Incrocia varie questioni delicate, dalla gestione della sicurezza sul lavoro fino ai lavori programmati per risolvere i problemi dei parchi scorie e rottami di AST, la vertenza che si è aperta alla GAP. L’azienda del Gruppo bresciano Piantoni, è infatti attiva nei servizi, tecnologie e risorse per aziende siderurgiche. Ed ha ruolo strategico in Arvedi AST di Terni per i cantieri operanti in settori finiti – negli ultimi mesi – sotto le lente per le questioni ambientali e le proteste su polveri e vibrazioni.

Nei giorni scorsi le segrerie territoriali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Fismic-Confsal e rispettive Rsu hanno incontrato la direzione aziendale del cantiere ternano di GAP. E non è finita bene tra le parti. Perché alla fine del summit i metalmeccanici hanno vergato un comunicato di fuoco, lamentando il mancato rispetto di impegni presi dall’azienda in vista della fermata estiva.

Abbiamo fatto un interpello ufficiale agli enti preposti al controllo della salute ed ambiente nei posti di lavoro – hanno scritto Fim, Cgil, Fismic e le RSU -. E continuando a monitorare nelle prossime settimane l’andamento degli impegni presi, ci riserviamo di intraprendere alla ripresa delle attività lavorative qualsiasi forma di mobilitazione”.

Vertenza GAP in Arvedi AST: sindacati insoddisfatti delle risposte dell’azienda che opera negli appalti

Abbiamo incontrato l’ufficio personale di GAP e uno dei responsabili del cantiere di Terni – spiegano in una nota le segreterie territoriali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Fismic-Confsal e le Rsu -. In discussione c’era la verifica degli impegni presi e l’avanzamento dei lavori in materia di salute e sicurezza. Ma riteniamo non soddisfacente quanto emerso dalla discussione“.

In particolare, sevondo i sindacati, le risposte ricevute dall’azienda non sono altro che la conferma degli impegni già presi. Ma non ci sono stati sostanziali passi avanti rispetto a questioni normative e ai lavori programmati.

Queste le problematiche evidenziate dalle organizzazioni sindacali dei metalmeccanici di GAP

  • Mancata assegnazione dell’ordine per il rifacimento del manto stradale parco rottami entro la fermata estiva
  • Mancata assegnazione dell’ordine per installazione abbattimento automatico polveri impianto Bertolotti
  • Progetto per nuova cabina di carica parco rottami
  • Conferma dell’assorbimento degli aumenti salariali del CCNL

Richiesta la risoluzione dei problemi prima della fermata estiva, anche per ragioni di sicurezza

Siamo stanchi di ricevere le stesse risposte – continuano nel loro comunicato le organizzazioni dei lavoratori -. Si tratta di impegni che evidenziano buoni propositi, ma che sono continuamente disattesi da ritardi imputabili una volta ad AST ed altre a GAP. Se le buone intenzioni non si trasformano in atti concreti, chi ci rimette sono sempre i lavoratori“.

I nuovi impegni presentati ai sindacati dall’azienda che gestisce i servizi nel sistema degli appalti AST:

  • Una modalità scritta di gestione per l’ingresso dei camion al parco rottami che prevederebbe l’ingresso di massimo tre mezzi alla volta
  • Un nuovo sistema di irrigazione permanente per bagnare il piazzale movimentazione delle Casse Mobili che sostituirebbe il passaggio dell’autobotte

Parco rottami e parco scorie, tra i lavori da effettuare anche quelli previsti per migliorare la situazione a Prisciano

Tra le questioni al centro della vertenza sindacale dei metalmeccanici con GAP, azienda che gestisce i servizi siderurgici per Arvedi AST a viale Brin, ci sono anche quelli del parco scorie e rottami. Il gruppo siderugico di viale Brin e la Tapojarvi, che si occupa della frantumazione e del recupero delle scorie, avevano infatti promesso una serie di interventi da effettuare durante la fermata estiva.

Tra questi proprio l’irrigazione dei terreni da cui si sollevano le polveri e l’installazione dell’abbattimento automatico polveri, con il cosiddetto impianto Bertolotti. I sindacati evidenziano anche problematiche legate alla sicurezza e alla salute dei lavoratori e chiedono impegni cogenti alla direzione aziendale del gruppo bresciano. Altrimenti a settembre minacciano lo stato di agitazione e una forte mobilitazione.