18 May, 2025 - 12:05

"Balestrando" per Gubbio: tre volumi per raccontare la storia della Balestra. Fabrizio Cece presenta l’opera storica sul tiro alla balestra.

"Balestrando" per Gubbio: tre volumi per raccontare la storia della Balestra. Fabrizio Cece presenta l’opera storica sul tiro alla balestra.

Una serata partecipata e ricca di emozioni, quella di ieri 17 maggio alle 19 nella Sala Consiliare del Palazzo Pretorio di Gubbio, dove lo storico eugubino Fabrizio Cece ha presentato il cofanetto "Balestrando per Gubbio", un’opera monumentale in tre volumi dedicata alla storia della balestra a Gubbio.

Un progetto decennale, frutto di passione e ricerca condivisa

"Il libro non era ancora uscito – ha esordito Cece – che già uno studente dell’università di Urbino chiedeva informazioni. Qualcuno ha parlato bene…"

Un progetto che nasce dieci anni fa, con l’ambizione di approfondire ciò che il dottor Piero Luigi Menichetti aveva avviato con la sua opera fondamentale del 1974. "Volevamo andare oltre, scavare più a fondo. Ma una persona sola non basta: ci vogliono squadra, energia e collaborazione", ha spiegato Cece.

Partiti in tre, i ricercatori sono diventati otto. Obiettivo: realizzare un’opera che raccontasse la balestra come arma e come rito, utilizzando soprattutto fonti documentarie eugubine.

"Già nel 1234 Gubbio era in grado di mandare un contingente di balestrieri al Parlamento di Foligno. Era un corpo armato di tutto rispetto", ha ricordato Cece.

Un’arma che diventa cultura

La balestra, strumento di guerra temuto e precisissimo, oltre che devastante, divenne con il passare dei secoli anche elemento identitario, simbolo civico e mezzo di celebrazione collettiva. Se nel Medioevo rappresentava la potenza militare delle città-stato, nei secoli successivi il suo uso si trasforma in cerimonia, competizione, festa. A Gubbio, questa evoluzione è particolarmente marcata: la Compagnia Balestrieri sopravvive e si rinnova, mantenendo viva una tradizione unica.

Il legame tra Gubbio e la balestra ha attraversato secoli di mutamenti politici e sociali, ma è sempre rimasto saldo. La gara con Sansepolcro, oggi conosciuta come Palio della Balestra, è tra le più antiche d’Italia. Essa affonda le sue radici in un tempo in cui i palii si disputavano come riti di appartenenza, con un palio — ovvero un drappo prezioso — a simboleggiare l’onore cittadino.

Tre volumi per raccontare un’evoluzione secolare

Il primo volume dell'opera è dedicato alla balestra come strumento bellico, attraverso la lettura della documentazione conservata negli archivi eugubini.

Il secondo volume si concentra sulla trasformazione della balestra in pratica agonistica e cerimoniale, legata al "palio" come drappo da conquistare nelle gare.

Ma è nel terzo volume che si trova la novità più significativa: un’ampia parte dedicata al ‘900 e ai giorni nostri, tra fotografie, filmati e nuovi contesti.

"Ci siamo accorti che un solo volume non bastava", ha detto Cece. "Negli ultimi cento anni è cambiato tutto: fotografia, documentazione, narrazioni, costumi, spirito del tempo".

Un patrimonio visivo e narrativo

"Le immagini raccontano meglio delle parole. Non solo le foto belle, ma quelle che hanno significato storico", ha sottolineato Cece.

Il cofanetto è ricco di fotografie, molte delle quali selezionate da archivi storici e fondi fotografici privati. Il lavoro è stato anche un modo per "valorizzare il patrimonio documentario e iconografico dell’Associazione Maggio e Urbino", una realtà che ha contribuito alla salvaguardia di molte tradizioni locali.

Presenze e contributi alla serata

Alla presentazione, oltre a Cece, sono intervenuti Marcello Cerbella, presidente dell’Associazione Balestrieri di Gubbio, Luisa Simoncini Rosset, Silvia Alunno, Patrizia Biscarini, l’assessore alla Cultura Paola Salciarini e il sindaco Vittorio Fiorucci. Ha moderato Gianluca Sannipoli.

"Non basta scrivere. Bisogna anche portare i libri nei luoghi giusti, farli conoscere", ha detto Cece. "Gubbio deve promuoversi attraverso la sua storia, i suoi documenti, la sua memoria viva."

Il valore della documentazione storica

L’opera contiene saggi storici, ricerche archivistiche e testimonianze dirette, con centinaia di nomi e decine di racconti. Per la prima volta viene proposta una sintesi storica del Torneo dei Quartieri, manifestazione che ha già superato il mezzo secolo di vita.

"Quando oggi bastano cinque anni per far riconoscere una festa, noi ne abbiamo una che va raccontata meglio, perché è parte di noi", ha ribadito lo storico eugubino.

Una storia che non è solo del passato

Il volume racconta anche le fasi della rifondazione del palio negli anni Venti, quando pochi balestrieri, spesso senza risorse, riuscirono a tenere viva la tradizione. Negli anni Cinquanta si gareggiava ancora in abiti civili, poi arrivarono i costumi storici e l’era della mediatizzazione.

"Siamo riusciti a trovare le prime fotografie in cui i balestrieri indossano i costumi. Da lì in poi non si è più tornati indietro", ha raccontato Cece.

Rinnovarsi nella tradizione

Il cofanetto è anche uno stimolo per il futuro. "Abbiamo fatto questo lavoro perché crediamo che la storia debba diventare patrimonio di tutti. Non solo dei balestrieri, ma di ogni eugubino", ha concluso Cece. "Qui dentro c’è il passato dei balestrieri, della città, delle persone. Abbiamo cercato di raccontarlo con rigore, passione e memoria. Speriamo che serva. E che altri, dopo di noi, continuino il cammino".

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Mario Farneti
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