Immaginarsi la classe politica come la pattuglia di Indiana Jones, in fila indiana nella caverna alla ricerca dell’accordo perduto su AST e sviluppo economico, è un esercizio fin troppo facile. Fatto sta che dopo mesi di annunci e penultimatum, nemmeno le fiaccole degli sherpa contribuiscono a fare luce sul destino dell’intesa che dovrebbe sbloccare circa un miliardo di investimenti per il rilancio dell’acciaieria.
Certo ci sono le interlocuzioni parallele. Quelle sull’energia, ad esempio. Col ministro Urso che aveva anticipato una interlocuzione con l’Enel per abbassare le tariffe dell’AST. E quella tra il gruppo Arvedi e il Comune di Terni, dopo il superamento della querelle sulla discarica, col protocollo d’intesa sulla messa in sicurezza.
Non è una novità che il sindaco Bandecchi e l’amministratore di FinArvedi, Mario Caldonazzo, abbiano parlato di un programma di assunzioni per il futuro, di tutela dell’indotto e di interventi del gruppo per aumentare la sostenibilità del territorio.
Ma la firma che ancora non arriva preoccupa i Palazzi della politica. Con l’assessore comunale allo sviluppo economico Sergio Cardinali che introduce anche il nodo dell’Area di crisi complessa, recentemente rinnovata. E con il portavoce delle opposizioni in consiglio regionale, Fabio Paparelli, che incalza la Regione e il Governo sull’accordo da un miliardo.
Accordo AST e nuovo sviluppo territoriale, torna l’Area di crisi complessa. Cardinali (AP): “Tavolo di concertazione”
Al rebus sull’Accordo di programma, si aggiunge adesso anche la riattivazione del Progetto di riconversione e riqualificazione per l’area di crisi industriale complessa di Terni-Narni. Arrivato il via libera dal Governo, Regione dell’Umbria e Comune di Terni hanno deliberato la proroga dello strumento nelle ultime sedute. E l’assessore allo sviluppo economico, Sergio Cardinali, lancia l’idea di un tavolo di concertazione territoriale, per concentrare le risorse e ottimizzare gli strumenti di sviluppo.
“Bene la firma dell’accordo per l’area di crisi – afferma Cardinali -. Ma determinante è calibrare in maniera puntuale e coordinata i vari interventi per massimizzare gli effetti positivi. In sintesi spendere bene i soldi pubblici, così che divengano moltiplicatori per gli investimenti privati. Chiederemo un tavolo di concertazione con tutti i soggetti interessati, sia essi istituzionali sia di rappresentanza. Gli interventi e le risorse devono seguire un indirizzo di programmazione territoriale che sia coerente con i dettami amministrativi del Comune e lo sviluppo economico che immaginiamo”.
Cardinali passa in rassegna le tematiche al centro dell’agenda. Come il tema degli investimenti sul polo di ingegneria di Pentima. Che va legato al progetto in via di definizione sul progetto di riallocazione e ridefinizione delle facoltà universitarie sul territorio cittadino.
“Andrebbe fatta una riflessione preventiva sul progetto Pentima – sostiene l’assessore – visto l’avvicinarsi della conferenza dei servizio prevista ad agosto, per il primo stralcio di lavori. Serve anche una verifica sulla piastra logistica alla vigilia di destinazione di ulteriori 12,5 milioni di euro. Inquadrandola su viabilità, trasporti e distribuzione in termini di sostenibilità cittadina ed il valore aggiunto nel sistema produttivo territoriale. Così come, dopo tre anni di attesa, è necessario capire il destino dei 15 milioni di euro destinati al polo chimico. Da ultimo, ma non per importanza il tema dell’accordo di programma AST determinante per il processo di ambientalizzazione produttiva. Che dopo la firma dell’accordo sulla discarica, oggi è ancora fermo al palo sulla questione energetica“.
Interrogazione in Regione di Paparelli (PD): “Varare un nuovo Patto di territorio, che affronti anche i temi ambientali”
“Si lavori a un nuovo Patto di territorio. Che coinvolga i lavoratori e le proprie rappresentanze, le associazioni datoriali e le comunità nel suo complesso. Per allargare le prospettive e governare le ricadute positive degli investimenti, sia sull’AST sia sull’intero territorio della conca ternana. Un patto che non sottovaluti e ignori la questione ambientale ma che, al contrario, ne faccia leva di sviluppo del sito e degli investimenti“.
Così il consigliere regionale Pd, Fabio Paparelli. Che ha presentato una interrogazione per conoscere tempistiche concrete per addivenire alla stipula dell’Accordo di programma. E quali saranno le sue linee guida in termini di sostenibilità e sviluppo.
“Ritengo necessario – sostiene Paparelli – che per fugare o almeno contenere la preoccupazione si dia ascolto al costituito Comitato Prisciano-Terni Est che si è dimostrato subito attivo e concreto. I cittadini hanno incontrato anche il Comune di Terni. Chiedendo la costituzione di un tavolo permanente per affrontare la questione ambientale, più volte evidenziata dalla stessa ex assessora all’Ambiente, che nel frattempo si è dimessa. Auspico che venga ricostituito con la presenza delle istituzioni locali, dell’azienda, di Arpa, della Asl, dei comitati e delle forze sociali. In questo contesto, è giunto il momento che la Regione scopra le carte sulla tempistica dell’Accordo. Ma anche sull’interlocuzione tra AST e Ministero dello Sviluppo Economico per accelerare sulla stipula di un nuovo patto di territorio. Che comprenda l’accordo di programma sull’acciaieria, ma capace di andare oltre“.
Il consigliere regionale Pd, Fabio Paparelli, parla di immobilismo delle istituzioni locali per l’accordo di programma per l’azienda e per il territorio.
“Sul piatto c’è la salvaguardia della competitività del mercato e delle competenze di un sito con 2.500 addetti e un indotto altrettanto importante. Nulla di concreto – attacca il consigliere DEM – appare all’orizzonte dopo il closing che ha visto il passaggio delle acciaierie al gruppo Arvedi. L’area di crisi complessa aveva messo a disposizione 30 milioni con la legge 181 e 36 milioni di risorse regionali, averlo abbandonato e sostituito con il nulla dimostra l’inadeguatezza della giunta regionale sul tema delle politiche industriali. Anche le azioni non politiche del sindaco di Terni, che non sapendo che pesci pigliare convoca e invita i sindacati a denunciare illegalità, sono del tutto fumose ed aleatorie. Non è possibile continuare a lanciare slogan, annunci e propaganda sul nuovo accordo di programma con Ast. È il momento delle tempistiche concrete, degli impegni per il territorio e per la tutela del lavoro e dell’ambiente”.