Una giornata importante, tanto attesa, quella che si è vissuta ad Assisi per la solenne apertura dell’ottavo centenario della composizione del Cantico delle Creature di San Francesco. La cerimonia, svoltasi tra il Santuario San Damiano e il Santuario della Spogliazione, si è poi conclusa sulla tomba del Santo nella Basilica di San Francesco.
All’evento – riporta la diocesi – hanno partecipato, oltre a tantissimi fedeli e pellegrini, tutti i rappresentanti della Conferenza della Famiglia francescana e monsignor Domenico Sorrentino, vescovo delle diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno. Fra Mauro Botti, guardiano del Santuario di San Damiano, ha accolto tutti loro oltre ai rappresentanti dell’amministrazione comunale che ha sostenuto l’iniziativa.
Assisi, la solenne cerimonia per gli 800 anni del Cantico
La cerimonia ha sottolineato ancora di più il legame che c’è tra Assisi e la figura di San Francesco. “Il messaggio di Francesco ha superato i confini della Famiglia francescana – ha dichiarato fra Massimo Fusarelli, ministro generale dell’Ordine dei frati minori – e dopo 800 anni continua a ispirare molti uomini e donne di buona volontà, sia che lo leggano come poesia, come lode cristiana o come preghiera ecumenica o interreligiosa”. Il ‘Cantico delle Creature’ continua, di fatti, a ispirare la gente di buona volontà sia dentro che fuori dal contesto religioso.
Fra Francesco Piloni, ministro provinciale di Umbria e Sardegna, ha dato l’avvio ufficiale al centenario, nella sala del Cantico, parlando di una fede fortissima per San Francesco pur con una vita complicata: “Nonostante la cecità che segnava gli ultimi anni della sua vita il Cantico ha lo sguardo di fede profonda di chi riconosce la bellezza del creato come riflesso della perfezione divina”.
L’esecuzione del Cantico e la seconda parte della celebrazione
Il momento più sentito dell’evento è stata la proclamazione del ‘Cantico delle Creature’, seguita da commenti e riflessioni da parte dei ministri generali presenti.
Fra Massimo Fusarelli, ha invitato a riflettere sulla prima creatura “su cui Francesco posa lo sguardo”: il sole che “è bellu e radiante cum grande splendore: de Te, Altissimo, porta significazione”. Fra Simone Calvarese, invece, ministro provinciale dei Frati minori cappuccini del centro Italia ha presieduto la seconda parte della celebrazione. Per il ministro il ‘Cantico’ ha la potenza di toccare momenti essenziali dell’esistenza umana: il perdono e la morte.
Suor Frances Marie Duncan, presidente della Conferenza francescana internazionale dei fratelli e delle sorelle del Terzo ordine regolare, invece, ha fornito una riflessione sulla Madre Terra: “Lo sguardo alla terra ci richiama ai problemi della distribuzione equa di quel cibo che la terra produce”.
Fra Amando Trujillo Cano, ministro generale del Terz’ordine regolare, si è concentrato sul perdono: “Se c’è una lode per il perdono, vuol dire che ci sono colpe da perdonare, come pure infermità e tribolazioni. Troviamo quella unione tra l’ambiente e l’uomo che Papa Francesco ci ha insegnato a chiamare ‘ecologia integrale'”.
Il Cantico delle creature e i giorni nostri
Il vicario dei Frati minori cappuccini, fra Silvio do Socorro de Almeida Pereira, ha parlato della morte: “Perfino per la morte Francesco può dire ‘Laudato si’ mi’ Signore’. Che cosa spiega questa attitudine di Francesco, che riesce a lodare sempre? Il suo segreto è la fede in un Dio che è ‘il bene, ogni bene, il sommo bene, che solo è buono'”.
All’interno della Chiesa Inferiore della Basilica è stata esposta la copia più antica del ‘Cantico delle Creature’, custodita gelosamente nella Biblioteca del Sacro Convento. La celebrazione dell’ottavo centenario del ‘Cantico delle Creature’ non ha avuto solo un impronta commemorativa ma deve rappresentare una rinnovata chiamata per ogni individuo, come ha ribadito anche il vescovo Sorrentino: “Il mio desiderio – ha detto – è che, per tutta la comunità ecclesiale e di rimbalzo per quella universale, questo inno, anche da questo Santuario, possa diventare il Cantico della pace nel mondo e tutti lo possano accogliere e cantare ogni giorno”.