C’è la probabilità di una intossicazione alimentare dietro un matrimonio, finito male, nell’assisano. Due giovani sposi di Assisi, infatti, stavano celebrando il loro matrimonio con amici e familiari, ma la gioia si è trasformata in preoccupazione quando alcuni invitati hanno iniziato a sentirsi male durante il ricevimento.
Matrimonio con intossicazione alimentare: cosa sappiamo
Durante il ricevimento, dieci persone sono state trasportate d’urgenza in ospedale con sintomi riconducibili a un’intossicazione alimentare. Tre di loro hanno manifestato malesseri gravi, tra cui nausea, vomito, diarrea, crampi addominali e febbre, segni tipici di una gastroenterite o di un’intossicazione alimentare. La notizia è stata resa nota dal TGR: sui problemi riscontrati tra gli ospiti del ricevimento non ci sarebbero dubbi, rimane da accertare che si tratti di una vera e propria intossicazione alimentare. Oppure, se i sintomi siano stati causati da altri agenti.
I sintomi riscontrati
La notte di festeggiamenti si è svolta sabato 29 giugno, ma la mattina successiva ha portato con sé una brutta sorpresa. Molti ospiti si sono svegliati con forti dolori addominali e, in totale, dieci persone sono finite in pronto soccorso. Fortunatamente, entro 48 ore tutti i casi si sono risolti, ma tre persone hanno accusato malesseri più seri e sono state ricoverate.
Dal punto di vista clinico, non sono state segnalate complicanze gravi, ma i sintomi lasciano pensare a un virus intestinale dovuto a una presunta intossicazione alimentare. Le autorità stanno ora indagando sul servizio di catering che ha curato l’intero banchetto per identificare la causa dell’incidente. Si attendono, in questo senso, aggiornamenti.
Cosa si intende per intossicazione alimentare
L’intossicazione alimentare è una condizione causata dall’ingestione di cibo contaminato da batteri, virus, parassiti o tossine. I sintomi tipici includono nausea, vomito, diarrea, crampi addominali e febbre. Questi sintomi possono manifestarsi da poche ore a diversi giorni dopo aver consumato il cibo contaminato.
Le cause comuni di intossicazione alimentare includono la contaminazione del cibo durante la preparazione, la conservazione o la cottura. Batteri come Salmonella e Listeria, virus come il norovirus e parassiti come Giardia sono spesso responsabili di queste infezioni. Anche le tossine prodotte da alcuni funghi e alghe possono causare intossicazioni alimentari.
Cosa fare in caso di intossicazione alimentare
Se si sospetta un’intossicazione alimentare, è importante agire prontamente. Due parole d’ordine, in questo caso, sono riposo ed idratazione. Il riposo è essenziale per permettere al corpo di recuperare. È fondamentale mantenere un’adeguata idratazione bevendo molti liquidi come acqua, brodi e soluzioni elettrolitiche per prevenire la disidratazione causata da vomito e diarrea.
In caso di sintomi gravi come febbre alta, sangue nelle feci, vomito persistente o segni di disidratazione (come sete intensa, bocca secca e minzione ridotta), è necessario consultare immediatamente un medico. Nei casi più gravi, potrebbe essere necessario un ricovero ospedaliero.
Per prevenire l’intossicazione alimentare, è importante seguire pratiche igieniche rigorose durante la preparazione del cibo. Questo include lavarsi le mani frequentemente, cuocere i cibi a temperature adeguate, evitare la contaminazione incrociata e conservare gli alimenti in modo appropriato.
Il precedente che non c’è
Questa storia ne ricorda un’altra umbra che, però, non c’è mai stata. Stiamo parlando della famosa cena di pesce crudo a Gubbio che sarebbe finita (secondo fatti avvenuti nel 2022) in una maxi intossicazione alimentare da risvolti apocalittici e catastrofici. Infatti, si diceva che molti commensali, dopo aver mangiato pesce crudo, avessero subito gravi sintomi gastrointestinali.
La storia ha avuto enorme eco grazie ad alcuni messaggi vocali – menzogneri – che sono circolati tra i social in un misto di incredulità e curiosità per gli utenti del web. È stato successivamente chiarito che la notizia era infondata. Nel dibattito era intervenuto, addiruttura, il Comune di Gubbio per salvaguardare la visibilità della città e dell’attività coinvolta.