16 Jul, 2025 - 15:31

Ascensori pubblici rotti in via XX Settembre a Gubbio: Multiservizi in crisi sotto la lente dell’Ispettorato del Lavoro

Ascensori pubblici rotti in via XX Settembre a Gubbio: Multiservizi in crisi sotto la lente dell’Ispettorato del Lavoro

Ancora disagi, malfunzionamenti e silenzi istituzionali sul fronte della mobilità verticale pubblica a Gubbio. Stavolta, al centro delle polemiche, ci sono gli ascensori pubblici di via Baldassini e via XX Settembre, fondamentali per collegare la parte alta della città, ma sempre più spesso inaccessibili, insicuri o semplicemente fuori servizio.

Il caso del pulsante d’emergenza rotto: utenti a rischio

In via Baldassini, dove gli ascensori sono gestiti da Gubbio Cultura e Multiservizi, la situazione è diventata un caso di sicurezza pubblica. Da giorni il pulsante d’allarme di emergenza è fuori uso, segnalato da una luce rossa fissa che indica un malfunzionamento del sistema collegato alla rete telefonica d’allarme.

“Se qualcuno resta bloccato all’interno, non può lanciare alcun segnale d’emergenza. È come stare in una scatola chiusa senza voce”, racconta una residente che ogni giorno utilizza l’ascensore per raggiungere il centro storico.

Sorveglianza umana h24 per compensare la tecnologia guasta

Il guasto tecnico ha obbligato l’ente gestore a correre ai ripari con una soluzione di fortuna quanto discutibile: tre operatori – due lavoratori a partita IVA e una dipendente di Gubbio Culturavigilano a turno sul funzionamento degli impianti per intervenire tempestivamente nel caso in cui un utente resti bloccato.

“Gli addetti sono lì per evitare il peggio. Ma non è questa l’efficienza di un servizio pubblico, e non è questo che dovrebbe essere chiesto a un operatore, confida un cittadino che fa spesso uso del egli ascensori pubblici.

A pesare sull’intera vicenda è la situazione sempre più delicata di Gubbio Cultura e Multiservizi, la società in house del Comune, che da mesi proroga la gestione degli ascensori pubblici senza alcuna gara a evidenza pubblica, contrariamente a quanto prevedono le normative sulla trasparenza degli appalti.

“La proroga continua e l’assenza di una gara sono elementi che sollevano interrogativi su gestione e responsabilità”, osserva un tecnico comunale.

Nel frattempo, i problemi si accumulano, senza piani risolutivi, senza investimenti strutturali e senza una linea chiara da parte dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Vittorio Fiorucci, che continua a non commentare pubblicamente la questione, alimentando la polemica.

Ispettorato del Lavoro e magistratura: indagini in corso

A complicare ulteriormente lo scenario è l’indagine avviata dall’Ispettorato del Lavoro di Perugia, che ha acceso un faro sulla gestione del servizio e sul trattamento del personale. Secondo fonti ufficiose, la vicenda avrebbe suscitato l’interesse anche della magistratura ordinaria e contabile per possibili violazioni contrattuali, irregolarità nella gestione delle risorse e anomalie nei rapporti di lavoro.

“Siamo in attesa di comprendere la portata delle ispezioni. Ma è evidente che ci troviamo di fronte a una situazione al limite”, dice un sindacalista locale.

Il punto critico riguarda soprattutto la tipologia dei rapporti di lavoro in essere, l’uso di partite IVA per servizi continuativi, e l'apparente  mancanza di strumenti e condizioni di sicurezza adeguate per i lavoratori stessi, impiegati nel monitoraggio di un servizio che dovrebbe essere garantito dalla tecnologia.

L’ombra lunga dell’inerzia politica

In un momento in cui la mobilità sostenibile e l’accessibilità urbana sono al centro delle agende politiche, Gubbio sembra incerta sulla via da imboccare. Il silenzio della Giunta Fiorucci e dell’amministratore unico di Multiservizi, Paolo Rocchi, appare inspiegabile agli occhi dell’opinione pubblica.

Gli ascensori pubblici – specialmente in un centro storico come quello eugubino, strutturalmente ostile alla mobilità per anziani e disabili – rappresentano un’infrastruttura essenziale per garantire pari accesso ai servizi e inclusione urbana.

Non si tratta infatti solo di comfort, ma di diritti. Quando un impianto è fuori servizio per giorni, quando il pulsante d’allarme è rotto, si nega a una parte della cittadinanza la possibilità di muoversi liberamente.

Eppure, il disservizio sembra ormai strutturale: stop improvvisi, manutenzioni assenti, operatori lasciati soli e infrastrutture mai aggiornate.

Gli utenti chiedono chiarezza: “Serve un piano concreto”

Nel frattempo, gli utenti chiedono soluzioni vere, non pannicelli caldi. Serve un piano organico per la gestione della mobilità verticale, una gara pubblica trasparente per l’affidamento del servizio, investimenti in manutenzione e sicurezza e una gestione professionale.

“Gubbio merita servizi all’altezza del suo patrimonio storico e della sua vocazione turistica. Non possiamo continuare a subire malfunzionamenti e silenzi”, scrive un cittadino sui social.

Multiservizi al bivio: rilancio o liquidazione?

Lo stallo nella gestione degli ascensori è lo specchio della crisi di Gubbio Cultura e Multiservizi, la partecipata del Comune che negli ultimi anni ha perso direzione, visione e credibilità. Il mancato affidamento tramite gara, la precarietà contrattuale, l’assenza di comunicazione e ora anche le indagini in corso impongono una riflessione radicale sul futuro della società.

Servirebbe un atto di coraggio. O si rilancia davvero Multiservizi con risorse e competenze, o si ammette che non è più in grado di gestire i servizi essenziali.

In attesa di risposte: la città resta sospesa... come gli ascensori

La vicenda degli ascensori pubblici guasti, dei pulsanti d’emergenza fuori uso, del personale precario e della mancata trasparenza nella gestione, racconta una crisi più profonda: quella del rapporto tra istituzioni, partecipate e cittadinanza.

Nel frattempo, a Gubbio, muoversi in verticale resta un terno al lotto.

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Mario Farneti
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