Chi l’avrebbe mai detto che anche alle nostre latitudini i cieli avrebbero potuto farci questa sorpresa? Ebbene sì, anche in Umbria ieri è stato possibile osservare l’aurora boreale, un fenomeno rarissimo e suggestivo che ha colorato il firmamento con sfumature dal rosa al viola e che ha emozionato i tanti che hanno assistito.
Oggi sui social spopolano le immagini di ieri sera. Lo spettacolo astronomico oltre a essere visibile a occhio nudo dall’Umbria lo è stato anche nel resto dell’Italia centro settentrionale così come fuori dai confini del Bel Paese dove l’hanno vista in Svizzera, nord Europa, USA e Australia. Sono stati riportati casi anche in prossimità della zona equatoriale, alle isole Canarie.
Perché l’aurora boreale in Umbria
Il CNR spiega come “le aurore polari generalmente sono visibili a latitudini elevate, nelle zone circumpolari ma, in presenza di forte attività solare la quantità di particelle che raggiunge la magnetosfera terrestre è tale che occasionalmente la “tempesta magnetica” può raggiungere anche le medie latitudini (in situazioni di eccezionale attività del Sole l’Aurora può arrivare ai confini dell’Italia)“. L’aurora boreale di ieri è infatti il risultato della più intensa tempesta geomagnetica degli ultimi 21 anni sul pianeta. Classificata inizialmente come G4 “severa” poi arrivata a G5 “estrema”, è dovuta all’intensa attività delle macchie solari. Come evidenziato anche il popolare sito di divulgazione scientifica Geopop, la tempesta è stata provocata da una serie di potenti espulsioni di massa coronale provenienti dal Sole. Non a caso le aurore boreali stanno diventando sempre più frequenti a causa dell’attività magnetica solare che sta andando incontro al suo picco, previsto tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2025. Il fenomeno della aurore boreali a latitudini insolitamente basse potrebbe andare avanti per tutto questo weekend e protrarsi anche fino alla prossima settimana. A causa della tempesta geomagnetica in atto si potrebbero verificare interruzioni dell’elettricità e delle comunicazioni; potrebbero subire conseguenze i Gps, le reti elettriche, i velivoli spaziali, i satelliti e altre tecnologie.
L’aurora è rosa e non verde come al Polo Nord
L’aurora boreale che ieri sera ha incantato molti, alle nostre latitudini assume colorazioni intorno al rosa. Normalmente le aurore visibili alle latitudini polari hanno invece marcate sfumature sul verde. Come mai? Ancora una volta il CNR ci aiuta a capire. “Tre sono i principali aspetti che influenzano il colore delle aurore: i gas che compongono l’atmosfera, l’altezza alla quale si sviluppano e l’energia posseduta dalle particelle del vento solare. Il colore più comune è il verde, emesso dall’ossigeno colpito da elettroni incidenti ad alta energia (e quindi negli strati più bassi dell’atmosfera), mentre per elettroni incidenti a bassa energia l’ossigeno emette luce rossa. L’azoto generalmente emette luce blu. La fusione di questi colori può portare a presenza di viola, rosa, giallo e bianco nelle aurore“.
Una tempesta solare simile soltanto nel lontano 1859
Una eccezionale tempesta geomagnetica simile a quella che si sta verificando in questi giorni, non si osservava più dal lontano 1859. Si tratta dell’Evento di Carrington dal nome dell’astronomo inglese, pioniere nello studio delle macchie solari, che per primo la osservò. Proprio come adesso, anche allora l’aurora boreale fu osservabile a occhio nudo a latitudini insolite: Roma, Napoli, Hawaii, Giamaica e i tutti i Caraibi. L’evento classificato come più che estremo, iniziò alla fine di agosto e culminò tra 1 e 2 settembre. I giornali dell’epoca riportarono un fenomeno così brillante che illuminò a giorno i cieli e causò l’interruzione delle recenti linee telegrafiche i cui cavi in rame si fusero completamente. Un’altra tempesta geomagnetica attraversò la Terra nel 2003 causando danni elettrici in Sud Africa e un blackout in Svezia.