AST: i sindacati confederali, rivolti alle istituzioni, intonano all’unisono il coro di un famoso musical di Garinei e Giovannini. “Aggiungete un posto al tavolo!”. E mandano bordate polemiche alle istituzioni, lamentando un coinvolgimento marginale nella discussione dell’Accordo di programma per la siderurgia ternana.
Il giorno dopo l’incontro di via Veneto che ha smussato gli angoli di una trattativa che si era rallentata, se non incagliata, sugli aspetti ambientali, la richiesta di Cgil, Cisl, Uil e delle tre federazioni metalmeccaniche, è quella di tornare all’antico. Ai tavoli del passato, cioè, che erano aperti anche al contributo delle organizzazioni dei lavoratori. Erano altri tempi, è vero. Quelli di Silvio Berlusconi al governo e del dialogante Gianni Letta. E poi quelli della concertazione, con i governi del centrosinistra e con il ternano Enrico Micheli a dare le carte a Palazzo Chigi. Oggi, con Meloni a guidare l’esecutivo, la strada scelta è diversa. Tavoli istituzionali per discutere delle risorse finanziarie di accompagnamento ai progetti di Arvedi a via Veneto, sede del MIMIT. E trattative aziendali per discutere di piano industriale, ricadute occupazionali e organizzazione del lavoro, a viale Brin con azienda da un lato e sindacati dall’altra. Un’impostazione che Cgil, Cisl e Uil vorrebbero cambiare.
AST: i sindacati chiedono maggiore coinvolgimento e partecipazione
“Le segreterie di Cgil, Cisl e Uil e di Fiom, Fim e Uilm di Terni prendono atto del passo in avanti in merito alla prosecuzione della discussione sull’Accordo di programma AST – dicono in un comunicato congiunto i sindacati -. Registriamo che come il proseguo di tavoli istituzionali continui ad esserci senza un coinvolgimento delle organizzazioni sindacali sia nella fase di partecipazione, che nella mera comunicazione dei progressi registrati. In passato la presenza sindacale arricchiva la discussione stessa, apportando contributi per il benessere dei lavoratori interessati e di tutto il territorio“.
Insomma, oltre a un posto al tavolo AST, i sindacati si sarebbero aspettati – il giorno successivo al summit – almeno una riunione informativa. E avrebbero voluto portare a via Veneto, dove il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha il suo quartier generale, il loro bagaglio di proposte e considerazioni sul futuro. Interpretando il ruolo di “garanti” del territorio, che gli veniva riconosciuto in passato.
Invece, il rituale del confronto ha previsto i tavoli preparatori nei mesi scorsi, quello tecnico coi vertici dipartimentali di MIMIT e MASE e ieri il summit ristretto col ministro Urso, la governatrice Tesei, il sindaco Bandecchi e l’amministratore delegato di FinArvedi, Mario Caldonazzo.
Cgil, Cisl e Uil e metalmeccanici: “Solo Arvedi ci ha coinvolti”
“Solo Arvedi AST ha ritenuto utile un confronto con le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici – dicono i segretari – e solo così il sindacato ha appreso dello stato dell’arte e dei progressi in ordine ad energia e discarica“.
E dopo la stoccata polemica verso i palazzi della politica arriva anche dalle organizzazioni dei lavoratori il richiamo a fare presto. Un’esortazione che ieri era stata rilanciata anche da Tesei e dallo stesso ministro Urso. Che a più riprese aveva annunciato una firma entro l’estate.
“Ancora non c’è un orizzonte temporale certo per la definitiva firma – prosegue la nota -. Ribadiamo la necessità di fare in fretta con pragmatismo, garantendo gli ingenti investimenti oggetto dell’Accordo di programma. Al momento non è possibile esprimere un giudizio complessivo. Giudizio che sarà esternato solo alla fine del percorso, quando saranno chiari gli impegni concreti di tutti gli attori interessati“.
Giudizio positivo sul prossimo vertice territoriale sulla responsabilità sociale d’impresa
L’idea lanciata da Arvedi AST e dalla Fondazione “Arvedi-Bughini” di convocare gli “stati generali territoriali” sulla responsabilità sociale d’impresa, è invece considerata positivamente dai sindacati. Che annunciano la propria presenza proattiva al tavolo.
“È importante che AST voglia aprire un confronto fra i principali stakeholder del territorio per individuare specifici obiettivi di intervento – si conclude il comunicato di metalmeccanici e segreterie territoriali -. Servono target coerenti con un piano di sviluppo del territorio ternano coordinato e concordato, in linea con quanto più volte da noi affermato. Si spera che questo nuovo strumento vada a colmare l’assenza di quel Patto di territorio da sempre richiesto dalle organizzazioni sindacali. In questo quadro, Cgil, Cisl e Uil e Fiom, Fim e Uilm faranno la propria parte. Ponendosi sui tavoli come soggetti autonomi, con una visione di fabbrica e di città sostenibile, con l’ambizione di essere per questo parte attiva e non semplici spettatori“.