Nuova avventura per l’Associazione Radioamatori di Perugia, in occasione del Marconi Day. Dopo l’esperienza delle stazioni radio in Prefettura, con la simulazione di una situazione di emergenza, stavolta la squadra di OM (che in codice è sinonimo di radioamatore) capitanata dal presidente Francesco Fucelli è stata chiamata ad operare, con i suoi giovani volontari, dalla stazione HV9TVM (Hotel Victor 9 Trasmittente Vaticana Marconi) dalla Palazzina Marconi all’interno dei giardini Vaticani: lo stesso luogo dove nel 1931 Guglielmo Marconi in persona inaugurò con Pio XI la Radio Vaticana. 

Avemmo modo di operare qualche anno fa la stazione radio della Pontificia Università Lateranense HV5PUL, una delle più attive a quel tempo.

Per il Marconi Day attivato il rarissimo prefisso HV del Vaticano

Il prefisso HV delle stazioni di radioamatore del Vaticano è una rarità in campo radiantistico e attira l’attenzione di tutti i radioamatori del mondo.

Soprattutto i cosiddetti DXer, quelli che sono alla continua ricerca di collegamenti difficili e a lunga distanza e che per questo motivo possiedono grandi antenne rotanti a più elementi che dirigono verso la zona del mondo da collegare.  Le frequenze di maggiore utilizzo sono le onde corte (80, 60, 40, 30, 20, 17, 15,12, 10 metri) le quali sono sottoposte alla propagazione radio ionosferica grazie alla quale riescono a superare la curvatura terrestre e a collegare ogni parte del mondo. Esistono siti che trasmettono H24 la situazione della ionosfera secondo la banda di frequenza usata e forniscono ai radioamatori le notizie necessarie per i collegamenti.

Esistono poi un gran numero di frequenze superiori (VHF – UHF – SHF) attraverso le quali è possibile eseguire anche collegamenti satellitari su appositi satelliti dedicati al traffico di radioamatore. La ISS in orbita intorno alla terra viene talora operata da astronauti radioamatori che eseguono collegamenti con la Terra soprattutto con Istituti di istruzione a indirizzo tecnico.

Le stazioni più rare trasmettono “split frequency”

Di regola quando si intercetta una stazione rara, il “pile up” (affollamento, ndr) sale ed è difficile riuscire a farsi sentire, perciò alcune stazioni di radioamatore operano “split frequency” cioè trasmettono su una frequenza e ricevono su un’altra a qualche KHz di distanza.

Nel Marconi Day, ì giovani radioamatori, Marco Dottori, Nevet Persolja, Tsuf Persolja, Edoardo Ragni e Chiara Alberati, con al seguito l’aspirante radioamatore Alma Peruzzi, tutti dell’associazione Radioamatori Italiani Sezione di Perugia, hanno trasmesso sia in onde corte sia utilizzando il satellite radioamatoriale QO-100 che copre una vasta area che comprende Europa, Africa, parte dell’Asia e parte dell’Antartide. Ad accompagnare e guidare gli under 25 perugini,  il presidente Fucelli insieme a Iari Del Pulito e Cristiano Peruzzi del consiglio direttivo e a Marco Zucconi esperto in progettazione e realizzazione di antenne in emergenza.

Il team perugino, insieme ai colleghi di ARI Civitavecchia, ha installato in poco più di un’ora tre stazioni radio complete, realizzando ed installando le antenne in poco tempo. In poco più di due ore di attività radio i ragazzi hanno contattato oltre 600 stazioni radioamatoriali in tutto il mondo, utilizzando le stazioni realizzate al momento.

Nell’occasione inaugurato il Museo Vaticano della Radio

L’attivazione radio ha fatto parte dell’inaugurazione del Museo Vaticano della Radio alla presenza di monsignor Gallagher segretario per i rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali, il prefetto per la comunicazione Paolo Ruffini, il segretario del Dicastero della comunicazione monsignor Lucio Adrian Ruiz. A tagliare il nastro il nipote dell’inventore della radio, Guglielmo Giovanelli Marconi.

Ma qual è la missione dei giovani perugini? Operazione vintage o c’è anche una valenza concreta in quello che fanno? “Il nostro operato, che poi è anche una grande passione – dice Fucelli – dimostra che dopo oltre 100 anni, la radio è sempre attuale e giovane e che molti ragazzi e ragazze sono pronti a prendere in mano il testimone per mantenere viva la storia e l’impegno che animarono Guglielmo Marconi nelle sue scoperte innovative e futuristiche“.

Infatti la radio sembra essere stata messa da parte da Internet ma è una pura illusione, perché Internet è una rete conclusa e sottoposta a controlli e anche a interruzioni più o meno volontarie. La radio è invece l’unico mezzo libero che non ha bisogno di una rete per funzionare. Si irradia nell’etere e non conosce frontiere. Consente collegamenti in tutto il mondo e anche al di fuori dell’atmosfera, e nessuno può interromperla e ve lo dice chi è radioamatore dal lontano 1970…