Di Tommaso Franchi e Vanessa Piccioni
Tag24 Umbria, dopo un mese dalla sua nascita, può definirsi a tutti gli effetti una realtà giornalistica consolidata all’interno del panorama locale. Dieci redattori, noi a gestirli e un editore, Stefano Bandecchi, che ci ha lasciato ampio margine di manovra. E’ giunto il momento, dunque, del nostro primo editoriale. Ricordiamo le parole dello stesso Bandecchi, nei giorni antecedenti alla partenza del sito, nostro focus giornalistico.
“Voi dovete dare voce a tutti, soprattutto a chi la pensa nel modo opposto al mio. Io, d’altro canto, mi rendo disponibile nei vostri confronti per ogni intervista, così come verso i colleghi locali”. Capiamo che, per l’immaginario collettivo, questa cosa possa stridere con ciò che si dice su Bandecchi, ma fidatevi che è così e ora nessuno ci sta puntando una pistola alla tempia per scrivere queste cose. Non abbiate paura, dunque. Anzi, abbiamo anche i fatti a supporto della frase in questione.
In questi mesi, non a caso, abbiamo seguito la volontà editoriale dando voce a cittadini contrari all’acciaieria, a esponenti di tutti i partiti e a ogni situazione che vede coinvolto ogni singolo comune dell’Umbria, anche il più piccolo. Insomma, stiamo portando avanti la linea editoriale. Nulla di più, nulla di meno. Siamo due ragazzi che amano questo lavoro, e provano ad interpretarlo alla vecchia maniera: fare un lavoro di informazione. Non di propaganda sicuramente, come invece ci sembra di vedere nella maggior parte dei giornali umbri. Si scrive di Bandecchi, si parla di Bandecchi, ma perchè non ci parlate, prima, con Bandecchi?
Non ci siamo permessi, e mai lo faremo, di puntare un personaggio locale, politico o giornalista, prendendolo di mira per partito preso. E soprattutto, senza interpellarlo direttamente. Spesso, almeno da quanto vediamo nel panorama della stampa locale, dopo un mese dalla nascita del nostro sito, si nota grande confusione tra giornalismo e opinionismo, come se colleghi col tesserino fossero esponenti di un salotto mediatico pieno di urla e schiamazzi. O peggio, di un partito politico da sponsorizzare. Che poi, liberi di farlo, ma perchè non parlare del partito, invece di screditare Stefano Bandecchi?
Un solo avviso: Bandecchi non morde
Non siamo i segretari del nostro editore e nemmeno i suoi avvocati, ma di una cosa siamo certi. Stefano Bandecchi, ogni volta che l’abbiamo chiamato per un’intervista, per rilasciare una dichiarazione, per un chiarimento su qualcosa: ha sempre risposto con disponibilità e gentilezza, lasciando spazio alle nostre domande e alle nostre riflessioni. Quindi abbiamo una notizia in esclusiva per voi: Bandecchi non morde né mangia i giornalisti. Potete provare, anzi, se vi dilettate così tanto a scrivere di lui, forse sarebbe necessario avere un confronto diretto, prima di dedicargli articoli, editoriali, pieni di sentito dire e scopiazzature. Preferite continuare a tirare fuori documenti, audio e inchieste ormai obsolete, già ampiamente smentite e ritrite? E’ questione di scelte, e non stai a noi giudicarle. Ma l’impressione definitiva è che non si faccia un buon lavoro, giornalisticamente parlando.
Bandecchi, se interpellato al telefono su tematiche di attualità o che lo vedono coinvolto in prima persona, è il primo a rispondere e ad argomentare, rispondendo punto su punto ad ogni singola disposizione. Sembra incredibile ma è disponibile a confronti e dialoghi, cosa che non viene proprio considerata visto che molti articoli, purtroppo, sono mandati in rete senza il coinvolgimento del diretto interessato. Perchè non provare, allora? C’è forse il timore che non esca niente che possa tirare acqua al vostro mulino, o anzi, che addirittura possa provare come Bandecchi non sia poi un mostro come siete soliti dipingerlo? Qui le porte sono aperte. Il nostro editore ha di recente annullato la sua iscrizione all’ordine dei giornalisti, perchè stanco di non potersi esprimere liberamente. Ormai è convinto che il lavoro del giornalismo sia diventato un teatrino di marionette e peracottari che azionano macchine del fango spesso anche gratuite o esasperate, nel tentativo di rendere un servizio di propaganda anzichè d’informazione. Noi siamo nati per provare a fargli cambiare idea, e ci stiamo provando veramente, ma così ci rendete il lavoro assai difficile.
Suggerimento per la stampa locale: il confronto è possibile
Ai colleghi umbri, dunque, vogliamo solo dare un consiglio sincero, chiaro e preciso: la redazione di Tag24 Umbria è disponibile a confronti e analisi che vedano coinvolto Bandecchi in prima persona, o chiunque vogliate. Così come lo stesso Bandecchi è disponibile ad eventuali interviste e confronti soprattutto sulle accuse personali a suo danno. Del resto, ci risulta che il giornalismo funzioni così. Altrimenti, se gli articoli devono essere flussi di coscienza alla Joyce, senza contraltare di nessun tipo, possono benissimo essere considerati alla stregua di un post sui propri profili social. II fatto è che noi vorremmo fare informazione, non opinionismo.
La linea è sottile, ma ci si può arrivare gradualmente. Da settimane, anzi, mesi, su Bandecchi si sta scrivendo la qualunque, tirando fuori presunti “guai giudiziari”, audio del periodo pandemico, testimonianze di studenti vecchie di dieci anni- un’era geologica nei tempi giornalistici- per cercare di attaccarlo. Indovinate un po’, il nostro editore vi apre le porte: vi fornirà nuovo materiale. Non è meglio che continuare a riesumare inchieste fatte da altri e notizie vecchie di anni? Una massima, in particolare, la condividiamo con voi: “i nemici, come gli amici non sono eterni” dice Bandecchi e poi aggiunge: “verrà il tempo di pace, in cui siederò a tavola con chi oggi mi giudica“.
Il rischio che comporta continuare in questo modo, cara stampa locale, è che poi il lettore capisca il gioco e prenda le distanze dall’informazione, cosa che già sta accadendo. Come per la politica: l’elettorato di Bandecchi lo premia perchè si rivolge ai cittadini senza fronzoli e senza promesse irrealizzabili. Bandecchi parla con i fatti. E noi proviamo ad applicare il metodo anche in questo lavoro: il nostro giornale è tutto fuorchè di bandiera. Accogliamo la voce di chiunque, anche la vostra, se volete replicare. Perchè così si fa informazione sana. Tag24 Umbria è un sito libero e lo sarà sempre, ci sono lavoratori dipendenti, collaboratori esterni, professionisti del settore e anche ragazzi alle prime esperienze: tutti debitamente pagati e rispettati, liberi di proporre le loro idee. Quanti altri giornali possono vantarsi di pagare puntualmente tutti i loro collaboratori? Quanti giornali sono in regola con i loro dipendenti? La vostra informazione è libera?
Nessuna macchina del fango ma libera informazione
Bandecchi ha due canali televisivi, la radio, due siti online. Sono canali di comunicazione fruibili per la destra, per la sinistra, per il centro. Chiunque venga interpellato dice ciò che vuole, e le sue parole, senza montature di nessun tipo, vengono riportate fedelmente. Nessuna macchina del fango. Solo informazione. Quella che vi invitiamo a fare con maggiore diligenza.