In Umbria gli anziani soli sono un esercito sempre più numeroso. Secondo il Censis, la regione detiene il record nazionale di over 60 che vivono senza nessun familiare accanto. Il rapporto "La fatica delle famiglie: una difficile articolazione della domanda di cura" fotografa una realtà che si fa ogni anno più marcata: i nuclei composti da un’unica persona sono in crescita e la quota di ultra sessantenni è in netta maggioranza.
Parliamo di 129 mila famiglie composte da un solo individuo, e di queste, 78 mila sono capitanate da chi ha superato i sessant'anni. Numeri che rendono l'Umbria un’eccezione rispetto al resto d’Italia: la percentuale di anziani soli raggiunge il 60,5 per cento, ben cinque punti oltre la media nazionale del 55,2 per cento. Una regione che invecchia e lo fa in solitudine, tra mura silenziose e agende sempre più vuote.
L'Umbria si conferma terra di anziani soli e, di conseguenza, di badanti sempre più indispensabili. L'11,9 per cento degli over 60 che vivono senza familiari si affida a un'assistente domestica, ben oltre la media italiana dell'8,5 per cento. Eppure, c'è chi fa ancora di più: in Sardegna quasi un anziano su quattro è supportato da una badante, mentre Toscana, Marche e Friuli Venezia Giulia seguono a ruota con percentuali poco più basse.
Questo boom di assistenza privata è ormai un pilastro della quotidianità per milioni di persone. Nel Paese, ci sono 8,5 badanti ogni 100 anziani soli, segno di una tendenza che non accenna a fermarsi. Il Rapporto 2025 Family (Net)work del Censis racconta una realtà in cui l'invecchiamento non si accompagna a un tessuto familiare solido, ma a un'industria dell'assistenza sempre più strutturata e necessaria.
In Umbria le badanti sono sempre più richieste, ma crescono al rallentatore. Negli ultimi dieci anni, il numero di assistenti domiciliari è salito del 6,5 per cento, raggiungendo quota 9.253. Peccato che nel resto d’Italia la crescita sia più spinta, con un incremento del 10,1 per cento. E se in Friuli Venezia Giulia e Lombardia il numero di badanti è letteralmente esploso (rispettivamente +46,3 e +23,7 per cento), in Umbria la tendenza segue un ritmo più timido.
Nel frattempo, le colf spariscono dalla scena. Tra il 2014 e il 2023 il numero di collaboratrici domestiche ha subito una batosta del 29,6 per cento, riducendosi a 7.867 unità. Anche qui, la regione fa registrare una contrazione più pesante rispetto alla media nazionale, dove il calo si è fermato al 23,1 per cento. Lavoro domestico che cambia volto, con meno pulizie e più assistenza a tempo pieno.
In Italia la solitudine sta diventando un compagno di viaggio sempre più ingombrante per chi ha superato i 60 anni. Si parla di 8,8 milioni di persone che vivono senza nessuno con cui dividere il quotidiano, e oltre la metà di loro ha già spento più di sessanta candeline. Non è detto che stare da soli sia sinonimo di disagio, ma con il passare del tempo le difficoltà si accumulano. Il problema più sentito è la mancanza di assistenza immediata in caso di emergenza, che preoccupa il 50,5 per cento degli intervistati e sale al 52,2 per cento tra gli over 75. Poi ci sono le fatiche della vita di tutti i giorni: tenere in ordine la casa, preparare i pasti, gestire le incombenze quotidiane, tutte difficoltà segnalate dal 38,2 per cento del campione. La solitudine pesa, ma in modo diverso a seconda dell’età: il 31,6 per cento delle persone sente il peso dell’isolamento, con una percentuale che tocca il 45,1 per cento tra gli under 50 e si riduce al 22 per cento tra chi ha più di 75 anni. Una società che invecchia, ma lo fa con sempre meno punti di riferimento.