“Alla vigilia di un ballottaggio così importante, mi viene naturale domandare a me stesso e sento forte il desiderio di domandare anche a ognuno di voi: che tempo è stato questo tempo?: così esordisce l’ex sindaco di Perugia, Andrea Romizi, in un video messaggio sui suoi canali social.

Giunto al termine del suo secondo mandato, nell’attesa che la città conosca il suo prossimo primo cittadino per il quinquennio 2024-2029, Andrea Romizi si interroga a voce alta su come sia stato il tempo che abbiamo vissuto insieme in questi dieci anni.

“E’ stato un tempo perso o un tempo ben speso? Un tempo infruttuoso o un tempo proficuo? Un tempo buono o un tempo avverso?” si chiede il coordinatore regionale di Forza Italia Umbria. Manca una settimana al voto per il ballottaggio tra Margherita Scoccia e Vittoria Ferdinandi atteso per domenica 23 e lunedì 24 giugno.

Le elezioni amministrative di sabato 8 e domenica 9 giugno scorso, infatti, hanno confermato e consolidato l’esistenza di uno ‘scontro alla pari’ tra le due candidate sindaco di Perugia. La Ferdinandi ha ottenuto il 49% dei consensi equivalente allo 0,7% in più (circa 500 voti) di Scoccia che ha raccolto il 48,3% delle preferenze.

Andrea Romizi: “E’ stato un tempo di grande semina”

“Certamente credo che sia stato un tempo di grande semina e molti di quei frutti li abbiamo già colti. E altri e ben più importanti la città li andrà a cogliere nei prossimi anni”. Lo dichiara l’ex sindaco di Perugia, Andrea Romizi in vista del ballottaggio tra Scoccia e Ferdinandi.

“Ed è stato un tempo cruciale nel quale Perugia ha saputo riguadagnarsi la possibilità di andare a pianificare il suo futuro, a investire nel nostro domani con la garanzia di un presente solido” afferma.

“In questi mesi abbiamo più volte cercato di raccontare quanto si è fatto in questi anni, con le difficoltà ma anche con gli importanti obiettivi che sono stati conseguiti – dice Romizi nel video messaggio – E credo sia utile per ognuno di noi anche fare memoria a quella che era Perugia nel 2014″.

Andrea Romizi, infatti, diventa per la prima volta sindaco di Perugia con le elezioni amministrative del 2014 battendo l’uscente Vladimiro Boccali al ballottaggio di quasi 17 punti percentuali e mettendo la parola fine sui 70 anni di amministrazione del centrosinistra in città. Nel 2019, poi, viene riconfermato sindaco con oltre 49 mila voti, pari a una percentuale intorno al 59%.

Romizi in vista del ballottaggio: “Perugia ha più cicatrici che ferite”

“Oggi rispetto a quell’epoca – puntualizza l’ex sindaco Andrea Romizi, alla guida del capoluogo umbro negli ultimi dieci anni – possiamo decisamente affermare che Perugia è una città che ha molte più cicatrici che ferite“.

Si tratta, secondo Romizi, di “cicatrici di una storia complessa e di un momento di grande sofferenza”.

Tuttavia, adesso Perugia è una città curata – aggiunge con convinzione – e non più malata grazie all’impegno di tante persone di buona volontà, di tante donne e uomini che si sono spesi in questi anni con grande capacità e passione“.

“E’ una Perugia alla quale abbiamo restituito tutti insieme – sostiene l’ex primo cittadino – occhi nuovi con i quali guardare al tempo futuro con un animo di rinnovata speranza e fiducia“.

Ballottaggio Perugia, Romizi: “Basta campagna di discredito”

“Oggi c’è chi conduce una campagna di discredito anche abbastanza feroce e surreale, alzando i toni, scalpitando – lamenta l’ex sindaco di Perugia Andrea Romizi – con un’aggressività che spesso si rivolge alle persone e che si fa fatica a comprendere e ad accettare”.

“Ma aldilà di questo noi continuiamo a lavorare in silenzio costruendo nuove opportunità per la nostra città”. Romizi fa riferimento alla campagna elettorale ancora in corso verso il ballottaggio Scoccia-Ferdinandi di domenica 23 e lunedì 24 giugno.

“Mentre ci avviciniamo a un momento così importante nel quale si deciderà il domani della nostra città – prosegue – spero vivamente che questo percorso di rinascita e costruzione non si interrompa. E che a questo tempo ne segua un altro nel segno della continuità che Margherita può garantire.

“Un tempo nel quale Perugia – conclude – abbia la capacità di osare sempre di più, con la forza, il coraggio e la resilienza che sa di avere”.