Al ballottaggio di Perugia, in agenda per domenica 23 e lunedì 24 giugno, Leonardo Caponi sceglie di appoggiare apertamente la candidata sindaca del centrosinistra Vittoria Ferdinandi e invita i suoi sostenitori a fare altrettanto.

“Al di là di tutto – dice – in quello che viene comunemente indicato come il popolo della sinistra esiste tuttora una genuina preoccupazione (per quanto noi la possiamo considerare esagerata) nei confronti della permanenza del centro destra al governo della nostra città, oltre che del governo nazionale”.

E’ questa, pertanto, la motivazione che guida la decisione dell’ex candidato sindaco del capoluogo umbro, a capo della lista del “Partito comunista italiano – Perugia contro guerra e neoliberalismo” che al primo turno, nelle amministrative di sabato 8 e domenica 9 giugno, si era fermato allo 0,55 per cento delle preferenze.

“E’ in considerazione e nel rispetto di questo sentimento diffuso – spiega meglio Caponi – e per non apparire contrapposti ad esso che come candidato a sindaco do ai compagni e agli elettori per il ballottaggio di domenica prossima, l’indicazione di voto per la candidata del cartello progressista vale a dire Vittoria Ferdinandi.

Un’indicazione che non lascia alcun dubbio su come comportarsi alle urne, “ferma restando per ciascuna e ciascuno – puntualizza Caponi – la legittimità di altre opzioni di voto (naturalmente escluso quello per la destra), anche in considerazione della constatazione che il cartello progressista non presenta il voto stesso come un’alternativa tra sinistra e destra, ma fondamentalmente tra due persone”.

Ballottaggio Perugia, Caponi sta con Ferdinandi

“Ribadisco che il Pci di Perugia conferma il suo impegno e la sua decisione, dopo la campagna elettorale e per il futuro – sottolinea l’ex candidato sindaco Leonardo Caponi – di lavorare per la costruzione a Perugia di una presenza comunista e di sinistra e ad avviare a questo fine la ripresa di rapporti di confronto e collaborazione unitaria con tutte le forze disponibili”.

Caponi afferma altresì che “il nuovo Pci di Perugia ha affrontato e condotto la campagna elettorale per l’elezione del sindaco e il rinnovo del Consiglio comunale con l’obiettivo di costruire un terzo polo di sinistra alternativo ai due schieramenti politici potenzialmente maggioritari, quello progressista e quello di centro destra”.

Schieramenti che, tuttavia, Caponi ritiene non uguali, ma entrambi prigionieri delle politiche atlantiste e neoliberiste e in conseguenza di questo di non presentare tra loro diversità programmatiche di fondo o comunque non essere sufficientemente dissimili su punti decisivi e caratterizzanti per il futuro della città e il suo necessario cambiamento”.

Caponi sul risultato del voto: “Soddisfacente e apprezzabile”

Per l’ex candidato sindaco di Perugia Leonardo Caponi, inoltre, il dato delle urne al primo turno rappresenta “un risultato elettorale che, tenendo conto delle condizioni straordinarie e per noi proibitive nelle quali si è svolta la campagna, va giudicato soddisfacente e apprezzabile.

“Al di là del risultato numerico del voto – ci tiene a far sapere – abbiamo aggregato, là dove prima non c’era niente, un gruppo di compagni/e, alcune delle quali giovani, su cui si potrà sviluppare in futuro il progetto di costruire a Perugia la presenza del Pci e di una sinistra”.

“Quali sono queste condizioni estreme? Innanzitutto – scende, dunque, nel dettaglio – la modestia delle risorse e dei mezzi che noi, anche per una scelta etica, abbiamo messo in campo confrontata con le centinaia di migliaia di euro che hanno speso gli altri, particolarmente le due candidate favorite”.

Caponi su Ferdinandi: “Propaganda fiabesca”

“Si è manifestata nel voto – riflette, ancora, Leonardo Caponi – una polarizzazione tra due candidate che ha cannibalizzato tutte le altre forze”.

Il cartello progressista – prosegue – ha sperimentato a Perugia una nuova forma di propaganda elettorale che in futuro andrà studiata e che, mettendo sostanzialmente al bando la politica e i partiti, e puntando sul cosiddetto ‘civismo’ ha di fatto e prevalentemente sostituito i contenuti e la concretezza dei programmi”.

A tal proposito, Caponi parla di “una rappresentazione di carattere immaginifico e fiabesco che ha fatto leva sulla cultura televisiva del reality show e del gradimento pubblico del bello e di un mondo di meraviglie senza fine”.

“Ma la forza principale del cartello progressista – racconta – è il fatto che esso ha interpretato il decennale desiderio di rivincita degli elettori della ‘sinistra’, amplificando la loro preoccupazione per la permanenza della destra alla guida della città, in un quadro nel quale la destra è governo del Paese”.

Ballottaggio Perugia, Caponi:”

“Sulla base della drammatizzazione del pericolo fascista a Perugia – ragiona, poi, Leonardo Caponi – hanno condotto nei nostri confronti una pressione fortissima, intollerante, a tratti persino verbalmente violenta al fine di descrivere e presentare il nostro voto come un ‘aiuto alla destra’ e ai ‘fascisti’ o, nel migliore dei casi, come un voto sprecato“.

Sotto la superficie dell’amore e dell’incanto recitato dalla candidata a Sindaco è vissuta una pratica spregiudicata del voto utile – conclude – che ha ridotto sostanzialmente la potenzialità del nostri consensi“.