In vista del ballottaggio a Perugia, il movimento civico “Perugia Merita”, guidato da Massimo Monni, ha scelto di non appoggiare esplicitamente nessuna delle due candidate sindache, Vittoria Ferdinandi per il centrosinistra e Margherita Scoccia per il centrodestra. Questa decisione, comunicata da Monni stesso, riflette la volontà di mantenere una posizione di neutralità strategica, permettendo a ciascun membro del movimento di votare secondo coscienza.

Massimo Monni dice no agli apparentamenti

La competizione per la carica di sindaco di Perugia è particolarmente intensa, con le due principali candidate divise da un margine di soli 598 voti. Al primo turno, Vittoria Ferdinandi ha ottenuto 40.922 voti, pari al 49,01%, mentre Margherita Scoccia ne ha ricevuti 40.324, pari al 48,29%. Anche se la differenza è minima, può risultare decisiva nel ballottaggio.

“Essendo il gruppo costituito da rappresentanti dalle diverse sensibilità, ho proposto ed abbiamo concordato che ciascun candidato voterà secondo coscienza,” ha spiegato Monni. Questa scelta rispecchia la natura eterogenea del movimento, che raccoglie diverse sensibilità politiche e mira a rappresentare una fascia dell’elettorato insoddisfatta dalle tradizionali forze di destra e sinistra. Secondo Monni, “l’estrema polarizzazione della competizione elettorale” è stata amplificata dai media, contribuendo a un risultato elettorale deludente per “Perugia Merita”, che ha ottenuto solo l’1,4% dei voti al primo turno, piazzandosi terzo tra cinque schieramenti.

Monni ha evidenziato che la sua candidatura è nata da una passione politica e dal desiderio di creare un progetto centrista, moderato e riformista. Questo progetto è stato sostenuto da diverse forze politiche, tra cui il Psi, Italia Viva e Tempi Nuovi – Popolari Uniti.

Ballottaggio Perugia, Monni: “Sono stato contattato sia da Margherita Scoccia sia da Vittoria Ferdinandi”

Nonostante le pressioni ricevute dalle due candidate principali, Monni ha scelto di non formare apparentamenti. “Sono stato contattato sia da Margherita Scoccia sia da Vittoria Ferdinandi, ha dichiarato Monni, rivelando di essersi incontrato con entrambe due volte per discutere delle rispettive visioni e proposte. Tra le offerte ricevute, vi era anche la possibilità di un ruolo di vicesindaco, ma Monni ha deciso di lasciare liberi i membri di “Perugia Merita” di scegliere autonomamente, per rispetto del gruppo e della sua eterogeneità.

La scelta di Monni di non schierarsi esplicitamente con una delle due candidate principali può essere vista come un tentativo di preservare l’indipendenza e l’integrità del movimento “Perugia Merita”. Questa decisione riflette anche una valutazione strategica: un apparente appoggio potrebbe alienare una parte dei sostenitori, data la composizione diversificata del gruppo. La neutralità potrebbe permettere a Monni di mantenere una posizione di rilevanza nel panorama politico locale.

Con il ballottaggio imminente, l’attenzione è ora rivolta alle mosse finali delle due candidate principali. La mancata alleanza con “Perugia Merita” obbliga sia Ferdinandi che Scoccia a cercare consensi tra gli elettori indecisi e quelli dei candidati minori. Ogni voto sarà cruciale in questa fase finale, e la capacità di mobilitare e convincere gli elettori indecisi potrebbe fare la differenza.

I radicali si schierano con Vittoria Ferdinandi

I Radicali di Perugia hanno annunciato il loro sostegno a Vittoria Ferdinandi. In una nota stampa, il segretario Michele Guaitini e il tesoriere Andrea Maori hanno espresso apprezzamento per le intenzioni programmatiche di Ferdinandi. Il programma è mirato a rendere Perugia una città inclusiva, sostenibile, aperta e partecipata, con continui richiami al pensiero di Aldo Capitini. I Radicali vedono in Ferdinandi una politica capace di sintetizzare una visione ampia, in grado di rilanciare la città su scala europea.

Il gruppo ha chiarito che non sosterrà Margherita Scoccia, criticando la cosiddetta “giunta civica” nata nel 2014 con la vittoria di Andrea Romizi. Secondo i Radicali, quella giunta ha perso la sua essenza a causa di un progressivo spostamento verso destra, come dimostrato dai risultati del primo turno, che hanno visto la quasi totale scomparsa dei consiglieri della parte più moderata della coalizione. Questa decisione sottolinea la volontà dei Radicali di promuovere un cambiamento significativo e progressista per il futuro di Perugia.