Il Comune di Terni stanzia ulteriori risorse per rispondere alle domande inserite nella graduatoria dei caregiver familiari. Si tratta di ulteriori 300 mila euro, che verranno utilizzati per coprire altre 100 domande.
La delibera che consente l’operazione è stata approvata in giunta comunale lo scorso 3 ottobre su proposta della direzione welfare. In pratica, è stata approvata una variazione del Piano esecutivo di gestione (PEG) del Comune per il triennio 2024-2026, limitatamente all’esercizio 2024. I fondi necessari a finanziare la misura sono stati reperiti aggiustando l’utilizzo del fondo PRINA, il Piano regionale integrato per la non autosufficienza. Il Comune ha ottenuto anche l’autorizzazione della Regione Umbria. Che ha dato il via libera all’obiettivo di utilizzare la somma necessaria per tutte quelle azioni che supportano la domiciliarità della persona non autosufficiente.
“È con grande soddisfazione – afferma l’assessore al welfare del Comune di Terni, Viaviana Altamura – che posso comunicare di essere riuscita ad ottenere che ulteriori 300 mila euro. Qeusta somma, coerentemente con le linee programmatiche del Piano regionale Integrato per la non autosufficienza annualità 2023, verranno utilizzate per ampliare la graduatoria dei caregiver familiari. E soddisfare ulteriori 100 domande che dal febbraio 2023 erano in attesa“.
Assistenza familiare, sbloccati i fondi del Piano regionale per non autosufficienza relativi al 2023
Con questa operazione, l’assessorato al welfare del Comune, si è mosso in coerenza con le linee programmatiche del PRINA per attivare progettualità specifiche a favore della disabilità. In particolare, sono finanziate quelle misre volte a sostenere la permanenza della persona non autosufficiente nella propria abitazione. I caregiver, le persone che si occupano dell’assistenza, si vedranno garantire un sostegno economico per prestazioni ed interventi graduati e modulati nella loro erogazione in base della valutazione di gravità della condizione della persona non autosufficiente. L’obiettivo, dunque, è evitare il ricovero in strutture residenziali.
“Ogni giorno, lavoro per migliorare i servizi – prosegue Altamura -. E far sì che chi ha bisogno possa contare su una rete di protezione efficiente e vicina alle reali esigenze del territorio. Questo intervento è un passo importante, ma il percorso continua: il mio impegno per le famiglie e i caregiver familiari ternani non si ferma qui. Solo con l’ascolto dei cittadini possiamo costruire una città in cui davvero nessuno venga lasciato indietro.”
Graduatoria PRINA: il Comune di Terni effettua attività di sportello per chi vuole accedere ai finanziamenti. Per ulteriori informazioni si può contattare [email protected], anche telefonicamente al 366.6210016.
I fondi verranno utilizzati, in accordo con la Regione, per lo scorrimento delle domande ammesse alla graduatoria dei caregiver familiari.
Ai richiedenti possono essere erogati fino a 3 mila euro ciascuno. L’80% della somma verrà assegnata alla stipula del patto di assistenza. La restante parte al termine, dopo un anno.
Fino ad ora è stata data risposta a 140 domande, per un impegno di spesa di 420 mila euro.
Ecco cos’è il PRINA, il Piano regionale integrato per la non autosufficienza
Il PRINA è uno strumento di programmazione regionale, che integra in maniera flessibile gli interventi domiciliari e di sostegno alla cura familiare. E, laddove sia possibile, sviluppare un’assistenza personalizzata per lo svolgimento delle attività quotidiane.
Si tratta di un piano indirizzato verso i bisogni della popolazione non autosufficiente. Anziani con medio e alto bisogno assistenziale. E disabili gravi o gravissimi. Parte delle risorse del PRINA, sulla base della prevalenza della tipologia dell’intervento, socio-assistenziale o sanitaria, afferiscono al comparto amministrativo della Sanità (Aziende USL) o dell’Assistenza sociale dei Comuni dell’Ambito territoriale sociale. Il Piano è strutturato allo scopo di convogliare risorse supplementari da PNRR, Piano sociale, Piano famiglia e altre attività che il Ministero del Welfare avvia verso le politiche sociali.
Il Piano individua annualmente dei fondi da destinare alla copertura finanziaria di interventi finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura, effettuata su base volontaria, non professionale, da parte del caregiver familiare. Si tratta di una risorsa che si prende cura della persona che assiste, la supporta nella vita di relazione, concorre al suo benessere psico-fisico, l’aiuta nella mobilità e nel disbrigo delle pratiche amministrative, integrandosi con gli operatori che forniscono attività di assistenza e di cura, allo scopo di favorirne il mantenimento al proprio domicilio.
Le attività di cura e assistenza, svolte dal caregiver familiare, vengono definite nel “Patto per la cura”, il quale costituisce parte integrante del progetto personalizzato. L’intervento consiste nell’erogazione di un contributo economico al quale si potrà accedere a seguito di presentazione di domanda da parte di coloro che svolgono funzioni di caregiver familiare, in risposta ad avviso pubblico.