazza a Terni per prevenire questo fenomeno in crescita

Questa mattina la Questura di Terni, con il personale dell’Ufficio Minori, ha allestito un stand in Piazza della Repubblica in occasione della “Giornata internazionale dei bambini scomparsi”. Sono stati distribuiti brochure e segnalibro. Ma soprattutto è stata fatta informazione per i cittadini su questa vera e propria emergenza mondiale.


La Polizia – spiega la Questura su Facebookè costantemente impegnata nel prevenire e fronteggiare questo fenomeno. Insieme alla Amber Alert Europe, attiva sui temi dei bambini scomparsi e a rischio, è stata realizzata la campagna “Controlla. Rifletti. Denuncia… e non perdere tempo, chiama il numero di emergenza 112” per diffondere consigli utili per i genitori che affrontano la scomparsa di un figlio“.

La Giornata internazionale dei bambini scomparsi: una ricorrenza nata nel 1983

La giornata di oggi, 25 maggio, è dedicata ai bambini scomparsi. Fu istituita nel 1983 in ricordo del piccolo Ethan Patz, rapito a New York il 25 maggio 1979.

La ricorrenza rappresenta un’occasione di sensibilizzazione al fenomeno dei bambini e adolescenti scomparsi, con l’obiettivo di favorire una maggiore conoscenza della problematica e dei mezzi a disposizione per fronteggiarlo, anche in un’ottica di prevenzione e di vicinanza alle famiglie. Il fenomeno in Umbria, nella maggior parte dei casi, riguarda allontanamenti volontari, specie tra la popolazione straniera. Si tratta, infatti, di giovani che cercano di ricongiungersi con parenti o amici in altre nazioni o località. Tantissimi di questi ragazzi, però, attratti dal miraggio di guadagni facili, vanno ad ingrossare le file della manovalanza criminale o, ancora peggio, precipitano nel tunnel dello sfruttamento e della violenza. La maggior parte delle fughe di minori italiani, invece, sono frutto di problemi familiari o derivanti da cause di disagio giovanile.