La facciata della Basilica superiore di San Francesco in Assisi si illuminerà di blu questa sera, martedì 2 aprile, in occasione della Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo.
Anche quest’anno, infatti, la città di San Francesco ha scelto di aderire alla campagna mondiale di sensibilizzazione “Light it up blue 2024” promossa da Angsa Umbria, l’Associazione nazionale genitori soggetti autistici per la promozione e l’educazione della cittadinanza alla consapevolezza e alla conoscenza dell’autismo.
Assisi in blu per l’autismo, fra Giulio Cesareo: “Cresciamo come collettività intorno al valore delle persone”
Fra Giulio Cesareo, direttore dell’Ufficio comunicazione del Sacro Convento di San Francesco in Assisi, ha espresso la sua gioia per la partecipazione dei frati francescani all’iniziativa “Light it up blue 2024” laddove il colore blu è stato scelto, convenzionalmente, come ambasciatore della Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo in quanto promuoverebbe calma, serenità e sicurezza.
“Crescere come collettività intorno al valore e alla valorizzazione delle persone, che sono sempre un valore e una ricchezza – ha commentato Fra Cesareo -, è un cammino decisivo che è fatto sempre e solo di piccoli passi, come questo. Nel nome e con la forza che viene da san Francesco sogniamo e, allo stesso tempo, cerchiamo di offrire il nostro piccolo contributo, per una società che sia davvero casa per tutti“.
Il direttore dell’Ufficio comunicazione del Sacro Convento di San Francesco in Assisi ha, quindi, sottolineato l’importanza, al fine di promuovere lo sviluppo della comunità cittadina, di mettere al centro dell’attenzione, in ogni contesto, ciascun individuo, che, pure con le proprie diversità e specificità, deve essere considerato come “un valore e una ricchezza”.
Trattandosi di un percorso di sviluppo sociale che procede a piccoli passi, fra Cesareo ha reputato l’adesione a quest’iniziativa “un passo in questa direzione”, vale a dire un gesto simbolico che, pur nella sua semplicità, contribuisce ad accendere un faro sulla necessità di accettazione e inclusione delle persone affette da spettro autistico nella nostra società.
Anche ad Assisi si celebra la giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo
La Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, che si celebra ogni anno il 2 aprile, è stata costituita nel 2007 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di garantire alle persone autistiche una vita piena e soddisfacente, promuovendone l’inclusione e la comprensione.
Il dibattito pubblico che la ricorrenza cerca di stimolare, infatti, non soltanto ruota attorno al tema del rispetto dei diritti delle persone affette da spettro autistico, ma soprattutto mira a incentivare la ricerca e la diagnosi della malattia, allo scopo di prevenire e contrastare la discriminazione e l’isolamento di cui sono ancora oggi vittime le persone autistiche e le loro famiglie.
Sotto questo punto di vista, il Belpaese ha ancora molta strada da fare. Secondo i dati Censis, l’Italia è tra gli Stati membri dell’Unione Europea che dedica meno risorse alla protezione sociale delle persone con disabilità e dove si riscontra una carenza di preparazione, che coinvolge sia il mondo scolastico che il terzo settore, nella presa in carico delle particolari necessità delle persone autistiche; carenza che si traduce in una mancanza di pari opportunità educative e lavorative.
Persone affette da spettro autistico, i numeri in Italia
Il report di Angsa, l’Associazione nazionale genitori soggetti autistici, riferisce che in Italia, per una popolazione residente di oltre 60 milioni di abitanti, almeno 600mila sono le persone – e, quindi, le famiglie – interessate direttamente dall’autismo. Sulla base degli stessi valori, rispetto a 435mila nuovi nati in Italia nel 2020, i bambini che potrebbero trovarsi nello spettro autistico ogni anno sarebbero oltre i 4mila.
Senza dimenticare il fatto che i dati delle Regioni italiane sono spesso scarsi e disomogenei, e oggi contano soltanto 3 o 4 bambini autistici su 1000, ma le persone con autismo equivalgono a molte di più, perché non vengono condotte le giuste diagnosi, sopratutto per i casi con minore necessità di supporto.