L’Istituto Serafico di Assisi, in occasione della giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, segnala un aumento dell’11% dei casi rilevati tra il 2018 e il 2023. La struttura umbra dal 1871 si pone come centro d’eccellenza nell’ambito della riabilitazione, della ricerca e dell’innovazione medico-scientifica per bambini e giovani con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali.
In aumento i dati sull’autismo secondo l’Istituto Serafico di Assisi
Secondo i dati dell’Istituto – e riportati da un suo comunicato -, dall’esame delle valutazioni clinico-funzionali svolte nell’ultimo quinquennio, il 36% dei bambini e ragazzi che ha avuto accesso alla valutazione è risultato affetto da disturbi dello spettro autistico.
“Ad oggi parlare di una vera e propria emergenza in merito ai disturbi dello spettro autistico è d’obbligo” spiega Gianni Lanfaloni, psicologo clinico e responsabile unità Dsa del Serafico. Il quale punta sulla necessità di una “diagnosi precoce che permette alla famiglia di iniziare fin da subito un percorso riabilitativo che permette di recuperare moltissimo”.
La presidente dell’istituto Serafico, Francesca Di Maolo, ha evidenziato la necessità di farlo “anche per le famiglie di queste persone, che hanno bisogno di essere guidate e seguite non solo fornendo loro servizi adeguati, ma anche attraverso percorsi che le supportino in tutte le fasi del percorso riabilitativo”.
“Il nostro Servizio sanitario nazionale – aggiunge – a volte si rivela insufficiente anche quando si ha la fortuna di avere una diagnosi precoce, perché la presa in carico, poi, è sempre molto complessa. Negli ultimi anni sono esplose le diagnosi di autismo e hanno portato al collasso i centri di neuropsichiatria di tutta Italia, facendo sentire il peso della carenza di personale specializzato. Un peso che portano sulle spalle soprattutto le famiglie”.
Il Serafico di Assisi, dopo aver analizzato questi dati sull’autismo, chiede soprattutto la necessità di lavorare sull’aspetto multidisciplinare nell’ambito della presa in carico. “E’ necessario – spiega ancora la presidente dell’Istituto Serafico di Assisi- assicurare una varietà di offerte sul piano dei servizi, affinché i percorsi riabilitativi non siano più frammentari come adesso”.
Il nuovo Centro di riabilitazione dell’Istituto, che verrà inaugurato il prossimo 6 maggio, infatti è pensato proprio per essere accessibile a tutti, anche alle persone con disturbi dello spettro autistico.
Che cos’è l’autismo
L’autismo è un disturbo neurosviluppale complesso che influisce sulla comunicazione, sul comportamento sociale e sulla capacità di interagire con il mondo circostante. Mentre la consapevolezza dell’autismo è cresciuta negli ultimi decenni, rimane un’enorme varietà di miti e fraintendimenti che circondano questa condizione. Affrontare l’autismo richiede una comprensione approfondita delle sue sfide, insieme a progressi nella ricerca e nell’educazione.
L’autismo è una condizione altamente variabile, con un’ampia gamma di sintomi e livelli di gravità. Alcuni individui autistici possono mostrare una straordinaria abilità in determinate aree, mentre altri possono lottare con la comunicazione verbale o non verbale. Questa diversità rende essenziale un approccio personalizzato nell’assistenza e nel supporto alle persone autistiche.
La ricerca sull’autismo è in costante evoluzione, con progressi significativi che contribuiscono a una migliore comprensione della condizione e a nuove opzioni di trattamento. Gli studi genetici hanno identificato numerosi geni associati all’autismo, aprendo la strada a una maggiore comprensione delle sue cause biologiche.
Inoltre, la ricerca sul cervello ha rivelato differenze strutturali e funzionali nelle persone autistiche, fornendo preziose informazioni su come questa condizione influisce sul funzionamento cerebrale. Queste scoperte potrebbero alla fine portare a nuove terapie mirate che affrontano specifiche disfunzioni neurali associate all’autismo.
Mentre la ricerca e la consapevolezza sull’autismo continuano a crescere, è altrettanto importante promuovere l’accettazione e l’inclusione delle persone autistiche nella società. Ciò significa creare ambienti inclusivi nelle scuole, nei luoghi di lavoro e nella comunità in generale, dove le persone autistiche possano sentirsi rispettate e supportate.