Anche la sindaca di Assisi e presidente della Provincia di Perugia Stefania Proietti si schiera dalla parte di Vittoria Ferdinandi al ballottaggio con Margherita Scoccia per la carica di sindaco del capoluogo umbro, in agenda per domenica 23 e lunedì 24 giugno.
“In questa campagna elettorale ho sempre invitato candidate e candidati a non porsi mai contro ma sempre per – dichiara Stefania Proietti – rispetto la proposta politica dell’altra parte, ma voglio provare a dare una mia proposta, per cercare di migliorare la città, i servizi, la vita delle persone“.
“Vittoria Ferdinandi, che sostengo convintamente perché la sua proposta politica ha il peso del suo coraggio – afferma – parla con la sua esperienza di vita. Parla da civica coerentemente ai valori che ha fattivamente concretizzato nelle sue scelte di vita e di impegno sociale“.
Proietti: “Ferdinandi traduce valori in scelte di vita”
Tra i valori che Stefania Proietti riconosce a Vittoria Ferdinandi, c’è innanzitutto quello di “mettersi al servizio degli altri, dei più fragili, camminare insieme a loro, difendere chi è più debole“.
Altrettanto importante per Proietti è la capacità di Ferdinandi di “partire dal basso, dalla partecipazione e dalla gente per capire i bisogni veri e vivi della città, con il coraggio di provare a tradurli in azione politica”.
Secondo Proietti, infatti, la candidata sindaca di Perugia a capo dell’Alleanza per la Vittoria è in grado di “ricucire territori e persone una a una cercando il valore dell’unità della comunità, cercando di fare della comunità e della città una famiglia unita e accogliente dove nessuno si senta escluso, dove nessuno si senta indietro, dove non ci siano privilegi ma mutuo aiuto”.
“Una comunità – spiega ancora Proietti – dove ciascuno possa esprimere la propria opinione senza censure, dove i giovani si sentano a casa loro se hanno un sogno innovatore, se difendono l’ambiente, se gridano che è ora, e come se lo è, di far cessare il fuoco”.
Stefania Proietti e l’importanza del voto
In attesa del ballottaggio di Perugia, la presidente della Provincia perugina Stefania Proietti rinnova l’invito al voto rivolgendolo soprattutto ai giovani.
“C’è bisogno di persone che si occupino di politica – dice – e farlo porta con sé la bellezza della responsabilità delle proprie comunità ma anche una cifra di sofferenza, perché tutti noi vorremmo il meglio per i nostri cittadini, specialmente per chi ha più bisogno”.
“Vorremmo poter dare loro tutto ciò che è bene e che è giusto – continua Proietti – e troppo spesso non riusciamo a farlo: perché mancano le risorse, perché mancano i permessi, perché mancano le leggi adatte”.
Riguardo ai cattolici, Proietti crede che essi “non debbono sottrarsi all’impegno per il bene comune, come massima espressione di generosità verso la comunità”.
“Certo è che – ci tiene, comunque, a precisare – se poi si viene additati in maniera anche spregevole solo per aver fatto una scelta di campo valoriale, ci si pensa bene prima di mettere la propria faccia e la propria vita al servizio della politica”.
Ballottaggio Perugia tra Ferdinandi e Scoccia
In vista del ballottaggio con Margherita Scoccia in programma per domenica 23 e lunedì 24 giugno, Vittoria Ferdinandi può contare sul sostegno degli altri tre ex candidati sindaci di Perugia.
Le elezioni amministrative di sabato 8 e domenica 9 giugno scorso, infatti, tracciano l’esistenza di un vero e proprio ‘testa a testa’ tra le due candidate sindaco donne, con Scoccia per il centrodestra e Ferdinandi per il centrosinistra, che alle urne riescono a distanziare nettamente gli altri tre aspiranti al ruolo di primo cittadino.
Massimo Monni con la lista civica “Perugia Merita” si ferma all’1,4% dei voti. Davide Baiocco, sostenuto da “Forza Perugia-Alternativa riformista-Italexit”, ha lo 0,76% a proprio favore, mentre Leonardo Caponi, guida della lista “Perugia contro guerra e neoliberismo-Pci”, raccoglie lo 0,55% delle preferenze.
Risultati, in termini di consenso, che non hanno nulla a che vedere con il 49% di Vittoria Ferdinandi e con il 48,3% di Margherita Scoccia, ma che rappresentano comunque una parte di elettorato perugino, chiamato adesso a compiere una scelta tra le due, decidendo di seguire o meno le indicazioni dei propri vertici.