24 Oct, 2025 - 17:34

Assisi, donna aggredita dal compagno: 32enne arrestato per maltrattamenti

Assisi, donna aggredita dal compagno: 32enne arrestato per maltrattamenti

Un nuovo episodio di violenza domestica scuote la comunità di Assisi. Un uomo di 32 anni è stato arrestato dagli agenti della Polizia di Stato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, dopo aver aggredito brutalmente la propria compagna all’interno della loro abitazione. La vicenda, emersa nelle ultime ore, rappresenta l’ennesimo caso di violenza di genere che accende i riflettori sulla necessità di denunciare tempestivamente e di garantire protezione alle vittime.

Aggressione shock ad Assisi: 32enne arrestato per violenza sulla compagna

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, tutto è iniziato con una segnalazione giunta al Numero Unico di Emergenza 112, che riportava una violenta lite in corso tra le mura domestiche. Le volanti del Commissariato di Assisi si sono precipitate sul posto, trovandosi davanti a una scena drammatica: la donna, visibilmente scossa e con il volto tumefatto, presentava lesioni compatibili con una violenta aggressione. Subito soccorsa dal personale sanitario del 118, è stata trasportata al pronto soccorso dove i medici hanno riscontrato ferite giudicate guaribili in dodici giorni.

Dalle prime testimonianze raccolte, la lite sarebbe scoppiata per motivi di gelosia, culminando in un’aggressione fisica particolarmente cruenta. L’uomo, secondo quanto riferito dalla vittima, l’avrebbe afferrata per trascinarla a letto, colpendola più volte al volto e provocandole la caduta di un dente, oltre a tentare di tapparle la bocca per impedirle di chiedere aiuto. Solo con grande forza e determinazione la donna è riuscita a divincolarsi, trovando un momento per contattare la Polizia e mettere fine a un incubo che, come emerso dalle indagini, durava da tempo.

Infatti, gli agenti hanno accertato che non si trattava di un episodio isolato. Già in passato la donna aveva subito comportamenti violenti e vessatori dal compagno, ma aveva scelto di ritrattare le denunce per paura o per speranza in un cambiamento mai arrivato. Nel 2023, a seguito di una segnalazione, era stato emesso un divieto di avvicinamento nei confronti dell’uomo, poi successivamente revocato. Il Questore di Perugia aveva anche emanato un ammonimento ufficiale, con l’obiettivo di dissuaderlo da ogni forma di condotta minacciosa. La spirale di violenza è tornata a ripetersi, fino alla nuova e brutale aggressione che ha portato all’intervento immediato della Polizia.

Dopo l’arresto, il trentaduenne è stato condotto in Commissariato e posto a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il GIP ha convalidato l’arresto in flagranza, disponendo la misura cautelare degli arresti domiciliari, al fine di evitare ulteriori contatti con la vittima e prevenire il rischio di reiterazione del reato. Le autorità giudiziarie hanno confermato che la situazione continuerà a essere monitorata con la massima attenzione, per garantire la sicurezza della donna e prevenire nuovi episodi di violenza.

Cosa fare se si è vittime di violenza domestica

Affrontare una situazione di violenza domestica è difficile, ma chiedere aiuto è il primo passo per salvarsi. Chi subisce maltrattamenti, minacce o aggressioni, deve sapere che non è sola e che esistono strumenti concreti di protezione. In caso di emergenza, è fondamentale chiamare immediatamente il Numero Unico 112 o il 1522, il numero gratuito e attivo 24 ore su 24 del Dipartimento per le Pari Opportunità, che garantisce ascolto, supporto psicologico e orientamento ai centri antiviolenza più vicini. In ogni provincia italiana sono attivi centri antiviolenza e case rifugio, dove le donne possono ricevere protezione, assistenza legale e sostegno psicologico in totale riservatezza. 

È importante conservare ogni prova di aggressione o minaccia, come referti medici, messaggi, fotografie o registrazioni, e presentarsi il prima possibile presso una stazione di Polizia o dei Carabinieri per formalizzare la denuncia. Anche un’amica, un familiare o un vicino possono segnalare una situazione sospetta.

Infine, rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto di famiglia o penale consente di avviare rapidamente le procedure per ottenere misure cautelari, come l’allontanamento del partner violento o il divieto di avvicinamento.

Denunciare significa rompere il silenzio e dare inizio a un percorso di libertà e rinascita. Nessuna violenza deve essere mai giustificata o tollerata: la legge e la rete di protezione ci sono, e la vita può ricominciare, più forte di prima.

AUTORE
foto autore
Lorenzo Farneti
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE