L’assunzione errata dei farmaci è una problematica sottovalutata, ma con conseguenze gravi per la salute dei pazienti. Secondo dati riportati durante la presentazione del progetto pilota “Il paziente responsabile”, promosso dall’Usl Umbria 1, cinquanta pazienti su cento non seguono correttamente le indicazioni terapeutiche prescritte. Questo non solo riduce l’efficacia dei farmaci, ma può anche annullarne del tutto i benefici o, in alcuni casi, causare danni significativi alla salute. L’obiettivo di questa iniziativa è aumentare la consapevolezza e la responsabilità dei pazienti nella gestione della propria terapia farmacologica, promuovendo una maggiore aderenza terapeutica.

Quando si parla di aderenza terapeutica, ci si riferisce alla capacità del paziente di seguire esattamente le indicazioni del medico riguardo a dose, tempi e modalità di assunzione dei farmaci. Si tratta di un aspetto fondamentale del percorso di cura, in quanto solo un uso corretto del medicinale garantisce i risultati terapeutici previsti. Se il farmaco viene assunto in modo errato – che sia una dose sbagliata, un orario non rispettato, o una terapia interrotta prematuramente – l’efficacia del trattamento può essere seriamente compromessa.

Ad esempio, la mancata aderenza è particolarmente critica nei pazienti con malattie croniche, come il diabete, l’ipertensione o l’artrite reumatoide. Nel caso del diabete, il 40% dei pazienti non segue correttamente le terapie, con il rischio di sviluppare complicazioni gravi come insufficienza renale, cecità o malattie cardiovascolari. Per le terapie antipertensive, solo il 50% dei pazienti rispetta le prescrizioni, mettendo a rischio la propria vita per complicanze come ictus o infarto. Dati simili emergono anche per altre malattie croniche, con livelli di aderenza particolarmente bassi in Italia.

Il progetto pilota della Usl Umbria 1 informa contro l’assunzione errata dei farmaci

Il progetto pilota “Il paziente responsabile”, promosso dall’Usl Umbria 1, è un’iniziativa innovativa che mira a sensibilizzare i pazienti sull’importanza di una corretta assunzione dei farmaci. Sarà attuato presso il centro di distribuzione farmaci dell’ospedale di Perugia e durerà 12 mesi a partire da ottobre. L’obiettivo è quello di formare e rendere i pazienti protagonisti attivi nel processo di cura, migliorando la loro consapevolezza e responsabilità nella gestione delle terapie.

Come spiegato da Nicola Nardella, direttore generale dell’Usl Umbria 1, “la necessità di rendere il paziente responsabile è legata al fatto che l’efficacia di un farmaco dipende non solo dal suo principio attivo, ma anche dalla corretta partecipazione del paziente nella gestione del farmaco”. Questo è particolarmente importante per i farmaci di nuova generazione, come i chemioterapici orali, che richiedono una stretta aderenza terapeutica per essere efficaci.

Assumere farmaci in modo scorretto può portare a una serie di conseguenze negative, tra cui la riduzione dell’efficacia terapeutica, infatti se i farmaci non vengono assunti correttamente, non riescono a svolgere la loro funzione terapeutica. Dosi eccessive o tempi di assunzione non corretti possono aumentare il rischio di effetti collaterali, che possono variare da sintomi lievi a conseguenze più gravi, come danni renali o epatici.Un uso scorretto dei farmaci può provocare interazioni tra diversi medicinali, compromettendo la salute del paziente.

La mancata aderenza degli antibiotici può provocare resistenze farmacologiche

Nel caso degli antibiotici e di altre terapie per malattie infettive, una mancata aderenza può favorire lo sviluppo di resistenze farmacologiche, rendendo i farmaci inefficaci e complicando il trattamento di future infezioni. Gli errori nell’assunzione dei farmaci non solo hanno un impatto sulla salute dei pazienti, ma anche sui costi del sistema sanitario. Il peggioramento delle condizioni di salute dei pazienti a causa della mancata aderenza può portare a un aumento delle visite ospedaliere, degli esami diagnostici e delle terapie più costose.

Rendere i pazienti più responsabili della loro salute non è un compito facile. Le sfide sono molteplici e spesso legate a fattori diversi, tra cui la mancanza di educazione: molti pazienti non hanno una comprensione adeguata delle loro condizioni mediche o delle terapie che devono seguire. Un altro fattore è causato dalla complessità delle terapie: alcuni pazienti, in particolare quelli che soffrono di malattie croniche, devono assumere più farmaci contemporaneamente.

Questo può rendere difficile ricordare i dosaggi corretti e i tempi di assunzione. Alcuni pazienti, infine, possono sentirsi sopraffatti dalle loro terapie, o sviluppare una resistenza psicologica all’assunzione di farmaci, soprattutto nel caso di trattamenti a lungo termine. Come evidenziato da un sondaggio americano citato durante la conferenza, l’8% dei pazienti preferirebbe perdere due anni di vita piuttosto che continuare una terapia cronica.

Negli ultimi anni, la tecnologia ha assunto un ruolo crescente nella gestione delle terapie farmacologiche, aiutando i pazienti a migliorare l’aderenza terapeutica. Esistono applicazioni mobili che ricordano ai pazienti di assumere i farmaci, sistemi automatizzati di distribuzione dei medicinali e strumenti che monitorano la corretta somministrazione delle dosi.

L’uso di dispositivi medici intelligenti potrebbe rappresentare una svolta importante nel migliorare l’aderenza terapeutica, specialmente per quei pazienti che hanno difficoltà a seguire terapie complesse.