Le celebrazioni per l’80° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo si sono aperte ad Assisi, nella mattinata del 25 aprile 2025, con un momento di profonda commozione e raccoglimento: un minuto di silenzio in memoria di Papa Francesco, recentemente scomparso, ha dato il via alle iniziative organizzate dal Comune per onorare una delle ricorrenze più significative della storia repubblicana.
Una giornata carica di valore simbolico, che ha visto la partecipazione attiva di autorità civili e militari, rappresentanti dell’Amministrazione comunale, delle Forze dell’ordine, dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) e di associazioni di combattenti e reduci di guerra. Le celebrazioni si sono svolte tra Santa Maria degli Angeli e il centro storico, toccando luoghi emblematici della memoria collettiva cittadina.
Uno dei momenti più significativi della giornata si è tenuto in piazza Garibaldi, dove è stato deposto un mazzo di fiori in onore di Giovanni Becchetti, giovane angelano brutalmente ucciso dai fascisti nel 1921, vittima di un clima d’intolleranza e violenza politica che avrebbe segnato tragicamente il corso della storia italiana. Un gesto carico di significato, volto a restituire dignità e memoria a chi, anche prima della Resistenza, ha pagato con la vita il prezzo delle proprie idee.
Successivamente, le autorità si sono spostate in piazza Martin Luther King e in piazzale Trieste, dove sono state deposte corone d’alloro in ricordo dei caduti di tutte le guerre. Luoghi e simboli che richiamano il dovere della memoria, ma anche l’impegno collettivo per la pace, la libertà e la democrazia.
In linea con il significato più profondo del 25 aprile, l’ANPI di Assisi ha offerto una lettura commemorativa incentrata sui valori fondanti della Liberazione e della Resistenza. Un’occasione per richiamare l’attenzione sull’attualità di quei principi che hanno guidato il Paese verso la riconquista della libertà: la solidarietà, la giustizia, la dignità umana.
Nel corso delle celebrazioni, l’Amministrazione comunale ha colto l’occasione per lanciare un accorato appello alla diplomazia internazionale: “È necessario che i potenti del mondo tornino a parlarsi per costruire la pace in Ucraina e in Medio Oriente”, è stato dichiarato con forza, in riferimento ai drammatici scenari di guerra ancora in corso.
Al tempo stesso, le autorità locali hanno voluto ribadire l’importanza di ricordare il sacrificio di quanti hanno combattuto e dato la vita per costruire un Paese libero e democratico. Un monito rivolto soprattutto alle nuove generazioni, affinché i valori della Resistenza non vengano relegati al passato, ma coltivati ogni giorno.
A conclusione delle iniziative, nella prestigiosa Sala della Conciliazione del Palazzo comunale, si è svolto un importante appuntamento culturale dedicato al tema della memoria storica: la presentazione del libro “Enzo Biagi. La mia Resistenza. I 14 mesi”, volume che raccoglie l’esperienza del celebre giornalista durante la sua partecipazione alla lotta partigiana.
In collegamento, è intervenuto Loris Mazzetti, curatore dell’opera, il quale ha voluto sottolineare con forza il significato profondo del ricordo e del racconto, soprattutto in un’epoca in cui il tempo rischia di affievolire la coscienza storica: “La memoria non è nostalgia. È coscienza del passato per costruire il futuro”, ha affermato Mazzetti.
La presentazione ha coinvolto attivamente anche le studentesse e gli studenti delle scuole del territorio, che hanno letto alcuni brani scelti del libro, dando voce – con emozione e consapevolezza – a una narrazione che appartiene ormai alla Storia, ma che chiede ancora di essere ascoltata, compresa e tramandata.
Le cerimonie del 25 aprile ad Assisi si sono rivelate un’occasione di riflessione autentica, capace di coniugare memoria e attualità, storia e responsabilità civile. Nel cuore della città serafica, il ricordo della Liberazione è diventato monito e speranza, nel segno della pace, della libertà e della democrazia. Un messaggio forte, che affonda le radici nel sacrificio di chi ha lottato contro l’oppressione e si proietta nel futuro come invito a costruire una società più giusta, solidale e consapevole, dove i valori della Resistenza possano continuare a vivere – non solo nelle celebrazioni, ma nei gesti quotidiani di ogni cittadino.