Fabio Paparelli si accoda a Sergio Cardinali nella critica a Donatella Tesei sull’AST di Terni. La quale a sua volta aveva risposto alle accuse di Confartigianato Terni, “che al mercato mio padre comprò“.
L’affaire AST Terni non accenna a diminuire. Al contrario sembra aumentare d’intensità a seguito delle dichiarazioni della presidente Tesei in risposta a quanto dichiarato da Confartigianato Terni. Già l’assessore allo Sviluppo Economico Sergio Cardinali aveva espresso il suo disappunto verso le affermazioni di Tesei, ma oggi le critiche alla Giunta arrivano anche da Fabio Paparelli, consigliere regionale del PD.
Le critiche di Paparelli alla Giunta Tesei: l’Ast e l’area ternana tra opportunità perdute e impegni disattesi
Il dibattito politico in Umbria continua a scaldarsi sul tema dell’AST di Terni e dello sviluppo industriale dell’area ternana. In questo contesto, il consigliere regionale del Partito Democratico Fabio Paparelli ha lanciato nuove e dure critiche alla Giunta regionale guidata da Donatella Tesei. Al centro delle polemiche vi è la gestione della delicata situazione che riguarda l’Acciaieria, un’importante realtà industriale non solo per il territorio ternano, ma per l’intero settore siderurgico italiano. A suscitare particolare interesse è il recente intervento di Confartigianato Terni, che ha sollevato perplessità sulla mancanza di politiche concrete da parte della Regione Umbria per sostenere lo sviluppo dell’Ast e delle imprese ad essa collegate.
Paparelli ha commentato senza mezzi termini: “Ci stupiamo che la Presidente della Giunta regionale Donatella Tesei si stupisca per le critiche ricevute da Confartigianato Terni in merito alle questioni riguardanti Ast“. Il consigliere regionale prosegue: “In questi anni, la scomparsa della questione Ast dall’agenda politica regionale è un dato di fatto, così come la completa assenza di politiche industriali per lo sviluppo dell’area ternana“.
L’assenza di una strategia per lo sviluppo industriale
Paparelli rimarca Tesei su come, nel corso degli anni, non solo siano state ignorate le problematiche dell’AST di Terni ma anche le politiche industriali complessive per la regione siano state carenti. Il consigliere del PD ha richiamato l’attenzione su una serie di interrogazioni e mozioni presentate in Consiglio regionale, che non hanno ottenuto però riscontri soddisfacenti dalla Giunta. “Su questi temi abbiamo incalzato la Giunta regionale a più riprese, con ben quattro interrogazioni e sei mozioni, senza ricevere risposte convincenti e impegni concreti“.
Uno dei punti cruciali toccati da Paparelli riguarda l’abbandono del programma legato all’Area di crisi complessa. Un progetto che avrebbe dovuto rilanciare la competitività del territorio ternano attraverso investimenti strategici e una maggiore sostenibilità ambientale. “Basti ricordare il completo abbandono del programma relativo all’Area di crisi complessa“, dice Paparelli a Tesei su AST Terni. Un programma “che ad oggi risulta completamente svuotato. In assenza di un nuovo accordo di programma non solo non vengono date risposte in termini di investimenti Ast, ma mancano i presupposti per mettere in campo misure importanti legate alla competitività del territorio sia in termini di sostenibilità ambientale che di sviluppo del sistema imprenditoriale locale“.
Il riferimento è alla firma di un nuovo accordo di programma, più volte annunciata ma mai concretizzata, che avrebbe potuto dare respiro al comparto siderurgico e all’indotto delle piccole e medie imprese. “Almeno in sei occasioni abbiamo assistito ad annunci su un imminente firma di accordi di programma di cui non c’è stata traccia“, prosegue.
Paparelli vs Tesei: mancato sostegno alle imprese dell’indotto AST
Tra le accuse mosse da Paparelli emerge anche la questione del sostegno alle piccole e medie imprese che orbitano attorno all’AST. Secondo il consigliere queste realtà produttive sono state lasciate sole ad affrontare anni difficili, caratterizzati da restrizioni e sacrifici. “Del tutto ignorate anche le ragioni delle piccole e medie imprese dell’indotto AST” – ricorda – “che hanno dovuto scontare anni difficili. Con restrizioni e sacrifici fin sopra le possibilità senza la men che minima attenzione della regione. Il comparto si aspettava un tavolo a tutela di questo settore che non è mai stato convocato“.
Le difficoltà incontrate dalle aziende dell’indotto si sommano a una generale mancanza di politiche industriali regionali che possano favorire la competitività e la crescita dell’intera area. Paparelli ha poi ricordato come la Giunta precedente avesse avviato importanti azioni in questo ambito. Sottoscrivendo nel 2018 un accordo di programma che prevedeva 30 milioni di euro di risorse statali per la riqualificazione dei poli siderurgici e chimici. L’attuale amministrazione regionale avrebbe però utilizzato solo una parte di questi fondi, rinunciando a ulteriori 36 milioni di risorse regionali.
Il declino del polo chimico e il futuro per l’industria ternana
Un altro tema centrale nelle critiche di Paparelli riguarda il declino del polo chimico di Terni, che in passato rappresentava un’eccellenza a livello nazionale. “Perfino il polo chimico ternano, che in passato ha rappresentato un’eccellenza e un grande motivo di speranza per lo sviluppo e per una nuova identità industriale del territorio, attende ancora oggi risposte che sono mai arrivate per incapacità manifesta di questa giunta regionale e di chi la sta guidando“. Le parole del consigliere PD pongono quindi l’accento su una situazione di stallo. In cui le opportunità di sviluppo e rilancio del territorio sembrano essere sfumate a causa della mancata azione politica.