Negli ultimi anni, la città di Gubbio è stata teatro di una pratica crudele e pericolosa: l’avvelenamento di cani e gatti attraverso esche disseminate in varie zone, in particolare nell’area di via del Borghetto. Questo fenomeno, che ha causato la morte di numerosi animali domestici, rappresenta non solo una minaccia per la fauna locale, ma anche un grave rischio per la popolazione, soprattutto per i bambini che vivono nelle vicinanze.

Come riportano i residenti della zona di via del Borghetto, questa pratica sembra avere radici profonde, con casi di animali avvelenati che risalgono addirittura a 15 anni fa. Tuttavia, negli ultimi quattro anni, il fenomeno sembra essersi intensificato, con un numero crescente di animali ritrovati morti in circostanze sospette.

Via del Borghetto, che si snoda da Madonna del Ponte verso il monte, passando sotto via Montesecco, è diventata una sorta di epicentro di questi tragici eventi. Qui vivono molte famiglie con bambini piccoli, il che rende la situazione ancora più allarmante. Il pericolo, infatti, non riguarda solo gli animali, ma anche gli esseri umani, che potrebbero accidentalmente entrare in contatto con le sostanze tossiche disseminate nelle esche.

Gli animali domestici e di compagnia le vittime di questa piaga

Gli animali domestici sono le prime vittime di questa pratica barbara. I gatti, in particolare, sono spesso ritrovati morti lontano da casa, dopo aver ingerito esche avvelenate. Negli ultimi tre anni, i residenti hanno contato almeno una decina di gatti e due cani che sono stati avvelenati con certezza. Questi numeri, per quanto già significativi, potrebbero rappresentare solo una parte del fenomeno, poiché molti casi potrebbero non essere stati segnalati o scoperti.

La morte di un animale domestico non è solo una tragedia per la famiglia che lo accoglie, ma anche un segnale di allarme per i residenti. La presenza di esche avvelenate indica infatti l’esistenza di individui che, per motivi sconosciuti, mettono a rischio la vita degli animali e, indirettamente, anche quella delle persone.

Una delle maggiori difficoltà nel combattere questo fenomeno è la raccolta di prove e la denuncia dei responsabili. Per poter effettuare una denuncia formale, infatti, sarebbe necessario sottoporre gli animali deceduti ad autopsie per determinare con certezza la causa della morte. Tuttavia, come spiegano i residenti, pochi si sentono in grado di affrontare questo iter, che può essere lungo, costoso e doloroso.

Nonostante ciò, l’Ambulatorio Veterinario locale ha sempre segnalato i casi sospetti all’ASL Umbria 1, che è ben consapevole della situazione. Tuttavia, la mancanza di denunce formali e di prove concrete ha reso difficile l’intervento delle autorità, lasciando i residenti in uno stato di frustrazione e impotenza.

Oltre alla sofferenza inflitta agli animali, l’avvelenamento con esche rappresenta un grave rischio per la popolazione umana, soprattutto per i bambini. Le esche avvelenate, infatti, sono spesso disseminate in aree accessibili al pubblico, dove i più piccoli possono facilmente trovarle e, spinti dalla curiosità, toccarle o, peggio, ingerirle accidentalmente.

Va intensificato il monitoraggio per prevenire l’avvelenamento di cani e gatti

Il rischio non è inoltre limitato ai bambini: anche gli adulti, che potrebbero entrare in contatto con le sostanze tossiche attraverso il giardinaggio o altre attività all’aperto, sono esposti a potenziali pericoli.

Le autorità sanitarie e di polizia, dovrebbero intensificare il monitoraggio delle aree a rischio e avviare indagini più approfondite sui casi segnalati. L’installazione di telecamere di sorveglianza nelle zone più colpite potrebbe rappresentare un deterrente efficace contro i responsabili, oltre a fornire prove utili in caso di denunce.

Sarebbe anche utile creare un sistema di supporto per le famiglie colpite, che potrebbe includere la copertura dei costi delle autopsie e l’assistenza legale per presentare denunce formali. Questo intervento potrebbe incoraggiare più persone a denunciare i casi di avvelenamento di cani e gatti, aumentando così le possibilità di identificare e punire i colpevoli.

La prevenzione è un elemento fondamentale nella lotta contro l’avvelenamento degli animali. I proprietari di cani e gatti dovrebbero essere particolarmente vigili durante le passeggiate o quando lasciano i loro animali liberi di muoversi all’aperto. È importante evitare che gli animali si avvicinino a oggetti o cibi sospetti e, in caso di comportamenti strani o sintomi di avvelenamento, è consigliabile rivolgersi immediatamente a un veterinario.