Due coppie di anziani e gli ospiti di una RSA vivono accanto al reparto metal recovery di AST, nella zona che da Terni Est si allunga verso Prisciano, e ogni giorno le vibrazioni sono il loro incubo. Ma la questione interessa anche altre abitazioni e famiglie della zona. Per cercare di risolvere questo problema si è mobilitato il Comitato, che da anni chiede interventi ambientali e di sostenibilità alle acciaierie. E ieri una delegazione dei cittadini ha ricevuto in visita l’assessore all’ambiente Mascia Aniello, alla quale sono stati consegnati video e documentazione. Hanno chiesto un intervento del Comune sull’azienda, i rappresentanti dell’associazione di cittadini. Dopo che già avevano incontrato, nelle scorse settimane, l’amministratore delegato di Arvedi AST, Dimitri Menecali, i tecnici ambientali dello stabilimento e i dirigenti della Tapöjarvi, l’azienda finlandese che si occupa del recupero delle scorie.
Il problema causato dal “metal recovery” di AST coinvolge due famiglie di anziani e 12 ospiti di una RSA
Il problema delle vibrazioni nell’area prospiciente ad AST riguarda soprattutto due coppie di anziani e i dodici ospiti di una RSA, una residenza protetta per anziani. Una volta si sarebbe detto una “casa di riposo”. Ma sarebbe un ossimoro usare questa locuzione, dato che i rumori, le vibrazioni e i disagi si verificano giorno e notte, rendono la vita impossibile a questo gruppo di anziani.
Quella che raccontano i coordinatori del Comitato Prisciano-Terni EST, raggiunti da Tag24 Umbria, è una situazione ormai divenuta insostenibile, per queste persone, ma anche per altre famiglie che vivono vicino al Circolo di zona.
“Si tratta principalmente di due coppie che hanno superato la settantina – raccontano i membri dell’associazione che si batte per la tutela ambientale -. Di notte sono costretti a imbottirsi di sonnifero per chiudere occhio. E nella stessa situazione sono gli ospiti della residenza protetta, che non riescono a riposare. Tra loro ci sono anche persone con patologie, che avrebbero diritto a una maggiore attenzione da parte delle autorità locali“.
Ieri l’incontro con i rappresentanti di Palazzo Spada. Con l’assessore all’ambiente Aniello, che si è presa a cuore la situazione delle famiglie e dei degenti della RSA, andando a fargli visita a domicilio.
“Abbiamo ottenuto disponibilità all’ascolto da parte dell’assessore, che ci ha ribadito la volontà di occuparsi del caso – dice Romina Botondi, coordinatrice del Comitato -. La situazione che potete vedere nelle immagini si ripete tutti i giorni, tranne il lunedì quando il reparto di “Metal Recovery” dell’acciaieria è fermo“.
Le azioni del Comitato Prisciano-Terni AST, attraverso social e lettere alle istituzioni
Quelli del Comitato hanno prodotto un bel fascicolo. Contiene anche la perizia che una delle famiglie ha fatto fare a una società specializzata. Per 15 giorni hanno avuto in casa i macchinari che hanno misurato le vibrazioni, il rumore e hanno rilevato gli sforamenti dei limiti di legge. Accanto a questa relazione, al Comune hanno consegnato anche i video delle notti e dei giorni da incubo degli anziani residenti. Condivisi anche sui social. E hanno accluso anche le lettere inviate a ARPA ed USL Umbria 2, con la richiesta di intervenire soprattutto per ciò che concerne polveri ed emissioni odorigene.
“Questa storia va avanti così dal 2019 – racconta Romina Botondi -. I macchinari che fanno la selezione della materia prima seconda recuperabile dalle scorie dei forni, producono queste vibrazioni. L’azienda – quando abbiamo incontrato i vertici AST e Tapöjarvi – ci ha detto di avere consapevolezza della problematica. E che nel 2025 sarà pronto un capannone che dovrebbe contribuire a ridurre il disagio, per ciò che riguarda l’emissione di polveri. Ma il tema delle vibrazioni resta aperto. Abbiamo il timore che la situazione, dati gli alti costi che l’acciaieria dovrebbe sopportare per evitare le vibrazioni, sarà solo attenuata“.
I residenti, per ora, si sono affidati a soluzione tampone. Oltre alle gocce per dormire, hanno riempito di carta straccia i cassonetti a scomparsa delle tapperelle. E hanno infilato negli infissi dei nastri gommati adesivi. Palliativi, perché – come si vede dalle immagini – spesso a ballare sono bottiglie e oggetti conservati in casa. Ora il Comitato, le famiglie coinvolte e gli ospiti della RSA si aspettano che qualcosa si muova. Magari con l’interessamento delle istituzioni competenti, che sono state allertate per i disagi delle vibrazioni causate dalle lavorazioni AST e la ricaduta soprattutto sugli anziani.