I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Assisi hanno denunciato tre soggetti per sospetta ricettazione e porto abusivo di armi. I militari durante un pattugliamento a Santa Maria degli Angeli hanno fermato un veicolo che ha catturato la loro attenzione a causa del comportamento sospetto del guidatore.
Assisi, due tunisini e un italiano denunciati per porto abusivo di armi: la dinamica della vicenda
Sarebbe potuta essere una storia perfetta per una sceneggiatura di una serie tv, purtroppo, quello che è successo ad Assisi, non è frutto di immaginazione. Un auto, alla vista della pattuglia dei Carabinieri, non si è fermata al posto di blocco dando vita ad un inseguimento degno di un poliziesco. Il pedinamento è durato poco, una volta fermato il veicolo, uno dei tre soggetti all’interno dell’auto ha tentato invano la fuga a piedi. A bordo dell’auto viaggiavano due tunisini di 20 e 23 anni e un italiano di 31 anni. Dopo ulteriori controlli è emerso che l’auto era stata rubata poco tempo prima a una giovane di Corciano, in provincia di Perugia.
Una volta fermati è partita la perquisizione del veicolo da parte delle forze dell’ordine. I militari hanno trovato la borsa della vittima con all’interno chiavi, portafoglio e carte di credito. Successivi controlli hanno permesso di scoprire coltelli a serramanico nascosti nei giubbotti di due dei tre uomini. Questi ritrovamenti hanno peggiorato la loro situazione legale, portando alla loro denuncia per ricettazione e porto abusivo di armi.
I tre individui sono stati deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Perugia, mentre gli oggetti recuperati, compreso il veicolo, sono stati restituiti alla legittima proprietaria. Questo episodio mette in luce l’importanza della vigilanza delle forze dell’ordine nel contrastare attività criminali e nel mantenere la sicurezza pubblica. La comunità di Assisi si augura che questo episodio di porto abusivo di armi, rimanga isolato e che in futuro non ne accadano nuovi. I Carabinieri, grazie alla loro prontezza e alla loro azione tempestiva, hanno contribuito a garantire la sicurezza della comunità locale.
Detenzione abusiva di armi: spiegazione dell’art. 697 Codice Penale
Chiunque detiene armi o caricatori soggetti a denuncia ai sensi dell’articolo 38 del testo unico di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificazioni, o munizioni senza averne fatto denuncia all’Autorità, quando la denuncia è richiesta, è punito con l’arresto da tre a dodici mesi o con l’ammenda fino a euro 371.
Chiunque, avendo notizia che in un luogo da lui abitato si trovano armi o munizioni, omette di farne denuncia alle autorità, è punito con l’arresto fino a due mesi o con l’ammenda fino a euro 258.
La norma in esame è posta a tutela della sicurezza pubblica e dell’interesse dello Stato a controllare la diffusione di armi. Viene punita sia la la detenzione abusiva di armi, sia l’omessa denuncia da parte di chi, conscio che nella propria abitazione si trovino armi, non ne dà avviso alle autorità.
I reati di detenzione e porto abusivo di armi non implicano necessariamente un rapporto di fatto con le armi. E’ sufficiente che l’arma appartenga o, comunque, sia nella normale disponibilità del soggetto. Il concetto giuridico di detenzione, che si identifica in una generica disponibilità della cosa, prescinde inoltre da qualsiasi considerazione temporale e dalla possibilità di utilizzo immediato.
La finalità in vista della quale è imposto l’obbligo di denuncia della detenzione di armi e di munizioni, è quella di porre l’autorità di pubblica sicurezza in grado non solo di conoscere quali e quante armi e munizioni si trovino nel territorio di propria competenza, ma anche di sapere chi ne abbia la disponibilità, in modo tale da rendere possibili i più opportuni controlli ovvero l’ordine di immediata consegna, in vista del pericolo che tali armi siano utilizzate per fini illeciti.