Sulle note dei più famosi compositori di musica classica di caratura italiana e internazionale, ha preso ufficialmente avvio la stagione 2024 degli spettacoli al Sanfra: il rinnovato complesso dell’Auditorium di San Francesco al Prato nel centro storico di Perugia. Ieri pomeriggio, domenica 17 marzo, si è tenuto il concerto inaugurale che ha fatto da apripista a un calendario ricco di appuntamenti.

A rompere il ghiaccio sul palcoscenico dell’ex chiesa sconsacrata, risalente al XIII secolo, sono stati i celebri pianisti Francesco Libetta e Luca Ciammarughi, che hanno eseguito brani di Franz Schubert, Jean-Philipp Rameau, Fryderyk Chopin, Camille Saint-Saens, Philip Glass, Leopold Godowsky, Ezio Bosso e Gioachino Rossini.

Il concerto di oggi – ha dichiarato a fine concerto l’assessore comunale alla Cultura di Perugia, Leonardo Varasano – coniuga la bellezza della musica a quella del luogo in cui ci troviamo, arricchito dall’abbraccio dei presenti e, idealmente, di tutta la città che se ne riappropria”.

Auditorium Sanfra, assessore Varasano: “un luogo identitario restituito alla città”

L’Auditorium di San Francesco al Prato, cuore del rione di Porta Santa Susanna, da sempre tra i simboli storici e artistici più significativi della città di Perugia e originariamente custode di numerosi capolavori, domenica 17 marzo è tornato a splendere e risuonare dopo aver vissuto decenni di oblio e di trascuratezza. E’ stato, infatti, necessario un lungo e delicato intervento di restauro strutturale e di adeguamento funzionale per trasformare l’ex chiesa ed ex pantheon del capoluogo umbro in un auditorium rivitalizzato, unico nel suo genere perché capace di conciliare in modo originale ed efficace tradizione e innovazione.

Per l’assessore alla Cultura del Comune di Perugia, Leonardo Varasano, il concerto inaugurale che ha aperto la stagione 2024 del Sanfra è stato “un momento speciale che attendevamo e desideravamo vivere da anni. Un momento che rappresenta idealmente una sorta di ‘dies a quo’, ossia un punto dal quale viene restituito in forma piena alla città un luogo che è identità di Perugia, carico di storia e spiritualità, nonché un centro dell’arte perché qui nel passato hanno fatto sfoggio di sé opere straordinarie“.

Senza dimenticare il fatto che tra queste mura “vennero sepolti i grandi perugini dell’aristocrazia – ha ricordato Varasano – ma anche insigni esponenti della cultura europea, come Bartolo da Sassoferrato, o eminenti condottieri, come Braccio Fortebracci”.

L’assessore ha ripercorso le principali tappe del processo di rifunzionalizzazione del Sanfra, avviato nella metà degli anni ’90 a causa dei numerosi crolli che hanno segnato la vita del complesso. Un processo importante, che ha condotto alla trasformazione di un prezioso sito di preghiera e di culto a un nuovo spazio sociale e culturale al servizio della comunità cittadina.

E’ stato difficile – ha spiegato Leonardo Varasano – perché San Francesco al Prato è un luogo complicato, costretto nella sua storia a subire molteplici offese dall’uomo“, in riferimento alla serie di vicissitudini legate ai cambi di proprietà fino al ritorno in capo al Comune di Perugia nel 2006.

Proprio allora è stato intrapreso il citato iter di recupero, che si è completato in maniera decisiva negli ultimi due anni, con l’assegnazione, a seguito di un bando pubblico, della gestione della struttura, per i prossimi nove anni, alla Mea Concerti, società alla quale Varasano ha voluto riservare un plauso per aver avuto “la lungimiranza di riaprire i battenti dell’auditorium con una modalità carsica, ossia piano piano, un evento dopo l’altro“.

Una migliore acustica, gli interventi

L’attenzione riservata alla riqualificazione della struttura architettonica del Sanfra, coniugata perfettamente alla cura degli aspetti tecnologici ed acustici, ha consentito di ridefinire il potenziale dell’Auditorium quale luogo di ritrovo per la cittadinanza a partire dall’ampliamento della platea, oggi in grado di ospitare fino a 510 posti a sedere.

Dal punto di vista acustico, sono stati posti in essere i necessari accorgimenti finalizzati alla corretta diffusione del suono e alla prevenzione dei fenomeni di riverbero. Sopra al palcoscenico sono stati installati dei pannelli riflettenti mentre lungo la copertura della navata sono stati collocati dei pannelli fonoassorbenti, così come a rivestimento della bussola all’uscita di sicurezza.