L’industria Arvedi Ast, cuore produttivo di Terni, sta aggiornando il suo Piano di Emergenza Esterna (PEE), alzando l’asticella delle misure di sicurezza per proteggere cittadini e ambiente dai rischi di incidenti industriali. Questo aggiornamento, obbligatorio per legge, è dedicato a garantire che, in caso di incidenti rilevanti dovuti alla presenza di sostanze pericolose, la risposta sia immediata ed efficace, limitando al massimo eventuali danni alla comunità.
Potenziare le difese, in cosa consiste il piano di emergenza esterna dell’Ast di Terni
Il nuovo piano per Arvedi Ast va oltre le semplici precauzioni: definisce un quadro operativo solido per affrontare potenziali incidenti. Grazie a piani dettagliati su come arginare situazioni critiche come fuoriuscite di sostanze pericolose o incendi. Ogni aspetto, dagli interventi di contenimento fino alle azioni di soccorso, è stato ricalibrato per rispondere con prontezza a qualsiasi scenario di rischio. Il fine ultimo è come sempre quello di proteggere chi vive e lavora nelle vicinanze dell’impianto.
Non si tratta però solo di protocolli interni. I cittadini sono chiamati ad avere un ruolo attivo nel processo. Da oggi, infatti, chi vive nel Comune di Terni potrà visionare i dettagli del piano aggiornato sia sul sito web del Comune che su quello della Prefettura. La consultazione durerà 30 giorni e consente a chiunque di accedere alle informazioni chiave del piano e formulare proposte o osservazioni che possano arricchire il documento finale. Inoltre, per chi preferisce il formato cartaceo, il piano è disponibile presso gli uffici della Protezione Civile.
Verso l’approvazione finale: il decreto prefettizio
Fino al 30 dicembre 2024 ogni cittadino potrà in questo modo inoltrare osservazioni o suggerimenti alla Prefettura tramite posta elettronica certificata, e-mail o posta ordinaria. Un processo partecipativo senza eguali che permette di avere un piano non solo completo dal punto di vista tecnico, ma anche rappresentativo delle reali esigenze e preoccupazioni della popolazione.
Una volta raccolti i contributi della cittadinanza il Prefetto procederà con l’approvazione ufficiale del Piano di Emergenza Esterna dell’Ast di Terni, che sarà adottato attraverso un decreto prefettizio. La pubblicazione della versione definitiva seguirà canali ufficiali e renderà il piano dell’Acciaieria facilmente accessibile e consultabile. Con questo passaggio Terni rafforza ancora di più il proprio impegno verso una sicurezza industriale aggiornata, trasparente e vicina ai cittadini, assicurando che ogni misura sia pronta a scattare per proteggere la comunità.
Sindacati e Arvedi Ast verso il chiarimento
La situazione nel polo di Terni non è però tutta rose e fiori e lo avevamo capito già dalla questione energetica che ha tenuto banco negli ultimi mesi. Le recenti riunioni tra i rappresentanti sindacali e la dirigenza di Arvedi Ast hanno inoltre messo in luce alcune criticità del piano industriale dell’azienda, al centro di numerosi dubbi e preoccupazioni. Tra i punti salienti c’è la questione della riapertura del reparto di laminazione dell’acciaio magnetico, inattivo dal 2004 e destinato a essere riavviato utilizzando le bramme provenienti dallo stabilimento Arvedi di Cremona. Sebbene l’amministratore delegato Dimitri Menecali abbia confermato l’impegno per il piano industriale, restano interrogativi aperti sulle modalità e sulla sostenibilità di tale riattivazione.
Un altro aspetto delicato riguarda la capacità delle aziende collegate ad Ast di operare nel settore automotive, un mercato in cui la domanda e i costi energetici giocano un ruolo determinante. Proprio il nodo energetico rappresenta l’ostacolo principale per l’avanzamento dell’Accordo di Programma: senza un quadro chiaro sulle soluzioni energetiche, il piano resta incerto.
Per chiarire questi aspetti e coinvolgere i lavoratori, i sindacati hanno indetto assemblee il 5, 6 e 7 novembre, con l’obiettivo di condividere le informazioni e raccogliere feedback sulle prospettive future dell’azienda.