La Coop Centro Italia ha donato all’Università per Stranieri di Perugia (anche nota come ‘Unistrapg’) 500 confezioni di assorbenti igienici compostabili che saranno disponibili in tutti i bagni femminili dell’ateneo. La cerimonia di consegna simbolica si è svolta questa mattina a Palazzo Gallenga, sede dell’ateneo nel centro storico di Perugia, con la concomitante inaugurazione del servizio di erogazione gratuita di tali presidi in tutti i bagni femminili.
All’evento erano presenti, in rappresentanza dell’Unistrapg, il rettore Valerio De Cesaris, il direttore generale Giuliano De Stefani e la presidente del CUG (Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità) Stefania Tusini. Per conto di Coop Centro Italia, invece, ha partecipato Jacopo Teodori, il responsabile dell’Area Soci e Consumatori.
Assorbenti compostabili all’Unistrapg
Quest’iniziativa, alla cui realizzazione hanno concorso il CUG e la Commissione Differenze e Inclusione dell’ateneo, si inserisce nell’asse strategico di Unistrapg sulle politiche di inclusione. Alla base del progetto, c’è il convincimento che avere prodotti mestruali gratuiti e disponibili al bisogno costituisca per le donne un diritto umano basilare – dal momento che il ciclo mestruale è una condizione e non opzione – oltreché un importante presidio di salute pubblica, grazie al quale si può abbattere la povertà mestruale e consentire alla popolazione femminile di vivere il ciclo con dignità.
L’Università per Stranieri di Perugia ha aderito, infatti, al Manifesto per la giustizia mestruale lanciato da WeWorld e ha svolto iniziative di sensibilizzazione sul tema in occasione della 10° Giornata Internazionale sull’igiene e la giustizia mestruale supportata dal Fund for Population Activities dell’ONU e da UNICEF. L’Unistrapg ha altresì aderito alla campagna promossa da Coop Centro Italia per l’abbassamento dell’IVA sugli assorbenti (Tampon tax).
Quest’ultima campagna, in modo particolare, ha catturato l’attenzione mediatica e sensibilizzato l’opinione pubblica, ponendo l’accento sul fatto che attualmente in Italia i tamponi vengono tassati come bene di lusso e non come bene essenziale. Inoltre il costo degli assorbenti igienici in molti paesi del mondo non è alla portata della popolazione femminile, con conseguenze gravi sul piano igienico e della presenza a scuola e sul lavoro.
Cambiare la narrazione sul ciclo mestruale, vale a dire riconoscerne la natura fisiologica e rivendicare il diritto ai presidi sanitari che esso implica per la salute e la parità di genere, pertanto, è alla base di suddette attività che impegnano Coop Centro Italia e Università per Stranieri di Perugia in numerose battaglie comuni.
La Tampon Tax in Italia
Attualmente l’Italia ha l’Iva sui prodotti mestruali al 10%: il regime fiscale in sè è in vigore sin dai primissimi anni ’70, nonostante l’aliquota sul prodotto sia cambiata nel corso del tempo. Questa tassazione riguarda circa 13 milioni di donne. Passata dal 22% al 10% con il governo Draghi e poi al 5% con la legge di Bilancio 2023 che introduceva la riduzione dell’Iva sugli assorbenti e sui prodotti per l’igiene intima compostabili, con la legge di bilancio 2024 il governo Meloni ha rialzato l’Iva al 10%.
Per contrastare questo passo indietro, molte sono state le proteste da parte dei movimenti femministi e di associazioni come Non una di meno, Period Think tank e Onde Rosa e molte altre che dal 1973 contestano questo regime fiscale. Onde Rosa e Coop Italia, nella fattispecie – che insieme avevano lanciato nel 2018 una petizione per chiedere l’abbassamento della tampon tax che aveva raccolto 680 mila firme – hanno rilanciato nel 2024 la loro petizione che è arrivata a 750 mila firme e punta al milione. Coop Italia ha, tra l’altro, deciso di mantenere un prezzo ivato al 5% nei suoi punti vendita fino a fine maggio 2024 per un costo stimato dalla presidente di Coop Italia Maura Latini a circa 1 milione di euro.