La questione dell’Ast di Terni occupa un posto di primo piano nell’agenda della nuova presidente della regione Umbria, Stefania Proietti. Durante la sua prima conferenza stampa, Proietti ha chiarito che uno dei nodi centrali è legato al tema dell’energia. La presidente ha dichiarato: “Abbiamo molto da dire, anche sulla riduzione dei costi dell’energia con progetti di medio termine e più immediati”. Queste parole segnalano la volontà di agire su più livelli, con soluzioni che possano incidere tanto sul breve quanto sul lungo periodo.

L’energia, infatti, rappresenta uno dei fattori determinanti per la competitività dell’azienda, che affronta costi significativi. La prospettiva di progetti mirati dimostra una consapevolezza delle complessità legate a un settore che richiede interventi strutturali ma anche azioni rapide per far fronte a necessità contingenti.

Ast Terni, un tavolo condiviso con il governo

Tra le proposte avanzate da Proietti figura l’idea di avviare un confronto diretto con l’azienda, includendo nelle discussioni anche il governo nazionale. La presidente ha spiegato: “Ci sono proposte che vogliamo fare all’azienda in un Tavolo al quale deve esserci necessariamente il Governo che possano andare a tagliare i costi sostenuti”.

L’intento è di creare uno spazio di dialogo che permetta di affrontare le questioni più urgenti con il contributo di tutte le parti coinvolte, includendo le istituzioni nazionali per ampliare le possibilità di intervento. Questo approccio, nelle intenzioni di Proietti, potrebbe favorire l’individuazione di misure condivise per ridurre il peso economico sull’azienda e garantirne la sostenibilità.

Il peso economico dell’Ast Terni per l’Umbria

L’Ast di Terni è un perno per l’economia regionale. Proietti ha sottolineato che il ruolo dell’azienda va oltre il semplice dato occupazionale, rappresentando una porzione rilevante del prodotto interno lordo dell’Umbria. “La città di Terni e l’azienda sono oggi il 15 per cento del pil della regione e va trattato con immediata urgenza qualsiasi dossier che riguarda la tenuta questa infrastruttura”, ha dichiarato.

L’impianto non è solo una realtà produttiva ma una vera infrastruttura strategica, il cui futuro è legato a doppio filo al benessere economico del territorio. La sua importanza economica rende necessario un approccio che tenga conto del suo impatto su tutta la regione, sia in termini di occupazione che di contributo al tessuto industriale locale.

Tutela dei posti di lavoro

Tra le priorità enunciate dalla presidente Proietti, spicca la salvaguardia dell’occupazione. “Lo dico convintamente a nome di tutte le forze che mi sostengono: non uno dei 2.500 posti di lavoro dell’Ast può essere perso o messo a repentaglio”, ha affermato.

Questa dichiarazione ribadisce un impegno chiaro verso i lavoratori, le cui prospettive sono strettamente legate alla continuità operativa dell’impianto. Il mantenimento dei livelli occupazionali appare come un obiettivo irrinunciabile, in un contesto dove la tenuta economica e sociale sono strettamente interconnesse.

Proietti, attraverso queste parole, si fa portavoce di una visione che mira a coniugare le esigenze produttive con quelle della comunità, auspicando interventi che possano rafforzare il legame tra azienda e territorio.

Stefania Proietti: “No all’ennesimo inceneritore, l’Umbria merita un futuro diverso”

La presidente Stefania Proietti non lascia spazio a dubbi: la costruzione di un nuovo inceneritore in Umbria non è un’opzione. Durante la sua prima conferenza stampa, ha chiarito la sua posizione definendo l’idea “un’opera senza senso anche dal punto di vista economico per una regione così piccola”.

Un messaggio deciso che segna una linea di demarcazione rispetto al passato, con l’obiettivo di immaginare soluzioni più sostenibili e coerenti con le dimensioni e le esigenze del territorio.

Proietti ha poi tracciato un percorso chiaro per la gestione dei rifiuti, basato su tre azioni chiave: “Dobbiamo puntare sulle tre ‘r’: riciclare, riutilizzare, ridurre alla fonte i rifiuti”, ha dichiarato.

L’idea è quella di promuovere un modello che non solo riduca l’impatto ambientale, ma che si traduca anche in benefici economici per la comunità. Un approccio che punta a trasformare i rifiuti da problema a risorsa, senza ricorrere a soluzioni impattanti come gli inceneritori.