Dopo l’incontro tra l’assessore allo sviluppo economico del Comune di Terni, Sergio Cardinali e i sindacati dei metalmeccanici, scoppia il caso politico su AST. Nel mirino dell’amministrazione di Palazzo Spada, infatti, ci sono il Governo e la Regione. Che hanno annunciato a più ripresa l’imminenza della firma che avrebbe dovuto sbloccare la montagna di investimenti per il rilancio di viale Brin. Ma che non hanno dato seguito agli annunci, con la convocazione per la firma.

E la situazione – anche per gli allarmi dei dirgenti dello stabilimento sui costi energetici e la mancanza di informazioni alle organizzazioni dei lavoratori – è diventata incandescente. Con continui alert sui ritardi che arrivano da sindacati e associazioni di categoria.

In ballo, problema numero uno, ci sono i fondi del PNRR. Circa 300 milioni di euro vincolati a progetti, che non partendo rischiano di far svanire un’opportunità irripetibile di accedere ai finanziamenti europei. Tanto che l’assessore Cardinali ha oggi gioco facile nel prendersi il pane, dopo le critiche ricevute dal Comune per la gestione della questione ambientale. Perché nel complesso e articolato dossier che riguarda le pre-condizioni per la firma dell’Accordo di programma, il file relativo alla discarica di Valle, alla sua messa in sicurezza e alla impermeabilizzazione delle falde, è l’unico che è stato completato. Con il protocollo d’intesa che è pure costato molto dal punto di vista politico all’amministrazione Bandecchi. Con il caso delle dimissioni dell’assessora all’ambiente Mascia Aniello.

E intanto nella partita della polemica del Comune su AST entra anche il gruppo consiliare del PD. Che chiede che la vicenda e il caso politico approdino in consiglio comunale. Per aprire un dibattito serrato di fronte alla città.

Comune contro Governo e Regione sull’Accordo di programma per AST, chiesto il rispetto degli impegni

A distanza di due anni dalla prima presentazione – afferma Cardinalila firma dell’Accordo di programma  è ancora in una fase di stallo. Sembrerebbe a causa della questione degli alti costi energetici rispetto agli altri competitor europei. Dopo due anni di annunci del ministro Urso e della presidente della Regione Tesei, siamo sempre di più fermi al palo. Le accuse rivolte a più riprese al Sindaco e all’amministrazione Bandecchi di presunti ritardi sulla bonifica della discarica, si sono rivelate strumentali e pretestuose. I fatti dicono che l’unico atto ad oggi giunto a termine, è proprio è l’accordo sulla discarica. Peraltro con un grado di sicurezza ambientale e sulla salute doppio rispetto agli standard della normativa vigente,. E comunque senza precedenti per la nostra città“. 

Cardinali elenca le attività svolte nelle relazioni con l’azienda sul versante ambientale, per Prisciano e Terni Est. E su quello industriale, con l’avvio di alcuni investimenti. Ci torneremo più avanti.

Mentre risultati tangibili sono stati raggiunti dall’amministrazione comunale – sostiene l’assessore – dalla Regione e dal Governo solo chiacchiere e promesse non mantenute. A breve il Comune invierà una richiesta urgente di incontro al Ministero ed alla Regione dell’Umbria, per la convocazione del tavolo con l’azienda. Chiederemo la presenza anche dei sindacati, per riattivare il percorso dell’Accordo di programma. Basta promesse elettorali che a scrutinio effettuato non vedono alcuna attuazione“.

La preoccupazione per i fondi PNRR (300 milioni) e le questioni aggredite in questi mesi

La preoccupazione condivisa con i sindacati è che il protrarsi dei ritardi renda temporaneamente incompatibile l’erogazione delle risorse del PNRR. Si tratta di circa 300 milioni di euro che devono essere approvati dal ministero dell’Ambiente. Il rischio – secondo il Comune – è che in un quadro di profonda inerzia e debolezza, rischi di naufragare il progetto di ambientalizzazione avviato da Arvedi a Terni.

Parziali passi in avanti – dice l’assessore Cardinali – si sono avuti sulla questione delle vibrazioni. Attraverso le azioni messe in campo da Tapojarvi, sollecitate dai decisi interventi del sindaco  Bandecchi, oggi il problema è risolto in alcune vie. Come confermato direttamente dagli abitanti. Resta ancora invariata l’incidenza del problema in altre aree. Dove le operazioni di bonifica sono ancora in corso e che vedranno un primo step concludersi entro l’8 settembre di quest’anno. È previsto anche un ulteriore intervento di isolamento completo del macchinario Rod Mill, il cui progetto esecutivo sarà pronto al più tardi entro il 30 settembre. Procede anche la ricerca della migliore soluzione per gli inquinanti dei camini (nox)“. 

Confermato anche il programma da parte di Ast per la realizzazione della chiusura della rampa di trattamento delle scorie così da risolvere il problema decennale delle polveri entro settembre 2025.

Dal PD la richiesta di coinvolgere il consiglio comunale nel dibattito su AST

E sulla vicenda della polemica del Comune contro Governo e Regione su AST interviene anche il gruppo consiliare del PD. Che a seguito del summit tra Cardinali e le segreterie territoriali dei metalmeccanici e le RSU di AST, chiede di coinvolgere anche il consiglio comunale, per fare il punto sull’Accordo di programma.

“Il tema del costo energetico per la produzione siderurgica, costituisce una criticità per la conclusione dell’iter – dicono i consiglieri DEM, Filipponi Spinelli e Proietti -. Su questo occorre che ogni attore coinvolto faccia la sua parte. Condividiamo la richiesta di chiarezza da parte delle organizzazioni sindacali su questa lunga fase di stallo, che rischia di mettere in discussione il completamento delle linee guida del piano industriale presentato il 5 febbraio 2022. È giusta anche la richiesta di coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori nella discussione sull’Accordo di programma propedeutico alla realizzazione del piano industriale“.

Endorsement del PD di Terni in Comune anche per l’appello di Confartigianato sull’Accordo di programma AST. In particolare sulla necessità di tutela anche delle ditte terze interessate a cascata dalla mancata firma dell’intesa.

Valuteremo la presentazione degli atti necessari in consiglio comunale – si conclude la nota – per rendere partecipe anche la città“.