07 Mar, 2025 - 15:00

Ast, Edison e il nodo energia: FdI interroga il Comune di Terni sul futuro della centrale

Ast, Edison e il nodo energia: FdI interroga il Comune di Terni sul futuro della centrale

Il costo dell'energia continua a rappresentare un ostacolo cruciale per il sistema produttivo italiano, e in particolare per l'Ast di Terni. Per affrontare il problema i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia hanno presentato un’interrogazione sul possibile utilizzo della centrale Edison come fonte di energia a basso costo per il polo siderurgico. Il dibattito si concentra sulla necessità di adottare soluzioni immediate per garantire la competitività dell’azienda, almeno fino al 2029, quando la gestione della centrale di Galleto passerà a una società pubblico-privata con il compito di fornire energia a tariffe agevolate.

Il ruolo della centrale Edison nell'abbattimento dei costi di Ast

La proposta avanzata dal sindaco Bandecchi e dall’assessore Cardinali individua nella piena funzionalità della centrale Edison una possibile risposta al problema del caro energia per Arvedi Ast. Il progetto prevede, però, il funzionamento a pieno regime dell’impianto che necessiterebbe di un significativo potenziamento. "Questa proposta del sindaco Bandecchi presuppone, per la sua concretizzazione, il funzionamento a pieno regime della suddetta centrale, e quindi un potenziamento della medesima, per realizzare il quale sarebbero necessari, a monte, interventi di adeguamento sicuramente numerosi, verosimilmente a carico della proprietà dell’impianto, ovvero la Edison", sottolineano i consiglieri di Fratelli d’Italia.

L'interrogazione al Comune di Terni sul nodo energia punta a fare chiarezza su diversi aspetti del progetto Edison. FdI chiede dettagli su eventuali contatti tra l'Amministrazione comunale e la Edison, sulle manifestazioni di interesse della società e sulle modalità di finanziamento degli interventi necessari. "Chiediamo di sapere quale sia stato il livello di interlocuzione tra l’Amministrazione comunale e la Edison, e se ed in quali termini la società abbia condiviso tale proposta", affermano i consiglieri. Il piano economico-finanziario dell’operazione, i soggetti chiamati a sostenere gli oneri e le modalità di ammortamento degli investimenti sono punti chiave su cui il gruppo politico pretende risposte.

FdI al Comune di Terni sul nodo energia: costi, investimenti e interlocuzioni

Un altro tema centrale riguarda l'effettiva sostenibilità economica dell’operazione, soprattutto in prospettiva di una possibile cessione dell’energia prodotta a prezzi agevolati. Secondo le stime avanzate, la riduzione dei costi per Ast, se il piano dovesse essere attuato e funzionare a pieno regime, sarebbe pari al 30% sul 10% del fabbisogno energetico dell’azienda. "Chiediamo di conoscere anche quale sarebbe l’economicità dell’operazione nella prospettiva di una cessione a prezzi agevolati dell’energia prodotta", sottolineano i consiglieri di FdI, che sollecitano inoltre risposte sul coinvolgimento del governo e delle istituzioni competenti. Nonché sul livello di condivisione del progetto con la famiglia Arvedi, proprietaria dell’Ast.

Il dibattito sulla centrale Edison e il suo possibile ruolo nel ridurre i costi energetici per l’AST pone interrogativi cruciali sul futuro industriale del territorio. Le risposte dell’Amministrazione e della Edison saranno decisive per capire se il progetto sia concretamente realizzabile e quali siano le prospettive a medio e lungo termine. In attesa di chiarimenti, la questione resta un banco di prova per le politiche industriali locali e per la capacità del Comune di attuare strategie efficaci a supporto delle imprese.

Ast conferma investimenti ambientali ma i sindacati non sono convinti

Parallelamente alla questione energetica resta aperto il tema degli investimenti ambientali dell'Acciaieria di Terni. L'azienda ha confermato il proprio impegno nella riduzione dell’impatto ambientale, con interventi sulla copertura della rampa scorie e della discarica, oltre a un piano per il contenimento delle emissioni di nichel entro i parametri europei del 2030. Tuttavia Cgil e Fiom esprimono perplessità e chiedono un confronto più serrato sul piano industriale. "Le organizzazioni sindacali hanno già sollecitato un confronto", hanno dichiarato Claudio Cipolla (Cgil), Alessandro Rampiconi (Fiom) e Massimiliano Catini (coordinatore Fiom Rsu Ast) al termine del vertice convocato dal Prefetto. Secondo i sindacati, infatti, senza una visione chiara sullo sviluppo del sito, le tensioni potrebbero sfociare in nuove vertenze nei prossimi mesi.

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Giorgia Sdei
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