Ad Assisi oggi, dalle 15:00, va in scena la Marcia della Pace, un evento carico di significato, che si pone come un atto di resistenza contro le guerre e le violenze che continuano a tormentare il mondo. Organizzata dalla Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace, questa manifestazione ha come scopo principale risvegliare le coscienze e richiamare all’azione contro la crescente minaccia bellica globale, il riarmo incontrollato e le ingiustizie sociali che affliggono il pianeta.

La Marcia della Pace si colloca in un contesto internazionale drammatico, segnato da conflitti in Ucraina, Gaza e numerose altre regioni del mondo, dove le persone sono vittime di atrocità quotidiane. In questo scenario, la manifestazione si propone come un importante momento di riflessione e di sensibilizzazione, una risposta alla “follia bellicista” che, come hanno sottolineato i promotori, sta trascinando il mondo verso una pericolosa spirale di violenza.

Il programma della Marcia della Pace di Assisi

Oggi, alle 15:00, prenderà il via la Marcia della Pace da Santa Maria degli Angeli, e si concluderà alle 17:00 in Piazza del Comune di Assisi. L’evento rappresenta il culmine di un lungo processo di preparazione e coinvolgimento che ha visto la partecipazione di oltre cento enti locali e più di duecento associazioni provenienti da tutta Italia.

Il comunicato ufficiale della Fondazione PerugiAssisi esprime chiaramente il senso di urgenza che permea questa edizione della marcia: “Contro la follia bellicista e la corsa al riarmo, contro tutte le stragi impunite, il cambiamento climatico, l’informazione a senso unico e la censura, ricostruiamo insieme una coscienza, una cultura e una politica di pace”. Un appello forte, che non si limita a condannare le guerre in corso, ma invita a una profonda riflessione su tutti quei fenomeni che alimentano le disuguaglianze, la violenza e la distruzione dell’ambiente.

I promotori dell’evento

La Marcia della Pace di quest’anno, organizzata in concomitanza con la vigilia del “Summit per il Futuro“, assume un significato ancora più rilevante. Alla manifestazione hanno aderito anche Articolo 21, con la partecipazione dei rappresentanti dei presidi territoriali e del direttivo. Per la prima volta dopo molti anni, sono stati invitati a partecipare anche i leader nazionali delle forze politiche e i neoeletti parlamentari europei, un segnale dell’importanza che la marcia sta assumendo nel dibattito pubblico italiano.

Lo slogan scelto per la manifestazione, “Prima di tutto la Pace“, rappresenta una chiara presa di posizione contro la violenza, ma anche un invito a mettere al centro delle politiche nazionali e internazionali il rispetto per la vita umana e la protezione del pianeta. I promotori dell’evento sono la Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace, il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, la Rete Nazionale delle Scuole per la Pace, il Centro Diritti Umani “Antonio Papisca” e la Cattedra Unesco “Diritti Umani, Democrazia e Pace” dell’Università di Padova, con l’adesione di numerosi enti locali e associazioni.

Assisi, Marcia della Pace, Flavio Lotti: “Questa manifestazione era necessaria”

Il presidente della Fondazione PerugiAssisi, Flavio Lotti, ha aperto l’incontro nazionale delle costruttrici e dei costruttori di pace con parole forti e appassionate. “Questa manifestazione era necessaria perché sentiamo il dovere di rompere il silenzio e l’inazione che circondano le stragi quotidiane”, ha affermato Lotti, sottolineando l’importanza di far sentire la propria voce in un contesto internazionale che sembra sempre più dominato dalla violenza e dall’indifferenza.

Lotti ha denunciato le gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale che avvengono ogni giorno in molte parti del mondo, e ha parlato della necessità di fermare le stragi in corso, come la carneficina di Gaza e l’escalation del conflitto in Ucraina. “Non possiamo permettere che le forze che spingono verso la guerra ci trascinino in questo spaventoso vortice”, ha aggiunto.

Il presidente della Fondazione ha anche evidenziato l’importanza di costruire un movimento di cittadini e istituzioni che si opponga realmente alla guerra e alla corsa agli armamenti, distinguendosi dal “bla, bla, bla della pace” privo di contenuti concreti. Secondo Lotti, la Marcia della Pace di oggi rappresenta un passo fondamentale in questo percorso, un’occasione per riaffermare l’impegno di tutti coloro che credono in un futuro basato sulla cooperazione, la solidarietà e la pace.