Il 16 aprile scorso, una bomba americana risalente alla Seconda Guerra Mondiale è stata scoperta a Petrignano di Assisi, una tranquilla località nel comune di Assisi, vicino all’aeroporto dell’Umbria. Il ritrovamento dell’ordigno, del peso di 242 chili e contenente circa 128 chili di tritolo, ha subito sollevato serie preoccupazioni riguardo alla sicurezza della popolazione locale e delle infrastrutture circostanti.
La scoperta della bomba ha avviato una serie di operazioni complesse e ben coordinate, necessarie per garantire la rimozione sicura dell’ordigno. Il processo è stato lungo e meticoloso, richiedendo una pianificazione dettagliata e il coinvolgimento di diverse istituzioni e autorità, ed ha avuto la sua positiva conclusione proprio in queste ore.
Le operazioni successive
Subito dopo il ritrovamento, sono iniziate le riunioni del tavolo tecnico di coordinamento presso la Prefettura di Perugia. A partire da maggio, queste riunioni hanno coinvolto esperti di varie istituzioni, con l’obiettivo di sviluppare un piano di disinnesco sicuro e di garantire che ogni dettaglio fosse considerato. La sicurezza dei residenti e dei lavoratori della zona è stata la priorità assoluta durante tutta la pianificazione.
Dal 29 giugno, agenti della polizia locale e circa 100 volontari hanno avviato una vasta campagna informativa per avvisare i cittadini e i titolari di attività economiche della zona riguardo alle imminenti operazioni. Volantini e comunicazioni dirette sono stati utilizzati per spiegare le modalità dell’intervento e le misure di sicurezza necessarie. La campagna, coordinata dal sindaco di Assisi, Stefania Proietti, ha avuto lo scopo di preparare la comunità locale e ridurre al minimo il disagio.
Gli artificieri si sono dotati di tecnologie avanzate, come robot teleguidati, scanner e dispositivi di rilevamento sofisticati, per analizzare e manipolare gli ordigni a distanza. Queste tecnologie hanno permesso di ridurre significativamente il rischio per gli operatori, rendendo le operazioni di disinnesco più sicure ed efficienti.
Il disinnesco della Bomba ritrovata ad Assisi
Le operazioni di disinnesco sono state programmate per il 6 luglio, dalle 15 alle 18. Il piano prevedeva la chiusura e lo sgombero di tutte le strade e gli edifici nel raggio di circa 500 metri dall’ordigno, definendo una “zona rossa”. Questo perimetro includeva abitazioni, immobili pubblici e privati, attività ricettive, commerciali e aziende. Il tutto è stato coordinato dagli esperti del Reggimento Genio Ferrovieri di Castel Maggiore, sotto la supervisione della Prefettura di Perugia e del Comando delle Forze Operative Nord dell’Esercito di Padova.
L’ordigno è stato neutralizzato e poi trasportato, scortato da una colonna mobile composta da forze dell’ordine, vigili del fuoco e soccorritori, fino a una cava a Monticchio, tra Perugia e Corciano, dove è stato fatto brillare. L’operazione si è conclusa con successo, grazie alla meticolosa preparazione e al coordinamento efficace tra tutte le parti coinvolte.
Un’operazione di successo
Il successo dell’operazione è stato possibile anche grazie alla collaborazione della comunità locale e al supporto dei numerosi volontari. La sinergia tra istituzioni, forze dell’ordine e cittadini ha dimostrato come una comunità unita possa affrontare e superare anche le situazioni più critiche.