Un finanziamento da un milione e mezzo di euro è stato destinato alla salvaguardia del campanile della Basilica di Santa Maria degli Angeli di Assisi, con l’obiettivo di renderla più resistente ai terremoti. Questa notizia è stata comunicata dalla Struttura commissariale diretta da Guido Castelli.
L’intervento, finanziato tramite l’Ordinanza 105, mira a potenziare la capacità del campanile di resistere ai sismi, preservando così un monumento storico e culturale di notevole valore per l’intero Paese. Il commissario Castelli ha aggiunto che questo intervento contribuirà anche a garantire maggiore sicurezza ai fedeli e ai numerosi visitatori che ogni anno arrivano ad Assisi.
Il finanziamento del campanile della Basilica di Assisi guarda al 2026
Il ministro provinciale dei Frati Minori dell’Umbria, fra Francesco Piloni, ha espresso la sua gratitudine al commissario e alla Regione Umbria per il loro impegno nel garantire interventi di miglioramento sismico sull’intera Basilica di Santa Maria degli Angeli. Il campanile, insieme alla suggestiva cupola progettata da Vignola, rappresenta inconfondibilmente il sito della Porziuncola ad Assisi, dove i primi compagni si unirono al giovane Francesco per dare inizio all’ordine dei frati minori, partendo poi con lui per diffondere il Vangelo nella povertà.
Nel suo primo anno di mandato, il commissario ha aumentato le risorse destinate a una serie di interventi volti a migliorare gli edifici religiosi in vista delle celebrazioni del 2026, che commemorano gli ottocento anni dalla morte di San Francesco.
Nel 2025, in occasione del Giubileo, verrà ricordato l’ottocentesimo anniversario della composizione del Cantico delle creature. Infine, nel 2026, le celebrazioni raggiungeranno il culmine con l’ottavo centenario della morte di San Francesco presso la Porziuncola di Assisi. In una nota infatti è stato riportato: “L’Anno Santo 2025 e l’VIII centenario della morte di San Francesco alla Porziuncola nel 2026 saranno la felice occasione per restituire al mondo intero un patrimonio inestimabile di spiritualità, storia, cultura e arte”
Non solo fondi destinati alla Basilica, ma anche per riparare le mura
Le riparazioni della città di Assisi, devastata dal sisma del 1997, non si fermano solo al campanile. Lo scorso febbraio sono invece partiti i primi fondi per il restauro delle mura del convento, con un trasferimento che ammontava a circa 300mila euro. La città si prepara non solo alle celebrazioni del 2026, ma anche all’imminente Giubileo del 2025. L’anno prossimo sarà, tra l’altro, l’anniversario del Cantico delle Creature, il celebre componimento di San Francesco che celebra l’amore per tutti gli esseri viventi e per la terra. I festeggiamenti proseguiranno anche per ricordare il primo presepe a Greccio, anche per lui 800 anni di storia.
Anche in occasione dello sblocco dei fondi per riparare le mura, il commissario straordinario Castelli aveva detto parole entusiaste: “Questo primo trasferimento di risorse ci consente di intervenire efficacemente per la conservazione delle mura del complesso monumentale della basilica di San Francesco in Assisi. Preserviamo così la bellezza e l’integrità di uno dei simboli più significativi della cristianità, verso gli appuntamenti dell’ottavo centenario della morte di San Francesco, celebrazioni destinate a consolidare un tesoro universale di spiritualità, arte e cultura. Un’occasione ulteriore per ridare vita e speranza alla rinascita di territori e comunità che sanno guardare oltre le ferite del sisma. È un modo per riaffermare l’impegno concreto dell’Italia nella protezione del suo inestimabile patrimonio“.
Per Santa Maria degli Angeli oltre 10 milioni di euro in totale
Lo scorso anno, nel 2023, sono cominciati i lavori per il maxi cantiere della durata di 14 mesi che ricostituirà diverse parti della Basilica di Santa Maria degli Angeli ad Assisi: oltre al campanile anche l’abside, il transetto destro e le cappelle laterali sono interessate dall’opera di restauro.
Nonostante questi intensi lavori la Basilica non rimarrà mai chiusa ai fedeli, che potranno comunque entrare per pregare e seguire le funzioni religiose.