La partita per il rilancio di Acciai Speciali Terni entra nel vivo, con una serie di appuntamenti tecnici fondamentali fissati per i prossimi giorni. Durante un’audizione alla III commissione consiliare del Comune di Terni, Francesco De Rebotti, assessore regionale allo Sviluppo economico, ha messo in evidenza l’urgenza di trovare un accordo definitivo. “Abbiamo messo delle date che sono ormai definitive a questo tipo di dibattito”, ha dichiarato, evidenziando il bisogno di azioni rapide per garantire un futuro sostenibile all’azienda e alle comunità coinvolte.

Le prossime settimane saranno determinanti per costruire un percorso che garantisca stabilità e prospettive solide, affrontando di petto le questioni energetiche e industriali.

De Rebotti, il nodo dei costi energetici

Tra i punti chiave delle discussioni figura il costo dell’energia. Secondo De Rebotti, i tavoli tecnici imminenti si concentreranno su questo tema, ormai non più rimandabile. Le date definitive segnano la chiusura di un dibattito che finora non aveva prodotto risultati concreti. “Abbiamo messo delle date che sono ormai definitive a questo tipo di dibattito”, ha sottolineato l’assessore, facendo trasparire la volontà di dare un nuovo corso alla situazione.

Dialogo istituzionale e strategie future

De Rebotti ha rimarcato il valore delle interlocuzioni con il governo, sottolineando che i tempi stabiliti per concludere le trattative dimostrano un approccio rigoroso e determinato. Inoltre, il focus è anche sul futuro del polo idroelettrico, con un rinnovo delle concessioni previsto per il 2029. La Regione intende lavorare su soluzioni che garantiscano stabilità tanto nel periodo di transizione quanto sul lungo termine.

La sinergia tra Regione, Comune e altri attori coinvolti è stata indicata come un elemento decisivo per il successo del progetto. De Rebotti ha affermato che la scadenza di febbraio per l’accordo rappresenta una priorità assoluta, da affrontare con determinazione per tutelare i lavoratori, le comunità locali e il futuro dell’azienda.

Recap sulla questione Ast Terni

La situazione di Acciai Speciali Terni (AST) è attualmente caratterizzata da sfide legate ai costi energetici e alla definizione di un accordo di programma con le istituzioni.

Costi energetici e impatto sulla produzione

Nel settembre 2024, AST ha deciso di fermare uno dei due forni elettrici per una settimana, a causa dei costi energetici elevati che compromettono la competitività dell’azienda. Questo fermo ha comportato la cassa integrazione per circa 200 lavoratori. L’azienda ha evidenziato che, nel periodo dal 1° gennaio al 31 luglio 2024, ha sostenuto un costo medio di 97 euro per megawattora, a fronte di 21 euro in Francia, 32 in Germania, 35 in Finlandia e 62 in Spagna, creando una distorsione della concorrenza. 

Accordo di programma e interventi istituzionali

Il 30 dicembre 2024, si è tenuto un incontro presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) per discutere l’accordo di programma volto al rilancio di AST. Il ministro Adolfo Urso ha dichiarato: “Abbiamo fatto il punto sulla vertenza e abbiamo predisposto un cronoprogramma che ci porterà entro il mese di febbraio a firmare l’accordo di programma con l’azienda, la Regione e il ministero dell’Ambiente per il piano di rilancio di Terni”. Tra gli interventi previsti, vi è l’utilizzo di risorse ambientali per Terni e la ricerca di soluzioni per l’approvvigionamento energetico, considerando anche la gara per la nuova concessione della centrale idroelettrica prevista per il 2029.

Prossimi passi e soluzioni transitorie

Le istituzioni stanno lavorando per trovare, entro il 20 gennaio 2025, una soluzione transitoria di almeno due anni per ridurre l’impatto del costo dell’energia, in conformità con le normative sugli aiuti di Stato. L’obiettivo è convocare un tavolo conclusivo a febbraio per la sottoscrizione dell’accordo di programma, fondamentale per sbloccare gli investimenti necessari al rilancio di AST.