Il tavolo Ast di Terni che si è svolto questa mattina al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) si è chiuso con una dichiarazione chiara di intenti e con una nuova scadenza fissata per affrontare i nodi ancora irrisolti. Definito il cronoprogramma che entro febbraio porterà alla definizione dell’accordo di programma sull’Ast. È questo l’esito del tavolo che si è tenuto questa mattina (30 dicembre) al Mimit, alla presenza del ministro Adolfo Urso. Le posizioni, però, rimangono distanti, stando alle varie dichiarazioni.

Abbiamo fatto il punto sulla vertenza e abbiamo predisposto un cronoprogramma che ci porterà entro il mese di febbraio a firmare l’accordo di programma con l’azienda, la Regione e il ministero dell’Ambiente per il piano di rilancio di Terni”. Lo ha detto il ministro del made in Italy Adolfo Urso dopo l’incontro con i sindacati sul rilancio dell’acciaieria.

Alla riunione, hanno preso parte, oltre al ministro, il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, il sottosegretario con delega alle crisi industriali, Fausta Bergamotto, i massimi livelli del ministero, il neo assessore regionale umbro allo Sviluppo economico, Francesco De Rebotti, e i rappresentanti dell’azienda e le organizzazioni sindacali.

De Rebotti: “Massimo impegno della Regione”

“L’incontro di oggi al Mimit è stato convocato sulla base di un ordine del giorno, conosciuto da tutti i partecipanti, con due punti specifici: la verifica dello stato dell’arte sul procedimento dei contributi legati al programma di investimenti di Ast e le iniziative per il contenimento dei costi energetici”. Lo rende noto l’assessore alle politiche industriali della Regione Umbria, Francesco De Rebotti.

Reputo fondamentale, come ribadito anche in seno alla riunione di oggi, affrontare quest’ultimo tema attraverso delle proposte praticabili, normativamente inappuntabili e efficaci per consolidare il progetto di sviluppo di Ast – afferma De Rebotti – nella garanzia degli investimenti e del mantenimento dei livelli occupazionali. Proprio per questo il Ministro Urso che ringrazio ha inteso procedere ad un confronto serrato tra Governo, Regione e azienda per esplorare le possibili soluzioni al tema dei costi energetici contingenti fino all’appuntamento del 2029. All’interno del perimetro temporale del 20 gennaio”.

Sarà nostra cura – sottolinea De Rebotti – seguire con il massimo impegno questa fase per approdare, come ribadito dal Ministro, in tempi brevi alla firma dell’Accordo di Programma di Ast. Credo, come ribadito più volte, che la tutela degli interessi delle nostre aziende e di chi ci lavora, debba sempre prevedere che gli enti territoriali siano sempre compatti nelle assunzioni di responsabilità e nel perseguimento degli obiettivi generali”.

Non scenderemo mai nella polemica o nella provocazione fine a se stessa, avendo sempre rispetto delle Istituzioni ed a cuore il futuro dell’Umbria, di chi la abita e di ci lavora. Per questo motivo – conclude l’assessore De Rebotti – oggi e per il futuro mi asterrò dal rispondere a prese di posizione che poco hanno a che fare con il metodo e gli obiettivi sopra descritti”.

I sindacati non ci stanno: “Paradossale”

Al termine dell’incontro, però, i sindacati restano freddi. E’ stato semplicemente paradossale con i diversi soggetti istituzionali che hanno fatto dichiarazioni ambigue e senza assunzioni di responsabilità effettive sul tema del costo dell’energia posto da Arvedi”, commentano Guglielmo Gambardella e Simone Lucchetti, rispettivamente segretario nazionale e segretario territoriale di Terni della Uilm. “Siamo preoccupati sul protrarsi dello stato di incertezza sulla competitività di Ast che potrebbe scaricarsi sui lavoratori che in questi anni hanno già subito la disastrosa precedente gestione dì Thyssenkrupp”, aggiungono.

Stesso pensiero anche secondo Fiom: “Le incertezze restano irrisolte” per il responsabile Siderurgia nazionale, Loris Scarpa, e il segretario generale di Terni, Alessandro Rampiconi. “Non registriamo passi in avanti, anzi una riduzione degli investimenti pubblici e privati dovuta al rinvio della produzione di acciaio magnetico – spiegano -. Inoltre, c’è una stretta sull’arco temporale per la soluzione del costo dell’energia, nella fase transitoria, che sarà possibile eventualmente solo per gli anni 2027-2028”.